I ministri della Salute e dell’Istruzione hanno annunciato in conferenza stampa le semplificazioni burocratiche per l’anno scolastico 2018-2019 e la nascita dell’Anagrafe nazionale vaccini. In vista dell’imminente scadenza del termine del 10 luglio, sono state previste le seguenti semplificazioni: per i minori da 6 a 16 anni, quando non si tratta di prima iscrizione scolastica, resta valida la documentazione già presentata per l’anno scolastico 2017-2018; se il minore non deve effettuare nuove vaccinazioni o richiami e per i minori da 0 a 6 anni e per la prima iscrizione alle scuole (minori 6–16 anni) basta una dichiarazione sostitutiva di avvenuta vaccinazione. La novità principale è la costituzione dell’Anagrafe nazionale vaccini, strumento base per gestire le vaccinazioni, per monitorare i programmi vaccinali, conoscere le ragioni delle mancate vaccinazioni e misurare progressi e criticità del sistema. Il ministero della Salute fa sapere che l’Anagrafe nazionale «è la base per far decollare concretamente la vaccino-vigilanza, che potrà finalmente riferire puntualmente sugli eventi avversi riferiti ai vaccini impiegati e metterà a sistema i dati delle Regioni. Attraverso il sistema nazionale degli eventi avversi gestito da Aifa, le segnalazioni potranno essere comunicate dai professionisti sanitari e dai soggetti vaccinati o dai loro genitori». (agg. di Silvana Palazzo)
“OBBLIGO CAMBIERÀ”: LA REPLICA DELL’ISS AL MINISTRO
Giulia Grillo vaccinerà suo figlio, ma non manterrà l’obbligatorietà dei vaccini come previsto oggi. Lo ha annunciato il ministro della Salute a margine della conferenza di presentazione della circolare ministeriale che prevede l’autocertificazione per l’accesso a scuola per il prossimo anno scolastico. «Vogliamo alleggerire gli obblighi e creare forme di obbligatorietà flessibile che si adattino alle reali esigenze, sia della popolazione che dei tempi» ha dichiarato anche Grillo. «Nel tempo variano le coperture vaccinali: bisogna stare attenti a mantenere buone coperture vaccinali come sono adesso senza per questo schiaffeggiare i cittadini e dar loro degli ignoranti» ha aggiunto il ministro della Salute. L’Istituto Superiore di Sanità ha ribadito con una nota l’importanza di «non compromettere l’obiettivo della tutela della salute di tutti». Sulla circolare ministeriale, ISS ha sottolineato come «a prescindere da ciò che si intende implementare, è doveroso fare di tutto per continuare a mantenere il trend positivo in atto, al fine di garantire adeguate coperture vaccinali». (agg. di Silvana Palazzo)
MINISTRO: “SONO INCINTA, MIO FIGLIO SARÀ VACCINATO”
Il Miur e il Ministero della Salute hanno annunciato in conferenza stampa congiunta la conferma delle nuove modifiche al Decreto Lorenzin sull’obbligatorietà dei vaccini per l’iscrizione scolastica: «I bambini che frequentano la scuola dell’obbligo che non sono al primo anno sostanzialmente non devono fare nulla. Mentre per quanto riguarda la prima iscrizione devono autocertificare che si sono vaccinati. Il termine del 10 luglio non diventa un termine perentorio», ha spiegato la Ministro della Salute che ha poi annunciato, a sorpresa, di essere incinta di un bimbo. «Sono in dolce attesa e sottoporrò mio figlio a tutte le vaccinazioni del caso», ha aggiunto la titolare del Ministero sul caldissimo tema dei vaccini, sottolineando «Solo con una proposta di legge parlamentare noi faremo un testo serio. Ci vogliono i giusti tempi. Al momento abbiamo fatto solo un atto di semplificazione amministrativa». Immediata la reazione dell’ex Ministro Lorenzin, «L’obbligatorietà vaccinale non e’ il fine della legge Lorenzin ma il mezzo per raggiungere l’immunità di gregge, cioè proteggere la nostra popolazione da pericolose malattie». (agg. di Niccolò Magnani)
INFETTIVOLOGA: “AUTOCERTIFICAZIONE METTE A RISCHIO IMMUNITÀ GREGGE”
Secondo la presidente dell’Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici (la Waidid), Susanna Esposito, la novità in arrivo dal Governo italiano sull’autocertificazione dei vaccini potrebbero portare effetti non molto positive per la copertura vaccinale in calo come tendenza negli ultimi anni rispetto anche solo ad un decennio fa (e a cui il Decreto Lorenzin ha promesso una feroce battaglia). «L’autocertificazione è un depotenziamento, di fatto si torna alla situazione che c’era prima della legge. Se si unisce questo alle dichiarazioni recenti sulla pericolosità dei vaccini da parte di membri del governo si genera confusione nelle famiglie, con il risultato che le coperture torneranno a scendere. E’ un vero peccato soprattutto perché la legge stava dando ottimi risultati, con i tassi in risalita sia per l’esavalente che per gli altri vaccini», spiega su Fanpage l’esperta infettivologa. Come noto, l’obbligo vaccinale è proprio atto a proteggere chi non può vaccinarsi: secondo l’ordinario di Pediatria all’università di Perugia, «L’obbligo non è stato inserito per fare soldi con le multe, ma per tutelare la sanità pubblica. E’ paradossale che da noi diventi sufficiente una autocertificazione quando ci sono posti come la California in cui non basta neanche il certificato ‘ufficiale’, ma serve una analisi che certifichi che si è protetti».
VACCINI, BASTERÀ L’AUTOCERTIFICAZIONE
Non sarà più necessaria la certificazione rilasciata dalla Asl con la quale si certifica l’avvenuta vaccinazione per poter entrare in classe il prossimo settembre ma basterà una semplice autocertificazione. E’ quanto dichiarato dalla ministra della Salute Giulia Grillo al question time alla Camera parlando, più in generale di una “qualsivoglia documentazione che possa essere considerata idonea a comprovare l’effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie ovvero la richiesta di vaccinazione all’Azienda Sanitaria”. Come spiega Repubblica.it, questa svolta rappresenta la decisione intrapresa dalla ministra Grillo insieme al ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti allo scopo di depotenziare il decreto Lorenzin. Un modo per far entrare tutti a scuola senza necessariamente dover fare una legge apposita, almeno per il momento. La vaccinazione, dunque, resterà sì obbligatoria per poter accedere a scuola da 0 a 16 anni ma ai genitori non sarà più richiesto di portare un apposito documento sanitario che dimostri la regolarità dei figli in fatto di vaccinazioni. L’atto con il quale si autocertifica che i vaccini sono già stati fatti o si faranno, dovrà essere consegnato entro il 10 luglio, termine già fissato dalla Lorenzin e avrà una validità di un anno. Al fine di verificare la regolarità delle autocertificazioni, saranno previsti dei controlli a campione.
LE PAROLE DEL MINISTRO DELLA SALUTE, GRILLO
Come riferisce Il Sole 24 ore, in merito alla proroga della scadenza del 10 luglio al momento non ci sarebbe alcuna conferma. E’ stata la stessa ministra Grillo oggi a spiegare: “La chiarezza è tanto più necessaria alla luce di numerose notizie, diffuse dai mezzi di informazione, in cui si racconta, con eccessiva leggerezza a mio avviso, di “proroghe” o di “congelamento di termini”: termini che – è bene ribadire – sono tuttora previsti con legge dello Stato”. La circolare ad hoc realizzata dai due ministri, della Salute e dell’Istruzione, sarà presentata ufficialmente domani ed avrà l’obiettivo di “alleggerire gli oneri ricadenti in capo alle famiglie senza che vengano in alcun modo compromesse le positive finalità di prevenzione che vanno riconosciute, senza alcun dubbio, alle vaccinazioni”. Al tempo stesso, permetterà a tutti i minori di poter frequentare gli asili nido e le scuole dell’ordine. Il tutto attraverso l’individuazione delle iniziative più idonee e che, secondo il ministro, “terranno certamente conto di quel migliore bilanciamento tra il diritto all’inclusione, in età scolare e pre-scolare, e il diritto alla tutela della salute – individuale e collettiva – che è rinvenibile nel contratto di Governo e che, dunque, costituisce la stella polare per la nostra attività in materia”. I vaccini, dunque, lo riconosce anche la Grillo, restano uno strumento di prevenzione essenziale e la stessa ha ribadito come non si voglia mettere in alcun modo in discussione il loro valore sanitario. “Ciò di cui bisogna discutere, a livello politico, è l’individuazione delle modalità migliori attraverso le quali esse debbano essere proposte alle famiglie affinché sia sempre più consapevole – e senza riserve – la loro volontaria adesione”, ha aggiunto.