Theodore McCarrick non è più cardinale. L’arcivescovo emerito di Washington, tra le figure più influenti della Chiesa negli Stati Uniti, ha presentato le dimissioni al Papa. E la Sala Stampa vaticana annuncia con un comunicato che il Pontefice le ha accettate. Il provvedimento ha ricevuto il plauso del cardinale Daniel DiNardo, presidente dell’episcopato Usa, il quale ha ringraziato Bergoglio per «questa importante decisione» che «riflette la priorità che il Santo Padre pone sulla necessità di protezione e cura per tutto il nostro popolo e sul modo in cui i fallimenti in questo ambito influenzano la vita della Chiesa negli Stati Uniti». Stando a quanto riportato da Vatican Insider, in tanti, soprattutto nelle due diocesi del New Jersey, già dagli anni Novanta erano a conoscenza di alcuni comportamenti sconvenienti del cardinale nei confronti dei seminaristi più giovani, ma mai questi rumors avevano riguardato abusi a minorenni. Sembra che McCarrick – riferisce Vatican Insider – in alcune occasioni avrebbe avanzato richieste esplicite di prestazioni sessuali a giovani maggiorenni, approfittando del suo ruolo di potere. Le vittime non sarebbero state solo seminaristi, ma anche componenti di famiglie che il prelato frequentava abitualmente al punto tale che era chiamato “zio Ted”. In particolare, i media statunitensi riferivano il mese scorso di un dossier con la testimonianza di un uomo abusato dal cardinale quando aveva 11 anni, e le violenze sarebbero proseguite per i successivi vent’anni. (agg. di Silvana Palazzo)



LA RIFLESSIONE SUL SISTEMA DELLA CHIESA CATTOLICA

Le dimissioni da cardinale di Theodore McCarrick, l’arcivescovo emerito di Washington accusato di aver abusato sessualmente di minori alcuni anni fa, accettate da Papa Francesco aprono una falla che obbliga ad una riflessione sull’intera sistema della Chiesa cattolica. Che sia arrivato il momento di aprire all’abolizione dell’obbligo del celibato? A lanciare quest’ipotesi è La Repubblica, secondo cui un’apertura di questo tipo spalancherebbe le porte del sacerdozio ai cosiddetti «viri probati», ovvero a dei laici «di provata fede». Il celibato diventerebbe in questo modo una scelta libera, fatta propria soltanto da candidati realmente maturi da un punto di vista psichico e affettivo e capaci dunque di sostenere le privazioni carnali che il sacerdozio impone per com’è stato inteso fino ad oggi dalla Chiesa cattolica. (agg. di Dario D’Angelo)



DALLA NOMINA DI GIOVANNI PAOLO II ALLE ACCUSE

Tolleranza zero della Chiesa cattolica sugli abusi sessuali sui minori: da qui la decisione di togliere la porpora al cardinale Theodore McCarrick, arcivescovo emerito di Washington, accusato di pedofilia. Un provvedimento durissimo, anche più di quello riservato al “cardinale molestatore” Keith Michael Patrick O’Brien, arcivescovo emerito di Saint Andrews and Edinburgh, che nel 2015 venne privato da Papa Francesco dei diritti e delle prerogative del cardinalato ma era rimasto comunque cardinale, seppure solo formalmente. Nominato cardinale nel 1981 da San Giovanni Paolo II, McCarrick è stato primo vescovo della diocesi di Metuchen, nel New Jersey; promosso arcivescovo di Newark dal Papa polacco, nel 2000 come riportato da Il Fatto Quotidiano fu sempre Wojtyla a nominarlo arcivescovo di Washington. Un’ascesa importante, culminata adesso in un provvedimento che segna la fine della sua carriera ecclesiastica. (agg. di Dario D’Angelo)



NON ACCADEVA DAL 1927

Papa Francesco ha accettato le dimissioni dell’arcivescovo emerito di Washington il cardinale Theodore McCarrick, 88 anni, accusato di pedofilia. Avrebbe infatti, tra le altre cose, abusato di un minore quando era ancora solo prete, 45 anni fa, a New York. Ci sono altre pesanti accuse, come rapporti sessuali con seminaristi. Il cardinale si è sempre detto innocente e le indagini non sono ancora chiuse, ma il Papa, nella sua politica di tolleranza zero nei confronti di membri del clero accusati di pedofilia, oltre ad accettare le dimissioni, ha disposto la sua sospensione dall’esercizio di qualunque ministero pubblico, e l’obbligo di risiedere in una casa privata per perseguire una vita di sola preghiera e penitenza, fino a quando sarà in corso il processo canonico. Non accadeva dai tempi di Pio XI, infatti, che un Papa togliesse la berretta rossa a un cardinale, cioè dal 1927 quando Achille Ratti privò della porpora Louis Billot, reo di aver aderito a un articolo dell’Action française che aveva criticato duramente la Chiesa cattolica. Secondo la Commissione dell’arcidiocesi di New York le accuse nei confronti di McCarrick sono credibili e fondate. 

MCCARRICK NON È PIÙ CARDINALE: PAPA ACCETTA DIMISSIONI

McCarrick non potrà più celebrare alcuna messa in pubblico né tantomeno rilasciare dichiarazioni o incontrare persone. Il cardinale di Boston Sean O’Malley, presidente della Pontificia commissione per la tutela dei minori e grande combattente della pedofilia nella Chiesa aveva detto nei giorni scorsi a proposito della lettera di dimissioni che in casi come questi non bastano le scuse, ma bisogna attivare “procedure chiare e definitive” nei confronti degli accusati. Cioè sospenderli da ogni carica religiosa, e cacciarli dalla Chiesa: “Questi ed altri casi richiedono più che delle scuse e fanno notare che quando vengono mosse accuse contro un vescovo o un cardinale, esiste ancora una grande lacuna nelle politiche della Chiesa sulla condotta e l’abuso sessuale” ha detto. Quando è scoppiato lo scandalo il cardinale di Newark, Joseph William Tobin, ha dichiarato che “in passato ci sono state accuse secondo le quali egli che era coinvolto in relazioni sessuali con adulti. Questa arcidiocesi e la diocesi di Metuchen, hanno ricevuto tre accuse di cattiva condotta sessuale con adulti decenni fa; due di queste accuse hanno portato a dei risarcimenti”. Per il cardinale di New York, Timothy Michael Dolan, l’accusa contro McCarrick è “la prima segnalazione di una violazione della Carta per la protezione dei bambini e dei giovani mai fatta contro di lui di cui l’arcidiocesi sia a conoscenza”.