I dati che emergono dal rapporto “Piccoli schiavi invisibili” prodotto da Save The Children sono a dir poco agghiaccianti e fanno tornare prepotentemente d’attualità il cosiddetto fenomeno del “survival sex” con minori a volte di nemmeno 12-13 anni costretti a prostituirsi per passare il confine: e nel caso di Ventimiglia, strategico punto di passaggio (oltre che simbolico) tra Italia e Francia, si parla di una vera e propria piaga se, secondo l’organizzazione, vi sarebbero circa duecento ragazzini che vivono in strada e si spostano con grande frequenza, diventando oggetti sessuali solamente per procacciarsi un pasto. Uno dei punti più interessanti del suddetto rapporto di Save The Children è che dietro questo fenomeno non vi sia una delle tanti reti criminali tradizionali ma ognuno degli adolescenti che al momento sarebbero irreperibili cerca ognuno per conto proprio di affidarsi ai “passeurs”, prostituendosi per guadagnare poi i soldi necessari (si parla di almeno 150 euro) da dare a loro per attraversare il confine. Inoltre, a rendere ancora più consistenti i numeri di uno sfruttamento orribile è anche il fatto che per molti minori, mancando di fatto delle vie legali per accedere ai vari Stati europei, decidano di vivere nell’ombra, nascosti alle stesse autorità italiane che li hanno accolti e rimediando espedienti di giorno in giorno fino a quando non possono affidarsi a qualcuno per andare in Francia, dal momento che per loro l’Italia è diventato oramai solo un punto di passaggio. (agg. di R. G. Flore)



SONO 4570 I MINORI IRRINTRACCIABILI

Un quadro decisamente preoccupante quello stilato da Save the Children con il suo report “Piccoli schiavi invisibili”. Obiettivo, fare luce su un sistema di violenza e prostituzione minorile, molto diffusa fra i giovani migranti che cercano fortuna in Europa. Come riportato da SkyTg24.it, snocciolando alcuni numeri del rapporto di cui sopra, in Italia risultano irrintracciabili 4.570 minori precedentemente affidati a case di accoglienza. Le sparizioni sono più concentrare al sud, e per la maggior parte si tratta di giovani eritrei, seguiti da somali, afgani, egiziani e infine tunisini. Situazione preoccupante, come già spiegato in precedenza, in particolare a Ventimiglia, dove la chiusura del campo non ufficiale ha peggiorato ancora di più la questione, con molte minorenni che vivono in condizioni di degrado e promiscuità, e che spesso si prostituiscono. «È inaccettabile che nel nostro Paese bambine e adolescenti finiscano nella rete di sfruttatori senza scrupoli», ha detto Raffaella Milano, direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children. «È quanto mai fondamentale e urgente che le istituzioni si impegnino a fondo per mettere fine a questa inaccettabile piaga e tutelare queste giovanissime donne». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



SESSO A VENTIMIGLIA PER PASSARE IL CONFINE

L’associazione Save the Children ha diffuso nelle scorse ore il rapporto ‘Piccoli schiavi invisibili 2018’, che fa luce su diversi casi di episodi di violenza nei confronti dei giovani migranti che giungono nel nostro paese, e non solo. Come si legge nel report, moltissime minorenni che arrivano a Ventimiglia, sono costrette a prostituirsi per pagare i passeurs e varcare il confine, o semplicemente per trovare da mangiare o un posto dove dormire. Si tratta per lo più di ragazzine che provengono dall’Africa sub-sahariana, o dal Corno d’Africa, vittime di abusi sessuali indicibili. Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children, spiega: «Si tratta di ragazze giovanissime e particolarmente a rischio che fanno parte del flusso invisibile dei tanti minori migranti non accompagnati in transito alla frontiera nord italiana».



ALCUNI DATI

I giovanissimi sono esposti a molteplici rischi di abusi e sfruttamento, prosegue Save the Children, privati della possibilità di percorrere vie sicuri e legali per provare a ricongiungersi con i propri familiari nei vari paesi europei. Quasi 10 milioni di bambini e adolescenti nel 2016 sono stati ridotti allo stato di schiavitù, venduti o sfruttati sessualmente, e il 25% di essi sono ragazzine. Episodi, come detto in apertura, diffusi anche in Italia, il cosiddetto survival sex: sesso per sopravvivere. Si prostituiscono al confine con la Francia, di modo che possano ottenere i soldi necessari per pagare i passeurs, di solito una somma fra i 50 e i 150 euro, e non è da escludere che anche gli stessi chiedano in cambio prestazioni sessuali.