La Cassazione ha chiuso il caso Pantani nel 2017 rigettando il ricorso della famiglia del ciclista contro la chiusura dell’inchiesta bis della Procura di Rimini. Marco non sarebbe stato ucciso, ma sarebbe morto di overdose di cocaina, un suicidio “involontario” a causa di una “dose eccessiva”. La sentenza della Corte Suprema non ha però spazzato via tutti i dubbi sulla morte dello scalatore. «Sono troppe le cose che non tornano», afferma mamma Tonina nell’intervista rilasciata a Spy. Continua a cercare la verità, infatti a settembre chiederà l’apertura di una nuova inchiesta con elementi finora inediti. Lo ha rivelato la stessa madre di Marco Pantani ai microfoni del settimanale: il nuovo avvocato avrebbe trovato nuovi elementi mai individuati prima. «Sono tre le persone coinvolte e siamo sempre più convinti delle loro responsabilità». La svolta è arrivata leggendo e rileggendo i fascicoli, unendo i pezzi delle tessere scoperte e partendo dalle cose che non sono state prese in considerazione in passato.



MARCO PANTANI, LA MADRE:  “LO HANNO UCCISO”

Sono importanti le rivelazioni fatte dalla mamma di Marco Pantani al settimanale Spy. Tonina Belletti ha spiegato alcuni aspetti della vicenda che non quadrano. A partire dai tracciati autostradali, da cui risulta che l’auto del ciclista si spostava da Verbania a Rimi per gli incontri con gli spacciatori. «Ma non era lui a guidare la macchina! Marco voleva vendere quell’auto e l’aveva lasciata nella concessionaria di amici dove però, invece di stare ferma, veniva usata da una persona specifica». La mamma di Pantani sostiene dunque che siccome fosse ancora intestata al figlio sono stati attribuiti a lui i viaggi. «Guardano tracciati, giorni e orari mi sono accorta che alcune volte era con me!». Al settimanale ha parlato di una persona presente nella stanza in cui Pantani è stato trovato morto e che non doveva essere lì. Ma perché qualcuno avrebbe voluto la morte del ciclista? «Forse voleva dire chi era davvero a dargli la droga. Individui insospettabili che avevano anche legami con persone a lui vicine». Di una cosa però la mamma di Marco è sicura: «Prima o poi riusciremo a far emergere la verità. L’ho promesso a mio figlio».

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