Iniziano a moltiplicarsi anche le reazioni politiche riguardo l’odioso caso della bimba nomade di poco più di un anno colpita da un proiettilo esploso a Roma da una pistola ad aria compressa da un 45enne. Il Presidente della Regione Lazio nonché esponente del Partito Democratico, Nicola Zingaretti, ha espresso rammarico in una nota ufficiale: “Auspico sia fatta al più presto chiarezza sull’accaduto e che venga quanto prima assicurato alla giustizia il responsabile di questo ignobile gesto.” Anche la senatrice del PD, Monica Cirinnà, da sempre molto vicina alle questioni sociali, ha espresso preoccupazione collegando l’accaduto anche alle tensioni su migranti e nomadi vissute in Italia negli ultimi mesi: “Alla piccola gravemente ferita e alla sua famiglia va la nostra vicinanza,” ha spiegato. “La magistratura farà il suo dovere, ma questo clima d’odio alimentato ogni giorno di certo non aiuta.” (agg. di Fabio Belli)



“COLPI PARTITI PER ERRORE”

Sull’orrendo caso della bimba nomade di 15 mesi, ferita da diversi spari alla periferia est di Roma, oggi arriva la svolta: è stato indagato e già sentito dai giudici, un italiano di 45 anni accusato di gravi lesioni in relazione al ferimento con proiettili ad aria compressa della piccola rom. Gli inquirenti avrebbero trovato nel suo appartamento una carabina e una pistola ad aria compressa che sono state immediatamente sequestrate: l’accusa è convinta che proprio da quell’appartamento martedì scorso il 45enne abbia ferito alla schiena la bimba. I carabinieri, dopo il coordinamento delle indagini effettuato dal procuratore aggiunto Nunzia D’Elia e dal sostituto Roberta Capponi, hanno così effettuato le perquisizioni all’interno dell’abitazione in Viale Palmiro Togliatti a Roma. Secondo quanto riportano i colleghi del Corriere della Sera, il colpo sarebbe stato esploso dal terrazzino della casa mandando la bimba a terra e scatenando il panico nel quartiere. Le condizioni odierne della piccola di 15 mesi sono critiche ma non gravi, per fortuna: «I medici le hanno estratto un piccolo corpo estraneo metallico molto simile a un piombino di una pistola ad aria compressa. La piccola è ora ricoverata in ospedale, ma dopo una iniziale situazione critica oggi sembra stare meglio e rispondere alle cure. L’indagine dei carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale, coordinata dalla procura di Roma, è partita subito e nel giro di una settimana si è arrivati al colpevole che oggi è indagato a piede libero con l’accusa di lesioni gravissime», spiegano i colleghi della Stampa.



LA DIFESA DELL’INDAGATO

Secondo quanto riportato dal procuratore aggiunto, l’indagato sentito dai giudici ha cercato di difendersi non ammettendo la colpevolezza nell’accaduto: «stavo provando la pistola, sparavo in aria e per errore ho colpito quella famiglia», avrebbe detto il 45enne davanti alle accuse ricevute durante l’atto istruttorio. Al momento però gli inquirenti stanno anche indagando sull’accertamento del presunto e probabile odio razziale: l’uomo ha ricacciato indietro questa accusa ma gli elementi a suo carico non sono per nulla pochi. La Procura disporrà una perizia sulle armi e consulenze balistica: l’indagine si inserisce in un periodo dove la “questione nomadi” è di grande attualità nella Capitale. Proprio oggi infatti è giunta dalla Corte Ue la decisione di sospendere lo sgombero del campo di Camping River, con i giudici europei schierati contro le politiche del sindaco Raggi e del Ministro Salvini.

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