Nonostante la questione dei fondi della Lega da rimborsare dopo la sentenza della Cassazione rischi di diventare una patata bollente per il Ministro dell’Interno Matteo Salvini, dal Colle non arrivano notizie incoraggianti in merito per il segretario leghista. Alla richiesta di incontro con Mattarella per fare il punto della situazione, anche alla luce del ruolo istituzionale ricoperto da Salvini, è arrivata una risposta molto fredda dal Colle. E’ stato infatti comunicato ufficialmente: “Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è impegnato in una visita all’estero ed è all’oscuro di ogni contatto.” Se l’incontro andrà effettivamente in scena, dunque, non sarà nei tempi indicati da Salvini: una scelta che potrebbe ancora far lievitare lo scontro istituzionale tra la Presidenza della Repubblica e la Lega, che si era attenuato dopo la nascita del Governo Conte. (agg. di Fabio Belli)



PD ALL’ATTACCO

Fondi Lega, l’opposizione parte all’attacco. Il Partito Democratico ha colto la palla al balzo per pungolare il Carroccio sull’inchiesta sui 49 milioni di euro della gestione Bossi-Belsito, con il segretario reggente Maurizio Martina che ha commentato: “La Lega e il suo leader rispettino le sentenze come ogni comune cittadino deve fare ogni giorno e restituisca i soldi pubblici agli italiani. Stiamo parlando di una cifra enorme, quei 50 milioni di euro pubblici sono uno scandalo nazionale”, riporta La Stampa. Intervenuto al Senato, l’esponente Dario Parrini ha sottolineato: “Il gruppo del Pd per la quarta volta consecutiva si vede costretto a sollevare la questione del rifiuto da parte dei ministri Salvini e Bonafede di venire a rispondere alle interrogazioni di due esponenti dem fatte a proposito di una vicenda che va delineandosi come uno degli scandali politici più grossi degli ultimi anni”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



BOSSI: “CHIEDETE A SERVIZI ITALIANI”

Caos politico interno alla vicenda legata ai fondi della Lega. Il protagonista della vicenda è Umberto Bossi, che ai microfoni di Sky TG 24 ha commentato in maniera sibillina: “Chiedete ai Servizi italiani… hanno organizzato loro”. Chi si schiera di fianco alla Lega è l’alleato Fratelli d’Italia, con la leader Giorgia Meloni che ha commentato ai microfoni dei cronisti: “Solidarietà alla Lega e a Matteo Salvini: questa sentenza obiettivamente lascia anche dal nostro punto di vista molti dubbi, la Lega rimane parte lesa di questa vicenda. In altre situazioni, ricordo il caso Lusi-Margherita-Pd, Lusi dovette ridare i soldi al partito Democratico. In questa caso ce la si prende con il partito che è parte lesa, io sono molto perplessa di fronte a questa sentenza, credo che la Lega debba fare politica liberamente”.. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



BONAFEDE: “SENTENZE VANNO RISPETTATE”

Alta tensione tra la Lega e Anm sulla questione fondi. Matteo Salvini è partito all’attacco ed ha intenzione di chiedere un incontro al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per parlare della vicenda. “Attacco alla democrazia”, il commento del Carroccio, con l’inchiesta sui fondi che risale alle presunte irregolarità dei rimborsi elettorali nella gestione Bossi-Belsito. Come riportato dai colleghi di Quotidiano.net, il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha analizzato con chiarezza: “Tutti devono potersi difendere fino all’ultimo grado di giudizio. Poi, però, le sentenze vanno rispettate, senza evocare scenari che sembrano appartenere più alla Seconda Repubblica”. L’esponente del Movimento 5 Stelle sceglie una linea cauta dunque, con gli alleati di governo sul piede di guerra: attesi aggiornamenti nelle prossime ore, Matteo Salvini è pronto a tutto per evitare ripercussioni gravi sul futuro del Carroccio. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

ZAIA: “RISCHIAMO CHIUSURA DEL PARTITO”

Il pm di Genova Francesco Cozzi continua a ribadire che contro la Lega non è in atto alcun processo politico e che bisogna attendere il Riesame per avere via libera alla ricerca di quei conti corrente e fondi “segreti” del Carroccio: ancora oggi in una intervista al Secolo XIX il procuratore “si difende” dopo gli attacchi dei vertici leghisti, «Processo politico? Sarebbe come dire che un chirurgo quando opera compie un intervento, appunto, politico su un paziente perché è di un partito o di un altro. La Procura di Genova lavora solo su profili tecnici. E non dimentichiamoci che il Parlamento nella vicenda della truffa sui rimborsi pubblici si è costituito parte civile. Quindi bisognerebbe prendersela in teoria pure con il Parlamento…». Sul lato politico però è Luca Zaia, Governatore del Veneto e uomo fortissimo all’interno del Carroccio, ad intervenire dopo la querelle con l’Anm e il Csm: «Non esiste, 49 milioni è una cifra paurosa. Rispetto la sentenza, ma c’è un tema di esercizio della democrazia: se tutto fosse applicato alla lettera, stiamo parlando della chiusura di un partito». Non solo, secondo l’ex Ministro dell’Agricoltura, «Non vorrei che i cittadini pensassero che i partiti navigano nell’oro, mentre questi si autofinanziano: paghiamo le tessere e facciamo i versamenti. Il messaggio che ne esce è sbagliato». 

FONDI LEGA: SCONTRO ANM-SALVINI

Il caos sui fondi della Lega, frutto dello scandalo rimborsi pubblici “eredità” della gestione Bossi-Belsito della fu “Lega Nord”, continua a soffiare anche sulla maggioranza con da più parti l’invito pressante al Movimento 5 Stelle di dire qualcosa in merito al suo compagno di governo del Carroccio. Di Maio invece preferisce il low profile per evitare danni interni, nonostante fino all’altro ieri gridava “onestà, onestà” a chiunque nella politica (tranne il M5s) aveva qualche problema con la giustizia. In questo senso, ieri il Ministro del Lavoro si è difeso così: «Noi abbiamo sottoscritto un contratto di governo con la Lega e ci siamo dati degli obiettivi tra cui la legge anticorruzione. Mi sembra di aver capito che la sentenza che riguarda i 50 milioni della Lega sia immediatamente esecutiva per cui ora dovrebbe essere in grado di trovare i soldi. Il tema – prosegue ancora Di Maio – è che stando a quello che dice Salvini, questi soldi non sono nelle casse della Lega perché sono stati spesi. Questa cosa non mi crea imbarazzo perché riguarda lo scandalo di Bossi e del suo cerchio magico, non l’attuale Lega. Detto questo, per quel che mi riguarda, se c’è una sentenza c’è una sentenza».

CONTINUA LO SCONTRO ISTITUZIONALE CON IL COLLE

Nel frattempo prosegue e non poco lo scontro istituzionale tra la Lega e il Quirinale, il Csm e l’Associazione Nazionale Magistrati che si è sentita chiamata in causa con le illazioni fatte da Salvini e dai vertici Lega su presunte “sentenze politiche” per colpire il più grande e forte partito al momento in Italia. «I magistrati non adottano provvedimenti che costituiscono attacco alla democrazia o alla Costituzione, nè perseguono fini politici. Ed evocare un possibile intervento del Capo dello Stato nella vicenda risulta essere fuori dal perimetro costituzionale», recita la durissima nota dell’Anm dopo le ultime novità emerse in merito alla sentenza (di aprile ma con motivazioni emerse due giorni fa) della Cassazione che dà via libera ai pm di Genova nel ricercare e bloccare eventuali conti intestati alla Lega fino alla cifra di 49 milioni di euro. «Le modalità con cui il dibattito si è alimentatocreano confusione e rischiano di produrre effetti distorsivi sui precisi confini, fissati dalla Costituzione, tra la magistratura, autonoma e indipendente, e gli altri poteri dello Stato», aggiunge la giunta esecutiva centrale dell’Anm che lamenta anche l’appello al Capo dello Stato fatto da Salvini e da Via Bellerio nella giornata di ieri. «E’ fuori da qualsiasi parametro costituzionale il tentativo da parte della Lega di coinvolgere il Presidente Mattarella in una vicenda giudiziaria che la riguarda», ha detto in serata Eugenio Albamonte, presidente dell’Anm.