Sono moltissimi i lati oscuri della vicenda che vede come protagonisti il presidente francese Emmanuel Macron, e il suo bodyguard, Alexandre Benalla. Lo scandalo è scoppiato prorompente oltralpe grazie ai filmati pubblicati da Le Monde negli scorsi giorni, in cui si vede la stessa guardia del corpo pestare dei manifestanti il primo maggio. Sono moltissimi i punti oscuri di questa vicenda, a cominciare dal capire come lo stesso bodyguard sia riuscito ad ottenere la tenuta e i simboli ufficiali da poliziotto, durante l’ormai famoso corteo della festa dei lavoratori. Secondariamente, non è chiaro come Rambo (così come viene soprannominato per i suoi modi), abbia fatto carriera così in fretta, visto che a 26 anni ha ottenuto il grado di tenente colonnello, quasi un record. E non è ancora più chiaro il perché di questo rapporto stretto di fiducia con il presidente, al punto che dove c’è Macron c’è Benalla, premiato con un appartamento su Quai Branly e una macchina con autista: non male per un semplice bodyguard… (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
LA VERA STORIA
Silenzi e imbarazzi, ma qual è la vera storia e il vero legame che si cela dietro il rapporto del presidente francese Emmanuel Macron e la sua guardia del corpo, Alexandre Benalla? Ciò che è accaduto lo scorso primo maggio è stato dichiarato come qualcosa di inaccetabile: Benalla avrebbe pestato due manifestanti. “Quel che è successo il primo maggio è grave, serio. Per me è stata una delusione, un tradimento. Nessuno accanto a me o nel mio gabinetto è mai stato protetto o sottratto alle regole e alle leggi della Repubblica”. Dopo l’episodio che ha portato tanto clamore, il bodyguard è stato allontanato, ma sono state individuate alcune foto che ritraggono Emmanuel Macron ancora in sua compagnia. Un incontro che ha fatto pensare alla stampa che Benalla potesse essere l’amante del presidente.
IL TRADIMENTO
Emmanuel Macron ha smentito e ha fatto ricadere la colpa dell’intera vicenda su di sè e sulle sue azioni. “Se cercano un responsabile, il solo responsabile sono io e io solo io. Sono io che ho dato fiducia a Alexandre Benalla. Sono io che ho confermato la sanzione. Questa non è la Repubblica dei capri espiatori, la Repubblica dell’odio. Non si può essere capi solo nella buona sorte. Io rispondo al popolo francese. Al popolo sovrano”. Il presidente ha voluto anche chiarire una delle tante questioni emerse dal caso. Alexandre Benalla è il suo amante? “Alexandre Benalla non è il mio amante e non ha codici nucleari”.