Dopo che due giorni fa il Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato un ordine del giorno nel quale sono state introdotte nuove e importanti norme sul tema della contraccezione e della prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili (con la possibilità di ottenere per gli under 24 dei preservativi gratis nei consultori), non sono mancati i commenti da parte degli esponenti politici locali. Se il Pd lombardo esulta parlando di una “svolta di responsabilità” peraltro in una regione da sempre all’avanguardia nel precorrere i tempi, Noi con l’Italia – UDC non ci sta e in un comunicato stampa attacca la decisione. Luca Del Gobbo, consigliere regionale del partito, ha infatti diffuso una nota nella quale spiega che, così facendo, è stato stravolto il ruolo dei consultori che, a suo dire, sarebbe solo quello di “incontrare le persone nei loro bisogni e accompagnarle a capire il senso di quello che fanno”, aggiungendo che sostituire questo lavoro culturale con un preservativo gratis è sbagliato. “Dire: usa il preservativo tanto è gratis” secondo Del Gobbo solleverebbe i giovani dalle loro responsabilità. Infine, ha aggiunto il consigliere regionale che la diffusione di contraccettivi gratis è “la diffusione di una certa visione della vita”. (agg. di R. G. Flore)



SVOLTA DOPO LE POLEMICHE DELL’ERA FORMIGONI

Per la Regione Lombardia la richiesta di contraccettivi gratis per gli Under 24 potrebbe rappresentare una vera e propria svolta, considerando le tante resistenze sul tema della Giunta Formigoni che per anni ha governato il Pirellone, e che ha sempre fatto forti resistenze sull’applicazione della legge 194, anche per la parte relativa alla prevenzione. La Consigliera Bocci, del PD, ha affermato che la possibilità di far praticare sesso sicuro agli Under 24 in Lombardia non rappresenta di certo un qualcosa che possa rendere la regione “Pioniera”, visto che politiche del genere sono state intraprese da tempo dal Piemonte e dall’Emilia Romagna. Proprio alla luce delle tante polemiche dell’era-Formigoni, però, la svolta lombarda potrebbe essere particolarmente significativa. (agg. di Fabio Belli)



ACCESSO LIBERO NEI CONSULTORI

La Regione Lombardia è da sempre “capostipite” e anticipatrice di tante novità e innovazioni che poi nel giro di un medio-lungo periodo vengono adottate anche dalle altre regioni italiane: ecco, non ci saremmo aspettati però un passo “del genere” da una Regione spesso molto attenta alle vicende legate alla bioetica e ai temi sensibili come l’aborto seguendo una forte ispirazione cristiana legata alla dottrina sociale della Chiesa. Ecco, come avrete intuito nel titolo, qui si parla di tutt’altro, ovvero di una contraccezione “di larga massa” ai giovani: ieri il Consiglio Regionale ha approvato un ordine del giorno all’assestamento al bilancio regionale 2018-2020 presentato dal Pd (con la prima firmataria Paola Bocci), che «mira a ostenere la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, soprattutto tra i giovani, e la procreazione responsabile». All’interno del memorandum approvato da tutto il Consiglio, novità importanti in merito al tema della contraccezione: «implementare e valorizzare la rete dei consultori pubblici, applicare pienamente la legge 194/98 nella parte che riguarda la prevenzione, per le donne italiane e straniere e, infine, permettere a ragazze e ragazzi fino ai 24 anni di età di ottenere gratuitamente, presso i consultori, sia la consulenza del medico o dell’ostetrica, sia il metodo contraccettivo più idoneo».



LA PRIMA FIRMATARIA, BOCCI (PD): “SVOLTA DI RESPONSABILITÀ”

Nello specifico, verranno distribuiti gratis e liberamente tutti i tipi di contraccezione desiderata e legale: preservativo maschile, femminile e ovviamente tutti i farmaci ormonali per la donna (la pillola). Secondo la consigliere Pd Paola Bocci, «È responsabilità delle istituzioni fare di tutto sia per evitare le conseguenze tragiche di una malattia devastante come l’HIV, sia per rendere i giovani più consapevoli delle proprie scelte, che non devono essere dettate dalla condizione economica». Ha convinto anche gli altri consiglieri che, diversamente dal recente passato della Regione a guida formigoniana, hanno approvato un testo che mira ad una larga contraccezione come unico metodo “educativo” per il problema delle malattie sessualmente trasmissibili. «Negli ultimi anni si è abbassata notevolmente la guardia sull’Hiv e ciò diventa un problema rilevante soprattutto per le giovani generazioni. Sostenere consultori e contraccezione significa anche intervenire sulla fascia delle giovanissime dove le interruzioni di gravidanza, generalmente in declino da anni, faticano a diminuire». Il Pd ha inoltre ottenuto anche un emendamento che amplia le risorse di 200mila euro per la rete dei centri antiviolenza.