Era, come tanti ragazzini della sua età, quelli che si definiscono dei “nerd” in modo ironico, un super appassionato di computer e tecnologia, apparentemente chiuso in quel mondo in cui si gettava a capofitto. Alcuni professionisti adulti di computer lo avevano osservato a bocca aperta definendolo un genio. Non solo: era diventato esperto di editing per film, creazione di siti web e anche layout per cartoni animati. Ma dentro esplodeva una fede cristiana grandissima. Carlo Acutis muore il 12 ottobre 2006 a solo 15 anni di età. Tra i suoi studi, catalogare su computer tutti i miracoli eucaristici al mondo, un progetto che iniziò a 11 anni: “Più riceviamo l’eucarestia, più diventiamo simili a Gesù in modo tale che in questa vita possiamo già pregustare il Paradiso”. Chiese ai suoi genitori di portarlo nei luoghi dove quei miracoli erano accaduti: ci misero due anni e mezzo, ma completarono il viaggio.
IL SANTO “NERD”
In tutto 136 episodi accaduti nel corso dei secoli in paesi diversi, un lavoro riconosciuto ufficialmente dalla Chiesa e inserito in un museo virtuale online. Adesso papa Francesco lo ha nominato “Venerabile”, riconoscendone le virtù eroiche. E’ passo ulteriore verso il riconoscimento della sua santità. Nel novembre 2016 l’allora cardinale di Milano Angelo Scola aveva chiuso il processo di canonizzazione di Carlo: “Essere vicino a Gesù, questo è il progetto della mia vita” aveva detto il ragazzo. Andava a Messa tutti i giorni, pregava per ore davanti al Sacramento, ma era aperto al mondo come racconta la madre. Sereno, gioioso, sincero, aperto verso tutti, gli stranieri, i disabili, i bambini, i vagabondi racconta la donna. “Tutte le persone sono originali, nasciamo come individui con proprie caratteristiche, ma moriamo come delle fotocopie” diceva ancora Carlo. Per morire come una “persona originale”, spiegava, bisogna farsi guidare da Cristo e guardare a Lui costantemente.