«Non potevamo mai immaginare una cosa del genere, proprio lui che è un prete…». A parlare sono i genitori della bambina abusata a Calenzano da don Paolo Glaentzer. La famiglia è seguita da anni dai servizi sociali perché la coppia, disabile, fa fatica a seguirli. «Ci sentiamo in colpa» dice il padre della piccola, come riportato dal Corriere Fiorentino. Ed è certo che non sia mai accaduto prima: «Altrimenti ce ne saremmo accorti». Perché era in auto con la figlia? Dopo che stava un po’ con i bambini in casa, il prete spesso usciva con loro e li portava fuori. «Aveva la passione per i motori e nostra figlia si divertiva a fare un giro sulla nuova macchina. Ricordo ancora il giorno dell’acquisto, abbiamo festeggiato con un pranzo alla Metro». L’altra sera aveva chiesto aiuto alla bambina per preparare la valigia per andare a Bagni di Lucca. Quindi la piccola è salita in macchina con lui. Ma per i vicini non era normale vedere i bambini uscire di casa col prete anche a tarda sera. «Credevamo di avere un amico, un confidente, un punto di riferimento spirituale, ma ha tradito la nostra fiducia». La famiglia vive in una casa di proprietà, il padre, invalido al cento per cento, prende una pensione che permette alla famiglia di andare avanti. Il prete cenava spesso a casa loro e a volte concludeva la serata con un giro in macchina. Al quotidiano racconta anche il momento in cui i vicini lo hanno chiamato dicendogli che il prete stava abusando della figlia. «Non ci credevo, poi ho sentito le urla della gente e ho avuto un attacco di cuore. Adesso come potrà vivere mia figlia?». La moglie aggiunge: «Mia figlia si vergogna, non vuole farsi vedere e non vuole farsi toccare da nessuno. Spero solo di non incontrare don Paolo, non so come potrei reagire», aggiunge il padre. (agg. di Silvana Palazzo)
È STATO CON ALTRE BAMBINE?
E’ agli arresti domiciliari don Glaentzer, 70enne prete dell’Arcidiocesi di Firenze, precisamente di Calenzano. La chiesa lo ha sospeso immediatamente dopo i fatti emersi nelle scorse ore, con il prete in questione sorpreso in macchina di sera con una bambina di appena 10 anni, ritrovata praticamente seminuda da un residente della zona. Il prete, che ha rischiato il linciaggio, è stato successivamente arrestato e poi interrogato, ed ha ammesso di avere una relazione affettiva con la bambina in questione, ma che non ha mai avuto rapporti completi con lei. Saranno comunque gli inquirenti a stabilirlo, così come si cercherà di capire se don Glaentzer abbia agito in passato con altri bambini o bambine. Prima di essere a Calenzano, il prete era a Sabina Poggio Mirteto, diocesi in cui negli anni 2000 ci fu un altro scandalo di natura sessuale. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
IL COMMENTO DELLA DIOCESI
L’arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori, ha annunciato che il prete sorpreso in auto con una bambina di 10 anni a Calenzano è stato sospeso «cautelativamente dall’esercizio del ministero pastorale». E ha precisato che alla diocesi di Firenze «non erano mai arrivate informazioni o segnali che potessero lasciare intuire condotte deplorevoli né tanto meno comportamenti penalmente rilevanti» da parte di don Paolo Glaentzer, che non fa parte del clero fiorentino ma è ospite della diocesi, come precisato nella nota. Altrimenti la diocesi «avrebbe immediatamente agito». Betori ha aggiunto di avere «piena fiducia nell’operato degli inquirenti e della magistratura» e ha espresso «sentita vicinanza alla bambina e alla sua famiglia». Sull’arresto del sacerdote è intervenuta la diocesi con un comunicato: «I fatti, così come contestati, già di per sè gravissimi, qualora fossero confermati dalle indagini per le quali ci si affida agli inquirenti, sono resi ancora piu’ intollerabili e sconvolgenti in quanto attribuiti a un sacerdote e sono causa di profondo dolore per le vittime e ferita aperta per l’intera comunità». Ma la diocesi di Firenze ribadisce anche la necessità di cercare la verità. (agg. di Silvana Palazzo)
MISTERO SU FAMIGLIA
Il parroco agli arresti domiciliari avrebbe ammesso davanti al giudice che il suo appartarsi con la bimba di 10 anni era “solo” una relazione affettiva: un modo per scambiarsi intimità anche se non viene definita né la natura né tantomeno l’ammissione di abusi sessuali. Chiaro che l’intera vicenda suona davvero strana, se non addirittura inquietante per i possibili risvolti psicologici ed esistenziali che la piccola potrà avere nei prossimi anni: finché però non vengono chiariti diversi risvolti dell’intricata vicenda ancora non è possibile emettere giudizi definitivi, quel che è certo è il grado di assoluta inopportunità che il sacerdote ha “ammesso” con quelle parole. Una “reazione affettiva” con una bambina di 10 anni, per di più con i pantaloni semi giù della piccola non depongono per nulla a favore del prete: i giudici e la Mobile ora sono chiamati ad un lavoro complesso e minuzioso, mentre cresce ancora di più il mistero attorno alla famiglia della piccola. Come mai ha “lasciato” la bambina al sacerdote? Era pratica comune? E cosa avrebbe fatto nei “tanti episodi” precedenti il prete 70enne ormai prossimo al trasferimento?
PARLA IL SACERDOTE
Non era la prima volta che don Paolo Glaentzer si appartava in auto con la sua “amica” di 10 anni. Quanto scovato oggi da un residente insospettito di Calenzano, in provincia di Firenze, sarebbe quindi soltanto l’ultimo episodio di una lunga serie. A spiegarlo sarebbe stato proprio lo stesso parroco, come riferito dai colleghi dell’agenzia Ansa, durante l’interrogatorio della polizia subito dopo il fermo. Inoltre, lo stesso prete avrebbe ammesso: «Era una relazione affettiva, ha preso sempre lei l’iniziativa». Quando il prete altoatesino riaccompagnava a casa la bimba (la famiglia della giovane ha dei problemi), i due si fermavano nel parcheggio di viale del Pino, appartandosi in intimità, anche se non è ben chiaro cosa accadesse durante quegli incontri. L’uomo si trova ora in stato di fermo, agli arresti domiciliari, con l’accusa di violenza aggravata su minore. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
LE PAROLE DEL TESTIMONE
Arriva un’ulteriore testimonianza circa quanto avvenuto oggi a Calenzano, dove un prete è stato scoperto in circostanza “sospette”, in auto con una bambina. Simone, operatore sanitario che preferisce rimanere anonimo, e che ha scoperto il don, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni de Il Tirreno: «Ho visto un prete uscire dalla casa dei vicini, dopo un po’ non l’ho visto tornare e ho pensato di andare a controllare. Ho notato la bambina in macchina con lui e con il mio babbo siamo intervenuti». Quando hanno visto il prelato assieme alla bimba nell’automobile, questa è la scena che si è parata loro di fronte: «La piccola aveva la maglia leggermente tirata giù e i pantaloni un po’ abbassati, al che abbiamo pensato di allontanare la bambina e di trattenere il prete fino all’arrivo delle forze dell’ordine. Il prete non era nudo». Non c’è stato alcun linciaggio, con il prete che una volta scoperto si è messo a piangere. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
“I GIORNALI ESAGERANO”
Secondo il Corriere della Sera, edizione Firenze, il prete accusato di aver abusato di una piccola bimba di 10 anni avrebbe risposto così appena contattato dai colleghi dell’edizione locale: «abusi? I giornali esagerano, ma non voglio parlare adesso di questo». Intanto però, la Procura di Prato ha iniziato ad indagare dopo l’arresto ai domiciliari del sacerdote ormai in pensione: la piccola avrebbe appunto 10 anni ma su di lei ci sono molti aloni di mistero ancora. Non si sa da dove venga, se abbia famiglia e cosa ci faceva, ovviamente, alle 22.30 di un lunedì sera vicino ad un supermercato in compagnia di un prete anziano. Di certo, la posizione del sacerdote sentito dai giudici verrà ben verificata e andrà valutata al meglio prima di giungere a “facili giudici” che in queste ore, come normale che sia trattandosi di un caso così delicato, si stanno diffondendo non solo a Calenzano.
PRETE IN AUTO CON UNA BIMBA
«La sta molestando»: questo deve essere stato il grido di un residente di Calenzano (Firenze) quando si è accorto che dietro al supermercato Conad un prete anziano si sarebbe appartato con una bambina all’interno di un’auto. Insospettito dalla situazione avrebbe poi aperto lo sportello di colpo e fatto uscire la piccola bimba: il tutto dopo aver avvisato alcuni vicini e altri clienti del negozio, accorsi per vedere cosa stava succedendo. Il triste quadro è avvenuto lunedì scorso, attorno alle 22.30 nel paese vicino a Firenze: al momento non si hanno conferme sull’effettivo “consumo” del rapporto o dell’abuso, ma evidentemente il caso ha avuto subito clamore e questa mattina è stato raccontato da La Nazione, ripreso poi anche dall’Ansa. Il sacerdote coinvolto nel presunto scandalo ha 70 anni, è originario dell’Alto Adige e si chiama Don P.G.: da tempo parroco alla Chiesa di San Ruffignano a Sommaia, sarebbe anzi andato in pensione a settembre secondo quanto raccolto dai colleghi de La Nazione. Il prete al momento è in stato di fermo in attesa che ulteriori testimonianze e prove effettive vengano portate alla luce ai magistrati che hanno iniziato ad indagare sul caso ancora molto misterioso.
LE ACCUSE
Il sacerdote altoatesino è accusato di molestie e violenza aggravata su minore: per questo motivo sarebbe al momento agli arresti domiciliari in attesa che i carabinieri e la Procura di Firenze annuncino provvedimenti ulteriori in merito. Dopo aver fatto uscire la bimba dall’auto, il residente assieme ad altri vicini ha iniziato una colluttazione con il prete 70enne e nel giro di pochi secondi si è rischiato il completo linciaggio del prete di Calenzano. Tutto sarebbe stato fermato da una pattuglia dei carabinieri giunta quasi subito sul luogo: «Nella zona del Conad sono poi state chiamate anche tre ambulanze, per assistere la bambina e soccorrere le varie persone che si erano ferite, anche se in modo lieve, nel corso della colluttazione», riportano i colleghi de La Nazione. La bimba ora è seguita dai servizi sociali e sostenuta da aiuti psicologici anche se ovviamente bisognerà capire cosa sia realmente successo e da dove venga la bimba, se ha famiglia e altre informazioni di primissima necessità: quello che è certo, purtroppo, è che per il sacerdote giustificare la sua presenza a quell’ora di notte da solo con la piccola non sarà per nulla facile e servirà una spiegazione adeguata che lo possa scagionare dalla gravissima accusa di pedofilia.