In queste ore si parla molto di Sofia Zago, una bambina di quattro anni che è morta a causa della malaria. Sempre in questi giorni è stata aperta una polemica sul web nei confronti di Anima uno dei membri della famose crew dei Mates. Insieme a Surry, Stepny e Vegas ha fatto sicuramente molte cose importanti anche a livello sociale dimostrando di essere un ragazzo intelligente e anche con un grande cuore. Nella sua ultima avventura ha coinvolto la sua fidanzata, un’altra youtuber nota come LaSabriGamer, in un viaggio in Malawi dove i due hanno adottato un bimbo a distanza. Sono numerosi i gesti splendidi che questi due semplici ragazzi hanno deciso di fare per dare a piccoli bambini la gioia di un sorriso, di un momento di spensieratezza cosa che fin troppo serve nel continente in questione. Quello che non è piaciuto al pubblico, e che ci riporta alla tragica storia di Sofia Zago, è l’ammissione proprio di Anima di non aver fatto i vaccini nelle tempistiche giuste prima di partire cosa che sicuramente è molto grave anche da mostrare ai più piccoli. Nonostante questo il ragazzo ha sempre mandato messaggi importanti e socialmente utili ai suoi follower, anche se forse quel vaccino avrebbe fatto meglio a farlo prima. (agg. di Matteo Fantozzi)



“ERO PRESENTE QUANDO È AVVENUTO IL CONTAGIO”

Non possono e non vogliono darsi pace i genitori di Sofia Zago, la bambina morta all’età di 4 anni a causa delle complicazioni insorte dopo aver contratto la malaria  nel reparto di Pediatria dell’ospedale Santa Chiara di Trento. La magistratura ha chiuso l’inchiesta con un’infermiera indagata, ma i genitori della piccola Sofia, intervistati dai quotidiani locali Trentino e l’Adige, ammettono:”Spesso ci chiediamo come reagiremmo se dovessimo incontrarla”. Pochi dubbi, ormai, su quanto accaduto nei giorni di un ricovero che sulla carta doveva servire a curare un esordio di diabete infantile: “Il contagio della nostra bambina è avvenuto nello stesso ambulatorio in cui precedentemente era stato fatto un prelievo alla bambina del Burkina Faso ed effettuato dalla stessa infermiera”, spiega la mamma, che aggiunge:”A Sofia è stata somministrata più volte dell’acqua fisiologica per poter fare il prelievo dall’agocannula. Io ero presente e credo che quello sia stato il momento del contagio”. (agg. di Dario D’Angelo)



I GENITORI DI SOFIA: “SEMBRA LA TRAMA DI UN FILM DELL’ORRORE”

E’ passato un anno dalla morte di Sofia Zago, ma il dolore dei genitori cresce sempre di più. La piccola è morta dopo essere stata contagiata in ospedale dalla malaria e la rabbia dei genitori per un’inchiesta che la Procura considera chiusa è davvero tanta. “I sentimenti sono tanti: rabbia, dolore straziante, senso di ingiustizia. Non crediamo ci sia stata intenzionalità, ma di sicuro un errore mortale è stato fatto” – dichiarano i genitori di Sofia che raccontano come la bambina, entrata in ospedale per curare un inizio di diabete, sia morta per delle complicazioni della malaria contratta nel reparto pediatrico – “Sembra la trama di un film dell’orrore, ma purtroppo è quello che è successo”, si legge su Giornale Trentino. I genitori di Sofia, poi, spiegano come i Nas e la Procura della Repubblica abbiano fatto tutto ciò che era nelle loro competenze per appurare la verità mentre non ritengono sia stata fatta la stessa cosa da parte della struttura ospedaliera: “A noi è sembrato che l’Ospedale si sia sentito assolto dalla propria responsabilità con il pagamento della somma di denaro a titolo di risarcimento” (aggiornamento di Stella Dibenedetto).



“UCCISA DA CHI DOVEVA CURARLA”

Un errore mortale? Un altro caso di mala sanità che finirà nel dimenticatoio ma che ha privato due genitori della loro figlia di 4 anni? Ancora i giudizi sulla morte di Sofia Zago si sprecano ma i genitori non hanno dubbi: “La loro bambina è stata uccisa da chi avrebbe dovuto curarla”. Tutto questo è quello che viene fuori dopo una lunga battaglia di un anno, dal giorno in cui la figlia di Marco e Francesca è morta e da quando loro hanno deciso di non arrendersi e combattere per far venire a galla la verità e vedere con le spalle al muro i colpevoli: “È stato fatto un errore mortale. La nostra bambina era entrata in ospedale per curare un esordio di diabete. E poi è mancata a causa delle complicazioni della malaria contratta nel reparto di Pediatria dell’ospedale Santa Chiara di Trento“. Di questo Marco Zago non ha dubbi e oggi lo ribadisce con forza visto che la magistratura ritiene l’inchiesta chiusa e l’unica indagata è un’infermiera.

INCHIESTA CHIUSA E NUOVE ACCUSE

La storia della piccola Sofia ha lasciato tutti con il fiato sospeso. A soli 4 anni è entrata in ospedale il 13 agosto e praticamente non ne è più uscita visto che, arrivata lì per curare un principidio di diabete, ha contratto una delle forme più gravi di malaria forse per via di un ago. Il primo ricovero e poi il ritorno a casa ma nessuno si era accorto di niente e presto quella febbre l’avrebbe uccisa. All’epoca dei fatti si è disposta l’autopsia per la bambina ma si era esclusa l’ipotesi di contatto con due bambini ricoverati per la malaria proprio in quello stesso periodo. A distanza di un anno, i genitori chiedono ancora giustizia e si chiedono come reagiranno semmai avessero la sfortuna di incontrare chi, a loro dire, ha fatto del male alla loro bambina “rea” solo di essere finita nelle mani sbagliate.