Minacce sui social, telefonate volgari e uno striscione davanti al locale. È il trattamento riservato ai titolari della Locanda Rigatoni, il ristorante finito al centro delle polemiche per la vicenda dello scontrino con l’insulto omofono ad una coppia gay. «Licenziato dalla vostra omofollia» è il messaggio firmato da Forza Nuova e affisso sulla porta del locale nella notte. Il riferimento è al licenziamento del cameriere responsabile del gesto. I gestori del locale hanno rimosso lo striscione e lasciato chiusa l’attività per la giornata di oggi. «La vicenda dello scontrino ci offende come imprenditori, come lavoratori e come cittadini. Le conseguenze di un atto inqualificabile di una persona che è stata prontamente allontanata, stanno coinvolgendo le famiglie nostre e dei nostri lavoratori» il commento dei titolari di Locanda Rigatoni, come riportato dall’Ansa. «Rinnoviamo la nostre scuse alla coppia coinvolta in questa spiacevolissima vicenda e la richiesta di un confronto e di un percorso condiviso con la comunità LGBT, in modo tale che episodi vergognosi come quello capitato non possano e non debbano più ripetersi». (agg. di Silvana Palazzo)



LA VITTIMA: “GUARDA CHE NESSUNO RIDE”

Web sul piede di guerra dopo il grave episodio verificatosi nella serata di giovedì presso un ristorante romano, sul cui scontrino sono apparse scritte omofobe ai danni di una giovane coppia gay. Il sito Gaycenter.it ha trattato ampiamente l’accaduto, ed ha riportato alcune delle dichiarazioni che uno dei due ragazzi avrebbe rivolto al cameriere, autore, a suo modo di dire, di un semplice “scherzo”: «Guarda nessuno sta ridendo – le parole della vittima – sei una persona infantile, nessuno si è mai permesso di trattarmi in questo modo nella mia vita». Anche la titolare del locale ha avuto lo stesso atteggiamento, ed è stato questo a far andare su tutte le furie i due giovani omosessuali: come dire, oltre al danno, la beffa. La cosa certa è che l’episodio non ha di certo regalato una pubblicità positiva al locale, visto che da più parti sono partiti commenti di indignazione: l’ultimo in ordine di tempo è arrivato da alcuni “utenti” di Tripadvisor, come potete leggere qui in basso. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



BOICOTTAGGIO SU TRIPADVISOR

In Rete è già partito il boicottaggio contro il ristorante “Locanda Rigatoni” di Roma, protagonista di un caso di omofobia. Le polemiche sulle scritte omofobe presenti sullo scontrino non vedono ancora la fine. Dopo il brutto episodio di cui è stata vittima una coppia gay, il ristorante ha licenziato il cameriere che sullo scontrino a fine cena aveva scritto “no pecorino, sì froc…” dopo che uno dei due ragazzi aveva chiesto di cambiare piatto per la sua intolleranza a quel tipo di formaggio. Il ristorante è intervenuto subito per scusarsi, ma tutto ciò non è bastato a placare le polemiche. Su TripAdvisor ad esempio da qualche ora crescono le recensioni negative sul locale. «Impariamo a tollerare e ad apprezzare le differenze. La presunzione che ci sia un solo modo giusto per vivere e affrontare le questioni religiose, politiche e sessuali è uno dei più grandi problemi della convivenza civile», una delle tante recensioni pubblicate. (agg. di Silvana Palazzo)



“VOLEVANO CAVARSELA OFFRENDOCI L’AMARO”

Il giorno dopo essere scoppiato lo scandalo del ristorante di Roma che ha offeso pesantemente una coppia di giovani ragazzi gay con delle scritte omofobe sullo scontrino, il quotidiano La Repubblica ha intervistato una delle due vittime. Di fatto il racconto è identico a quanto emerso nelle scorse ore, con il giovane che ha ammesso: «Siamo stati insultati al ristorante semplicemente perché gay». Ma la cosa peggiore è forse stata la superficialità con cui il locale ha trattato la questione, sia il cameriere autore del gesto insulso, sia la titolare dello stesso ristorante. Il ragazzo preso di mira ha infatti spiegato: «La titolare voleva cavarsela offrendoci l’amaro». Alla fine sono arrivate le scuse e il cameriere è stato sollevato dal suo incarico (in realtà lavorava a chiamata), ma i modi e i tempi sono sembrati decisamente sbagliati, e da più parti nel mondo della politica si sono alzate grida indignate. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

IL COMMENTO DEL CAMPIDOGLIO

Anche il comune di Roma si vede costretto ad intervenire sulla vicenda della coppia gay che giovedì scorso, uscita a cena nel ristorante Locanda Rigatoni, al momento di pagare il conto si è vista arrivare uno scontrino riportante una scritta omofoba. Nonostante la presa di distanza della proprietà del locale rispetto al cameriere autore dell’insulto, licenziato in tronco, in una nota congiunta Carlo Cafarotti, assessore allo Sviluppo Economico, Turismo e Lavoro di Roma Capitale e Flavia Marzano, assessore alla Roma Semplice, hanno condannato fermamente l’episodio a nome del Campidoglio:”Gravissimo l’episodio di omofobia denunciato da Gay Center, che ha raccolto la testimonianza di due clienti di un ristorante in zona San Giovanni. Condanniamo apertamente ogni forma di discriminazione e scherno lesive di dignità e libertà personali. Episodi simili offendono tutta la città. Saranno avviate in ogni caso le opportune verifiche, anche a seguito dell’eventuale denuncia”. (agg. di Dario D’Angelo)

LE SCUSE DELLA LOCANDA RIGATONI

Dopo lo spiacevole episodio occorso ad una coppia gay in un ristorante di Roma, vistasi recapitare uno scontrino riportante una scritta chiaramente omofoba, arrivano le scuse ufficiali del locale in cui si è verificato l’accaduto. In un comunicato pubblicato sulla propria pagina Facebook, la Locanda Rigatoni parla di un “atto inqualificabile dal quale prendiamo le più decise e convinte distanze”. Dalla proprietà si rimarca che la direzione e il personale prendono “le più decise e convinte distanze” rispetto all’insulto omofobo rivolto alla giovane coppia da un cameriere che, si precisa, “è stato licenziato in tronco, non rappresentando in alcun modo la filosofia e lo stile della Locanda Rigatoni. Ovviamente il cameriere responsabile di questa spiacevole vicenda ne risponderà in prima persona”. Nella nota si sottolinea che “la direttrice del locale ha immediatamente condannato l’atto del cameriere e si è scusata con i clienti, inorridita dal fatto incriminato come e, se possibile, più di loro”. Locanda Rigatoni chiarisce infine di essere da tempo impegnata “in programmi per l’integrazione di rifugiati nel nostro locale e chiediamo ufficialmente alla comunità LGBT di costruire insieme un percorso per riaffermare i valori di tolleranza, rispetto e apertura, che sono da sempre gli elementi fondanti del nostro modo di fare ristorazione”. (agg. di Dario D’Angelo)

PD INCALZA RAGGI, “INTERVENGA CON PUNIZIONE ESEMPLARE”

E’ divenuta virale in breve tempo la notizia dello scontrino con scritte omofobe, emesso da un ristorante di Roma all’indirizzo di una giovane coppia gay che aveva appena cenato. Moltissimi i commenti sulla vicenda, anche dal mondo politico, come quello di Patrizia Prestipino, deputata del Partito Democratico, che si augura (come molti altri suoi colleghi e non), che la sindaca Raggi «intervenga al più presto con una punizione esemplare nei confronti del ristorante». Grave il comportamento del cameriere e dei gestori del locale, secondo la Prestipino, che hanno tentato di minimizzare l’accaduto facendolo passare quasi come fosse uno scherzo: «Sono una vergogna – ammette – un’offesa per la Capitale e per tutti i cittadini romani». La deputata del pd quindi ribadisce e conclude: «Auspico una punizione severa per i colpevoli di un gesto così disgustoso dalla chiara matrice omofoba, se non altro per le mancate scuse da parte dei protagonisti di questa vicenda indegna». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

CHIESTA LA REVOCA DELLA LICENZA

Rischia di avere ripercussioni politiche la vicenda della coppia gay che al termine di una cena al ristorante romano Locanda Rigatoni, in via Domenico Fontana, vicino Piazza San Giovanni, si è vista recapitare uno scontrino riportante una scritta omofoba:”No pecorino – Si Froc..”. Il cameriere responsabile dell’accaduto è stato licenziato, ma nel mirino potrebbe adesso finire l’intero locale, con il comportamento della direttrice finito sotto la lente d’ingrandimento degli attivisti omosessuali, che non hanno visto di buon occhio il suo tentativo iniziale di minimizzare l’accaduto e più in generale la discriminazione di tipo sessuale andata in scena all’interno del ristorante. Come riportato da La Repubblica, è Fabrizio Marrazzo, responsabile Gay Help Line e portavoce Gay Center, a chiedere un intervento del Campidoglio:”Non è accettabile che una coppia gay non possa andare in un ristorante nel centro della Capitale senza venire offesa e rovinarsi la serata. Richiediamo alla Sindaca Raggi di revocare la licenza al ristorante e valutare anche le sanzioni da adottare. I ristoranti sono dei locali con licenza pubblica e pertanto azioni discriminatorie non possono essere consentite. Inoltre, invitiamo sin da subito tutti i cittadini e turisti a boicottare tale ristorante”. (agg. di Dario D’Angelo)

CAMERIERE LICENZIATO

Il cameriere della Locanda Rigatoni di Roma, in zona San Giovanni, che giovedì scorso si era reso protagonista di un brutto tiro nei confronti di una giovane coppia gay che aveva scelto quel ristorante per cenare, è stato licenziato. Come riportato da La Repubblica, il cameriere in questione aveva battuto lo scontrino a una coppia gay scrivendo una frase omofoba. Nello specifico i due avevano chiesto di sostituire il tipo di formaggio all’interno di un piatto di carbonara con del parmigiano. Da qui la decisione da parte del cameriere di digitare sullo scontrino “No pecorino – Si Froc..”. I camerieri del ristorante raccontano che la direttrice è in lacrime e uno dei dipendenti, rispetto al destinatario del licenziamento, aggiunge:”Tra l’altro, veniva a lavorare saltuariamente, solo a chiamata, nei giorni con più prenotazioni – prosegue – Dispiace che per l’errore di uno ora la nostra attività sia etichettata come omofoba: siamo sempre stati gay-friendly, alcuni camerieri che hanno lavorato qui in passato erano omosessuali e si sono sempre trovati bene. Da noi si è addirittura tenuta la festa di matrimonio di una coppia gay”. (agg. di Dario D’Angelo)

LA SCRITTA OMOFOBA SULLO SCONTRINO

Avrebbe dovuto essere una tranquilla serata in un ristorante di via Domenico Fontana (vicino Piazza San Giovanni) a Roma. Ma una coppia di ragazzi gay si è trovata davanti ad una triste sorpresa al momento del pagamento del conto. Il fatto è accaduto lo scorso giovedì in una locanda del centro: protagonisti un giovane di 21 anni e il suo fidanzato che si sono trovati davanti a delle scritte omofobe nello scontrino. Sotto alla dicitura ‘no pecorino’, come richiesto dai due clienti, è apparsa infatti anche l’inguardabile dicitura ‘no fro**o’, fatto che ha dato vita ad una discussione tra i ragazzi e il cameriere, al quale poco dopo si è aggiunta la proprietaria del ristorante. A raccontare i dettagli di quanto accaduto è Fabrizio Marrazzo, responsabile di Gay Help Line e portavoce Gay Center, dopo essere stato contattato dal sito LGBT Bitchyf, al quale la coppia si era rivolta.

RISTORANTE ROMANO OFFENDE COPPIA GAY

Il portavoce del Gay Center ha raccontato la brutta vicenda di una coppia gay a Roma: “I ragazzi hanno fanno notare al cameriere che tale scritta non era divertente. Ma il cameriere, ridendo, ha riferito che sarebbe stato un errore del computer, continuandoli a prendere in giro. Il ragazzo ha poi fatto notare che quello “scherzo” è per loro offensivo”. La proprietaria è intervenuta per mettere fine alla vicenda e, senza mai chiedere scusa, ha chiesto ai clienti di uscire senza pagare il conto. “Come se non bastasse il cameriere è tornato lamentandosi con i ragazzi, che per colpa loro ha fatto una brutta figura con altri clienti”. Come confermato da Marrazzo, quando accaduto purtroppo non è un caso isolato e ancora oggi gli episodi di omofobia sono molto frequenti: “riceviamo oltre 20.000 contatti al nostro servizio, per episodi di omofobia, e molti di questi episodi sono visti come divertenti dagli aggressori anche in casi di violenza. Quanto accaduto non ha nulla di divertente. Non è accettabile che una coppia gay non possa andare in un ristorante nel centro della Capitale senza venire offesa e rovinarsi la serata”. Di qui la richiesta alla sindaca Raggi di revocare la licenza al locale mentre ai turisti e cittadini è stato consigliato di boicottare il ristorante protagonista della brutta vicenza.