Le ultime 48 ore purtroppo hanno portato nuova emergenza sul terremoto tanto nelle nostre terre quanto in quelle immediatamente prossime del versante adriatico: alle ore 9.19 si segnala, ultimo di una lunga serie di eventi sismici in Italia, una forte scossa di grado M 3.2 nella provincia di Macerata, ormai consueta località di attività continue da quasi due anni consecutivi. Non vi sono stati danni, per fortuna, a persone, cose, strutture o edifici ma resta il timore per alcuni cittadini che hanno avvertito le scosse e hanno subito pensato al peggio, dato il recente passato. Sotto il profilo tecnico, i dati dell’INGV mostrano come l’ipocentro sia stato individuato a circa 9 km di profondità sotto il terreno, mentre l’epicentro vede coinvolti – senza danni – i comuni di: Muccia, Pieve Torina, Pievebovigliana, Serravalle di Chienti, Fiordimonte, Camerino, Monte Cavallo, Sefro, Fiastra, Pioraco, Acquacanina, Fiuminata, Castelraimondo, Serrapetrona, Visso, Ussita, Gagliole, Bolognola, Cessapalombo, Belforte del Chienti, Matelica, Camporotondo di Piastrone.
SISMA M 3.7 IN MONTENEGRO, PAURA ANCORA IN ALBANIA
Non solo Marche però nel fronte sismico odierno: dopo l’emergenza scattata ieri in Albania, per un fortissimo terremoto di grado M 5.1 Richter sul versante adriatico tra Durazzo e Tirana, la Puglia e il Salento sono stati attraversati da conseguenti vibrazioni del territorio, molto meno forti di quelle albanesi e montenegrine, ma ugualmente preoccupanti. Stamattina alle ore 4 è avvenuta un’altra scossa sismica di grado M 3.7 con epicentro a 31 km da Podgorica, capitale del Montenegro: sisma avvertito in Croazia, in Albania e minima parte anche sulle coste meridionale adriatiche del nostro Paese. Alcune testimonianze dei cittadini slavi hanno riportato timore per possibili conseguenze e danni che per fortuna poi non sono avvenuti: «è stato terribile. Breve ma forte, tanto da svegliarmi all’improvviso», è una delle brevi testimonianze riportate dall’Ansa rispetto al terremoto con epicentro in Montenegro di questa mattina all’alba. Molte le sveglie improvvise e la discesa in strada per paura di più forti scosse, per fortuna poi in realtà mai arrivate.