Ha percorso a piedi 1.500 chilometri per evitare il processo per furto. Il Tribunale minorile di Venezia ha accettato per la prima volta in Italia un pellegrinaggio come pena alternativa. Così un 22enne di origini nordafricane, residente in Veneto, ha percorso il Cammino di Santiago di Compostela. Il giovane doveva rispondere di un reato commesso quando aveva 16 anni, quindi ha accettato la “sfida” e dall’8 aprile al 9 luglio ha camminato da Siviglia a Leon, fino all’oceano e ritorno. Ad accompagnarlo un volontario della Onlus Lunghi Cammini di Padova. E quando dopo tre mesi è tornato ha ammesso: «Mi è cambiata la vita». Come riportato dal Tgcom24, il pellegrinaggio per il ragazzo è stato un percorso di espiazione: questa possibilità è concepita dal diritto penale minorile e quindi può essere accordata dal giudice. Ha fatto «un po’ fatica ad adeguarsi alla nuova routine e alle regole», si legge nel diario di viaggio del volontario che lo ha seguito, «ma si impegna e cerca di collaborare e di confrontarsi».
GIUDICE A INDAGATO: “NIENTE PROCESSO SE VAI A SANTIAGO”
Il diario di viaggio, o di espiazione alternativa, è stato molto utile per comprendere il cambiamento del giovane nei tre mesi in cui ha effettuato il Cammino di Santiago di Compostela. «Fuma tante sigarette e la sera si addormenta con difficoltà. Non vuole cedere alla tentazione di procurarsi del fumo, anche se l’astinenza gli causa un po’ di ansia», scrive il volontario della Onlus Lunghi Cammini di Padova che lo ha accompagnato. «Soprattutto nelle città più grandi la tentazione è più forte», prosegue spiegando che ha cercato di far coincidere le giornate di riposo con i soggiorni in paesini. «Anche staccarsi dal cellulare non è facile. Diciamo che sa bene quali sono le regole che si è impegnato a rispettare, ma ogni tanto ci prova». Ma dopo 1.500 chilometri percorsi a piedi è arrivato il lieto fine. Nonostante la fatica, il 22enne «apprezza molto la bellezza del paesaggio e delle città». E quando è tornato in Italia ha dichiarato: «Così la mia vita è cambiata».