Ewansha Osahon è un giovane migrante richiedente asilo, giunto in Italia da qualche mese e che ogni giorni stazione davanti all’ingresso di un supermercato a Torino, nel quartiere periferico di Barriera di Milano. Fino a qualche ora fa cercava di andare avanti confidando nella generosità dei passanti e chiedendo l’elemosina ma questa volta è stato lui a rendersi protagonista di una storia, fortunatamente a lieto fine (almeno in parte), di estrema generosità e coraggio. Come ogni mattina, anche qualche giorno fa si trovava davanti all’ingresso del market ma, quando intorno alle 10.00 ha visto la presenza di un uomo con cappuccio sulla testa, mentre aggrediva la cassiera 57enne colpendola con un pugno al costato non ci ha pensato due volte prima di intervenire in difesa della donna. Nonostante l’aggressore fosse armata di un coltello. Osahon è riuscito a bloccarlo alle spalle. Il malvivente, secondo le indagini un italiano, avrebbe però reagito tentando di colpirlo con l’arma da taglio e riuscendo infine a divincolarsi e a darsi alla fuga. A raccontare l’incredibile storia è il quotidiano Corriere.it che ha rivelato come la tentata rapina abbia destato molta paura tra i presenti al punto che una cliente sarebbe stata colta da malore e trasportata in ospedale.
TITOLARE OFFRE “BORSA LAVORO”
Gli inquirenti sono attualmente al lavoro al fine di identificare il responsabile che, armato di coltello, avrebbe tentato di mettere a segno la rapina nel supermarket torinese. Fortunatamente il migrante è riuscito non solo ad evitare che ciò accadesse ma anche a difendere la cassiera schivando al tempo stesso i fendenti. Il supermercato aveva già subito altre due rapine nei giorni precedenti ed ora il pm Patrizia Caputo ha aperto un fascicolo su quest’ultimo episodio. Il gesto del richiedente asilo non è affatto passato inosservato. Per questo la responsabile del negozio ha deciso di ricambiare il favore premiandolo con una “borsa lavoro”. Domenica Lauro, questo il nome della titolare, come riporta Repubblica.it avrebbe prontamente commentato: “E’ stato coraggioso e intraprendente, gli offro subito un posto di lavoro”. Osahon, come tanti, era arrivato nel nostro Paese con gli sbarchi ottenendo il permesso di soggiorno per motivi umanitari dalla questura di Cosenza. Successivamente si è trasferito in Piemonte in cerca di un futuro migliore che ora, seppur in modo insolito, sembra averlo trovato.