Dopo che già due macedoni di etnia rom erano stati arrestati a seguito dell’incidente che, all’incrocio di una trafficata strada di Firenze, era costato la vita al giovane Duccio Dini, oggi sono stati emessi altri quattro ordini di custodia cautelare per la morte del ragazzo. Quest’ultimo ea stato travolto lo scorso 10 giugno da una Volvo mentre era in scooter e successivamente era stata ricostruita la folle dinamica, con un inseguimento balordo tra i sei macedoni per le strade cittadine che, a bordo di tre automobili, avevano seminato il panico. Oggi il gip del capoluogo toscano ha disposto le manette per altre quattro persone, tutte responsabili di aver organizzato una vera e propria spedizione punitiva a carico di un altro uomo di etnia rom a seguito di una aggressione: a farne le spese era stato il 29enne Dini ma la ricostruzione della vicenda assume toni grotteschi dato che, dopo lo schianto, alcuni degli arrestati sono comunque scesi dalle loro vetture armati di mazze da baseball per colpire il loro obiettivo, incuranti del corpo di Dini sull’asfalto. Solo l’intervento casuale di una pattuglia delle forze dell’ordine, che si trovava nei pressi del semaforo in quel momento, ha salvato la vita al 43enne le cui generalità rispondono a quelle di Rufat Bjram, anche lui residente nel campo nomadi di Poderaccio. (Agg. di R. G. Flore)
IL COMMENTO DI SALVINI SUL CASO
Anche il ministro dell’interno, Matteo Salvini, ha commentato la notizia di quest’oggi circa l’arresto di 4 rom, ritenuti responsabili dell’assurda morte del 29enne di Firenze, Duccio Dini. Lo scorso 10 giugno il ragazzo venne travolto da un’auto, dopo che quest’ultima era stata protagonista di una folle corse fra le via della città. «Blitz dei Carabinieri all’alba – scrive il leader del Carroccio sulla pagina Facebook personale – arrestati altri 4 Rom per l’omicidio di Duccio Dini, travolto mentre questi delinquenti si inseguivano a folle velocità per le strade di Firenze. Devono MARCIRE in galera. Tornerò presto in città. Chi sbaglia paga». Ovviamente il post ha ricevuto moltissimi apprezzamenti, con più di 1000 like, e centinaia di commenti, molti dei quali di approvazione, e altri comunque di condanna, visto che non mancano i detrattori del vice-Premier. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
4 ARRESTATI
Sono stati eseguiti altri 4 arresti nell’ambito delle indagini sulla morte del povero Duccio Dini, il 29enne che lo scorso 10 giugno venne travolto a Firenze durante un inseguimento fra più auto. Ricoverato in gravissime condizioni, morì poco tempo dopo, e per il suo decesso vennero fermati due rom, il 65enne Amet Remz e il 36enne Mustafa Dehran, accusati di omicidio volontario. Non si conoscono ancora le generalità degli altri quattro responsabili, anche loro di etnia rom e accusati di vari reati, a cominciare da quello di omicidio. Il gruppo si trova ora in carcere, in attesa di processo. Ma ricostruiamo brevemente cos’accadde quella maledetta mattina del 10 giugno. Attorno alle ore 12:20, come testimoniato anche dalle riprese delle telecamere poste in via Canova a Firenze, scatta un inseguimento fra due auto, per motivi non ancora chiari: una Lancia Lybra di colore bordeaux e una Opel Zafira grigia.
LA TRAGICA FINE DI DUCCIO
Alla corsa folle per le vie della città si aggiunge un’altra automobile, una Volvo 960: le tre auto sfrecciano a velocità elevata, con manovre pericolose, e mettendo a rischio la vita degli altri automobilisti, pedoni e motociclisti. All’altezza dell’incrocio con via Martini, la Volvo urta la Zafira, e dopo l’impatto l’auto svedese inizia a girare su se stesso scontrandosi con una Hyundai e soprattutto con uno scooter, un Honda SH125 fermo al semaforo, a cui bordo vi è proprio Duccio Dini. Il 29enne viene sbalzato di diversi metri dalla sua moto, riportando lesioni gravissime. Dopo pochi giorni di agonia, la morte.