Ismael è nato lo scorso 8 dicembre, festa dell’Immacolata Concezione della Vergine Maria, figlio di una coppia spagnola, Alfonso e Susi. Una data significativa, che ha accompagnato il suo breve percorso in questo mondo. In gravidanza i medici scoprono che il piccolo soffre di una grave anomalia al cuore e non sarà in grado di sopravvivere alla nascita, consigliando di abortirlo. Ma la coppia, grazie alla loro fede, decide di farlo nascere lo stesso: morirà due giorni dopo, dopo essere stato battezzato. E’ morto nel sonno, in modo pacifico, tra le braccia della mamma. “Adesso che non posso più tenerti tra le braccia, baciarti, il dolore e il vuoto nel mio cuore sono immensi. Ma rivivrei tutto quello che ho vissuto con te per conoscerti, amarti, per sperare contro ogni speranza e bagnare il tuo piccolo viso con le mie lacrime” ha scritto la madre in una lettera pubblicata dal sito Aleteia.
“RINGRAZIO DIO PER AVERTI POTUTO PORTARE IN GREMBO”
“Sei stato una benedizione per noi, ci hai dato una tale profonda lezione di amore e del valore della semplicità, dell’umiltà, di cosa significhi combattere per il dono della vita” ha aggiunto ancora Susi. Le sue parole ricordano quelle dei genitori inglesi che hanno combattuto fino all’ultimo per la vita del loro figlioletto malato; qui il caso è diverso, ma il significato è uguale: combattere per il diritto di qualunque vita, nonostante sia brevissima come quella di Ismael. “Il dolore è immenso, ma mi sento la donna più fortunata al mondo per aver avuto un figlio come te. La mia più grande consolazione è sapere che un giorno sarò di nuovo con te per sempre. Ringrazio Dio per avermi scelto per portare dentro di me questo Angelo” conclude.