Un bambino di 10 anni è rimasto ferito dopo un agguato della ‘ndrangheta avvenuto a Venere di Seminara, in provincia di Reggio Calabria. I killer hanno ucciso il 41enne Giuseppe Gioffré, e alcuni proiettili hanno colpito anche il piccolo, che durante gli spari si trovava a fianco della vittima. Inizialmente sembrava versasse in gravi condizioni, ma a 24 ore dall’accaduto il bambino di origini bulgare sembrerebbe essere fuori pericolo, anche se continua ad essere in prognosi riservata. Sulla vicenda si è espresso Mario Oliverio, il presidente della regione Calabria, che ha comunicato la propria vicinanza all’incolpevole vittima: «Un bambino di 10 anni è stato colpito da un proiettile all’addome in un agguato di chiare modalità di ‘ndrangheta e ora combatte fra la vita e la morte. Non aveva colpe, se non quella di amare gli animali e trovarsi in campagna accanto a un adulto, ucciso dalla raffica di pallettoni. La Calabria è con te, piccolo. Sei figlio di tutti noi e noi siamo in prima fila nella lotta alla violenza e alla ‘ndrangheta». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
DISPOSTE MISURE DI VIGILANZA
Sono state disposte misure di vigilanza nei confronti del bambino bulgaro di 10 anni ferito oggi nell’agguato di Seminara. Lo ha deciso il Questore di Reggio Calabria, che ha esteso la misura anche ai familiari del bambino. Il Questore Raffaele Grassi – come riportato da Il Crotonese – ha sentito il prefetto Michele Di Bari e, nelle more di un approfondimento della vicenda nel prossimo Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, ha disposto l’intensificazione dei servizi di controllo nel territorio nei dintorni di Seminara, dove in località Santa Venere è stato ucciso il 39enne Fabio Gioffrè. Il minore, che si trovava in compagnia della vittima quando è avvenuto l’agguato, è ancora ricoverato in prognosi riservata nell’ospedale metropolitano. Le sue condizioni restano gravi, ma pare che non sia in pericolo di vita. Proseguono, nel frattempo, le indagini dei Carabinieri sotto il coordinamento della DDA volte a far luce sull’accaduto. (agg. di Silvana Palazzo)
BAMBINO COLPITO ALL’ADDOME E AL BRACCIO
Nell’agguato a Fabio Giuseppe Gioffrè, ritenuto vicino alla cosca operante nella Piana di Gioia Tauro, è rimasto gravemente ferito un bambino di dieci anni. Erano in un porcilaia per dar da mangiare agli animali quando, intorno alle 12.30, l’uomo è stato raggiunto alla testa da colpi di fucile. Il 41enne è morto, mentre il bambino, che spesso lo accompagnava per vedere gli animali, è stato ferito da alcuni pallini e schegge. Il piccolo, di origine bulgara, è stato trasportato agli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria e ricoverato in prognosi riservata, ma non è in pericolo di vita. Come riportato da Askanews, è stato colpito all’addome da alcuni pallini che sono stati rimossi. Più grave è la ferita al braccio, che potrebbe essere sottoposto ad intervento chirurgico. Invece sul corpo della vittima è stata disposta l’autopsia, mentre continuano i rilievi sul posto dei carabinieri del nucleo rilevazioni scientifiche, anche allo scopo di accertare la dinamica dell’agguato. (agg. di Silvana Palazzo)
BIMBO DI 10 ANNI GRAVE DOPO AGGUATO ‘NDRANGHETA
Prosegue la guerra fra le diverse cosche della ‘ndrangheta, e come spesso e volentieri succede in questi casi, rimangono coinvolte persone totalmente estranee alla malavita calabrese. Questa volta a farne le spese è stato un bambino di 10 anni, rimasto gravemente ferito a seguito di un agguato. La sparatoria si è verificata nelle scorse ore a Venere di Seminara, provincia di Reggio Calabria, al termine della quale è morto il 39enne Giuseppe Fabio Gioffré, pregiudicato esponente dell’omonima cosca mafiosa. Il bimbo rimasto coinvolto, come riferito da TgCom24.it, è di nazionale bulgara, e si trovava proprio con Gioffré.
E’ IN PROGNOSI RISERVATA MA NON IN PERICOLO DI VITA
Raggiunto da alcuni spari è stato trasportato in codice rosso presso gli Ospedali riuniti del capoluogo calabrese, dove si trova attualmente ricoverato in prognosi riservata. Il bambino è stato raggiunto da un colpo all’addome, non è in pericolo di vita, ma le sue condizioni sono comunque serie. Il piccolo di 10 anni é figlio di una coppia di bulgari amici della vittima, e di solito accompagnava Gioffré quando quest’ultimo andava in campagna a lavorare. Durante l’agguato stavano dando da mangiare ai maiali in un casolare, quando sono entrati due malviventi che hanno fatto fuoco con un fucile.