Fece tutto da sola Noemi Carrozza. La giovane nuotatrice 20enne, uno dei talenti più interessanti del nuoto sincronizzato, morì lo scorso 15 giugno a seguito di un incidente stradale in scooter. Un episodio su cui gli inquirenti decisero di fare luce, col sospetto che a provocare quella caduta fatale furono le numerose buche e i molti avvallamenti, presenti in via Ostiense, sul litorale romano. Niente da fare invece, Noemi non morì per il le condizioni della strada. A stabilirlo nelle scorse ore, come riportato dall’edizione online di TgCom24.it, è stata la Procura di Roma, a seguito dei rilievi effettuati dalle forze dell’ordine. In quel preciso tratto di strada in cui Noemi è caduta, non erano presenti buche ne tanto meno radici degl’alberi che avrebbero potuto causare l’incidente.



HA FATTO TUTTO DA SOLA?

I pubblici ministero di piazzale Clodio hanno avviato un’indagine per omicidio stradale, e dalle indagini è stato altresì escluso che Noemi si sia scontrata con un altro mezzo che sopraggiungeva in quell’istante in via Ostiense. Tenendo conto del fatto che l’autopsia ha escluso un malore, è chiaro come la povera atleta abbia fatto tutto da sola, perdendo il controllo forse per una distrazione, o magari per un guasto tecnico. Una perdita dolorosa, che ha lasciato un enorme vuoto nel mondo del nuoto sincronizzato e non solo.

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