Se da una parte sono giunti plausi alla decisione dell’Europarlamento di bocciare la direttiva sul Copyright da parte di Wikipedia e dell’Anso, dall’altra non sono mancate le critiche, a partire da Confindustria Radio Tv. Stando al commento arrivato dopo i fatti di oggi a Strasburgo, riporta Primaonline, Confindustria Radio tv ha commentato: “La clamorosa bocciatura del testo di direttiva copyright avvenuta oggi a Strasburgo scrive una pagina nera nella storia del nostro Continente, destinata, se non si recupera un testo equilibrato, a umiliare la cultura, la creatività, l’economia stessa delle attività legate alla proprietà intellettuale europea”. L’associazione ha definito una battaglia di civiltà e giustizia persa mentre a suo dire, a vincere sarebbe stato il colonialismo culturale ed economico nonché la “capacità di disinformazione dei giganti della rete”. Quindi, a perdere in sostanza, secondo Confindustria, sarebbe stata proprio la libertà di espressione e la democrazia, “a favore di una attività di lobbying non trasparente, operata tramite un utilizzo senza precedenti della rete”. L’associazione ha concluso spiegando cosa intende per libertà del web, ovvero non il “saccheggio del lavoro altrui ed ingiusto profitto dei colossi della rete”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



DI MAIO ESULTA

L’Europarlamento ha bocciato la direttiva sul Copyright, esulta il Movimento 5 Stelle ed il suo capo politico Luigi Di Maio. Ecco il commento del leader pentastellato su Facebook: “Parlamento UE boccia la direttiva sul bavaglio alla rete! Oggi è un giorno importante, il segno tangibile che finalmente qualcosa sta cambiando anche a livello di Parlamento europeo. La seduta plenaria di Strasburgo ha rigettato il mandato sul copyright al relatore Axel Voss smontando l’impianto della direttiva bavaglio. La proposta della Commissione europea ritorna dunque al mittente rimanendo lettera morta, il segnale è chiaro: nessuno si deve permettere di silenziare la rete e distruggere le incredibili potenzialità che offre in termini di libertà d’espressione e sviluppo economico”. Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico ha poi sottolineato: “In ogni caso, anche qualora il testo fosse passato al vaglio di Strasburgo, ci saremmo battuti in sede di Consiglio; a livello nazionale saremmo invece stati disposti a non recepirla. Voglio ringraziare tutti i nostri rappresentanti a Bruxelles e anche gli altri europarlamentari che hanno deciso di seguirci in questa battaglia per la libertà d’informazione”.



Luigi Di Maio ha poi evidenziato che “ora si apre una nuova battaglia, nella prossima plenaria si terrà infatti un dibattito politico e la possibilità di presentare emendamenti. Siamo sicuri che gli articoli più pericolosi della direttiva – l’articolo 11 e il 13 – verranno definitivamente rimossi. Questa direttiva riportava infatti due concetti inaccettabili: il primo prevedeva un diritto per i grandi editori di autorizzare o bloccare l’utilizzo digitale delle loro pubblicazioni introducendo anche una nuova remunerazione, la cosiddetta “link tax”. Il secondo imponeva alle società che danno accesso a grandi quantità di dati di adottare misure per controllare ex ante tutti i contenuti caricati dagli utenti. Questo Governo vigilerà affinché la libertà di internet venga salvaguardata, senza scendere ad alcun compromesso. Rifiutando ogni bavaglio”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



ANSO: “GIORNO DI FESTA PER PICCOLI EDITORI”

L’Europarlamento ha bloccato la riforma del copyright, rinviando tutto al prossimo settembre. Come spiega Torinoggi.it, si tratta della prima volta che il Parlamento di Strasburgo vota contro il mandato di una commissione. L’Anso, l’Associazione nazionale della stampa online, è stata l’unica nel nostro Paese ad aver denunciato più volte i pericoli della direttiva schierandosi apertamente contro e dando vita alla coalizione Media Publisher che raduna gli editori europei di cui la stessa Anso, insieme ad altre 8 associazioni europee ne fanno parte. Matteo Rainisio, vicepresidente di ANSO, ha spiegato: “Quando abbiamo iniziato questa nostra battaglia eravamo osteggiati da tutti, ma non ci siamo fermati davanti alle grandi lobby e al peso della Commissione Europea. Come Davide contro Golia abbiamo continuato a far sentire la nostra voce e non ci siamo mai fermati nemmeno dopo il voto in commissione. Oggi per noi piccoli editori è un giorno di festa: internet è ancora libero e i link sono salvi”. La riforma è stata considerata da più parti (a partire da Wikipedia tornato oggi attivo) “una minaccia per Internet”. Dopo gli ultimi avvenimenti Anso ha ringraziato direttamente gli europarlamentari italiani che hanno votato contro la direttiva. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

ANDRUS ANSIP: “CERCHIAMO SOLUZIONI”

Si continua a parlare della legge copyright dopo la decision dell’Europarlamento di rinviare tutto a settembre. Sono stati giorni intensi per diverse aziende che si sentivano tradite da questo provvedimento. Si è espresso il vicepresidente al mercato unico digitale della Commissione dell’Unione Europea Andrus Ansip, che ha sottolineato: “Ora finiamola con la storia e gli slogan delle lobby e iniziamo a cercare delle soluzioni. Non dobbiamo accettare nessun compromesso che metta in pericolo la libertà d’espressione o i link. Non dobbiamo accettare però di lasciare senza protezione artisti e media di qualità“. Sicuramente c’è un filo sottile tra i diritti degli autori e la protezione dei diritti d’autore. Fino a settembre c’è comunque ancora abbastanza tempo per cercare di dare una svolta a una situazione che al momento sembra essere in salita, ma che offre una grande varità di soluzioni. (agg. di Matteo Fantozzi)

FACEBOOK, GOOGLE E AMAZON FESTEGGIANO

Tutto rinviato al settembre. Oggi l’Europarlamento avrebbe dovuto approvare la nuova direttiva circa le leggi sul copyright nel web, ma complici anche i numerosi dissensi delle ultime settimane, il voto è stato rimandato al prossimo settembre. Una vittoria, come scritto dal quotidiano Il Messaggero, da parte di Facebook, Amazon e Google, i cosiddetti giganti del web. Ma perché si può parlare di loro vittoria? Semplicemente perché se fosse passata la nuova direttiva sul copyright, i tre di cui sopra, uniti ad un altro gruppo di siti famosi, avrebbero dovuto sborsare fior fior di quattrini ogni qual volta avessero pubblicato un articolo di giornale, un video musicale e quant’altro. Questo è appunto l’aspetto cruciale del copyright, con gli autori dei prodotti multimediali di cui sopra, che vorrebbero vedere ricompensato il proprio lavoro, a differenza invece di quanto pensino i giganti del web. Appuntamento quindi al prossimo settembre… (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

I VOTI A FAVORE E CONTRARI

Emergono ulteriori dettagli sul rinvio del voto a settembre per la Legge sul Copyright al Parlamento Europeo. Come sottolineato dai colleghi di Repubblica, i controversi articoli 11 e 13 della proposta di direttiva sul diritto d’autore nel mercato digitale unico sono stati bocciati: 318 voti a favore e 278 contrari. Le associazioni a tutela dei diritti digitali stanno manifestando la propria soddisfazione nel corso di questi minuti, con la direttiva che sembra sempre più lontana dall’approvazione. La riforma ha l’obiettivo di tutelare gli autori e i titolari dei diritti che “incontrano difficoltà nel momento in cui cercano di concedere una licenza e di essere remunerati per la diffusione online delle loro opere”, e anche gli editori dei giornali che “riescono difficilmente a concedere licenze per le pubblicazioni online ricavando una quota equa del valore che esse generano”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

WIKIPEDIA TORNA ONLINE DOPO DUE GIORNI

E’ stata rinviato a settembre il voto riguardante la famosa riforma del copyright online. La seduta era prevista nella giornata odierna, ma viste le molteplici discussioni e gli svariati dibattiti degli ultimi giorni, l’Europarlamento ha deciso di prendersi qualche mese di tempo, rimandando appunto il voto al termine dell’estate. Nelle ultime ore si era creato un ambiente ostile, come confermato anche dal tweet pubblicato dal presidente del parlamento, Antonio Tajani, che attorno a mezzogiorno, orario di inizio dei lavori, scriveva: «Il Parlamento europeo deciderà liberamente la sua posizione in merito alla legge europea sul copyright con l’obiettivo di proteggere l’interesse di tutti i cittadini. Non bisogna interferire con il lavoro del Parlamento e non si devono diffondere informazioni false e demagogiche».

LOTTA AGLI “SFRUTTATORI” DEI COPYRIGHT

La nuova direttiva sul copyright si concentra in particolare su un controllo ancora maggiore di tutto ciò che viene pubblicato online, nonché sull’imporre alle grandi piattaforme, a cominciare da Facebook e Google, il rispetto dei diritti d’autore, vivendo spesso e volentieri su contenuti creati da terzi, come ad esempio articoli di giornale, video musicali e opere letterarie. Contro tale nuova direttiva si è opposta fermamente Wikipedia Italia, l’enciclopedia online più famosa al mondo, che per due giorni ha deciso di oscurare le proprie pagine, ritornando online proprio quest’oggi.