I divorzi e le separazioni portano a problematiche mentali spesso drammatiche, ma, come dicono gli esperti, solo ai figli, vittime innocenti delle scelte dei genitori. In questo senso, emerge per la prima volta, grazie a una sentenza stabilita dal tribunale dei minori di Brescia, una nuova sindrome, quella definita “da alienazione parentale”. In realtà era già conosciuta, perché sono infiniti i casi di figli messi contro uno o l’altro genitore dai genitori stessi, per ottenerne l’affido o solo per vendetta personale nei confronti dell’ex coniuge. Questo però è un caso particolare: la coppia è infatti separata da anni e la figlia 16enne era stata affidata al padre.
SCREDITA EX MOGLIE: TRIBUNALE BRESCIA LE TOGLIE FIGLIA
I giudici hanno però documentato il comportamento estremo della ragazzina che li ha fatti insospettire: “È emerso in modo palese come la ragazza non sia in grado di tollerare alcuna critica al padre e come tende invece ad ingigantire e a vedere in modo negativo ogni agito materno, arrivando persino a stravolgere la realtà affermando di essere maltrattata dalla madre”. Certo, il caso che fosse stata affidata al padre fa emergere sospetti sul comportamento della madre, ma potrebbe anche trattarsi di un clamoroso errore dei giudici che fecero la scelta, in quanto la giovane poteva già essere stata manipolata. Adesso la ragazza è stata tolta al padre e affidata una comunità per minori, potrà naturalmente vedere il padre e la madre, ma, dice ancora la sentenza, “Gli incontri della giovane con il padre dovranno essere sospesi ove il genitore trasmetta alla figlia messaggi destabilizzanti”. E’ un caso che deve portare a una riflessione profonda tutti i giudici che si occupano di sentenze di affido in seguito a separazioni. Per la 16enne si prospetta adesso un lungo cammino di ricostruzione psicologica.