C’è un grande rischio ora per la Ryanair dopo lo scandalo dei passeggeri rimasti per ore a terra nel viaggio che li avrebbe dovuti portare da Napoli a Lisbona. Sicuramente si tratta di un evento molto controverso e che potrebbe mettere in rischio la reputazione della compagnia aerea che potrebbe subire un netto calo dal punto di vista delle vendite. Con l’estate ormai nel suo pieno svolgimento però saranno molti quelli che si troveranno ad avere paura di quello che è stato un viaggio prenotato da tempo. La compagnia low cost potrebbe quindi trovarsi di fronte a una situazione difficile da fronteggiare, senza contare poi che l’azione legale da parte dei passeggeri rimasti a terra a Capodichino porterà a un ulteriore esborso economico. Non è da escludere che ci possano essere grossi problemi, difficile invece è pensare che l’azienda possa arrivara addirittura al fallimento. (agg. di Matteo Fantozzi)



PRONTA AZIONE LEGALE

Nate come occasione per rilassarsi, le vacanze possono spesso trasformarsi in un incubo. È accaduto a chi doveva partire da Napoli per Lisbona. Era tutto pronto per il decollo, ma l’aereo Ryanair non parte, anzi frena bruscamente in pista poco prima di sollevarsi e torna indietro. I passeggeri, spaventati, vengono riportati al gate e lasciati lì, in attesa per più di nove ore fino a quando il volo viene definitivamente annullato. Le persone rimaste a terra a causa del volo FR1316 sono circa 200. Dovevano partire ieri, ma il loro viaggio è saltato per un guasto tecnico. Non sono ripartiti neppure oggi. «Non abbiamo avuto nessuna spiegazione. Dovevamo decollare alle 14.35, ma ci hanno fatto sbarcare e ci hanno abbandonato fino alle 23: non ci hanno dato nemmeno la possibilità di prendere i nostri bagagli», fanno sapere a Repubblica alcuni passeggeri. Le vacanze per loro sono finite ancor prima di cominciare. «Non solo non ci hanno assistito, ma ci hanno anche avvertito che i prossimi voli Ryanair disponibili per Lisbona partiranno solo il 5 agosto. È uno scandalo».



UNA VACANZA DA INCUBO

All’inizio tutto sembrava filare per il verso giusto: dopo il check-in e i controlli si procede con l’imbarco, tutto in perfetto orario. L’areo comincia le operazioni di rollio, quindi arriva sul rettilineo finale pronto a spiccare il volo. Inizia la forte accelerazione per il decollo poi all’improvviso frena bruscamente. «Ci spaventiamo per l’imprevisto, qualche borsa cade tra i sedili, i bambini piangono: il comandante ci avvisa che per un guasto tecnico dobbiamo tornare all’area di parcheggio», racconta una coppia a Repubblica. Comincia così l’odissea per i duecento passeggeri. Rientrati in aeroporto, non trovano nessun addetto della compagnia: il gate è vuoto. I bagagli tra l’altro restano sull’aereo fermo e vengono recuperati nove ore dopo. La partenza slitta di ora in ora. «Soltanto alle 20.30 arriva qualcuno a dirci che ci spettano dei voucher del valore di dieci euro, per cenare lì, a Capodichino». I buoni sono validi solo per un ristorante, che non era pronto a ricevere all’improvviso duecento persone. «Alcune persone più anziane avevano pure bisogno di prendere medicine, che però erano nei bagagli, ancora imbarcati». Alle 22.30 sui monitor compare l’annuncio di cancellazione del volo. Ryanair paga il pernottamento in hotel ai passeggeri, molti vanno via e alcuni stranieri sono costretti a prolungare il soggiorno. Prima di abbandonare l’aeroporto tutti i passeggeri lasciano una dichiarazione firmata alla polizia: «Ci muoveremo legalmente contro Ryanair. Non tanto per l’imprevisto all’aereo, che può succedere, quanto per la totale assenza di sostegno del personale e di spiegazioni per tutto questo tempo: ci hanno lasciati totalmente soli. È assurdo».

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