Un Tonino Di Pietro all’arrembaggio quello che si è concesso in una infuocata intervista a Radio Cusano Campus: obiettivi dell’ardore dell’ex pm di Mani Pulite, la Lega, il M5s e addirittura il Quirinale. «Salvini? In qualità di cittadino, può anche dissentire dalla sentenza sui fondi della Lega. Ma non è accettabile che un ministro dell’Interno chieda al presidente della Repubblica, e cioè al presidente del Csm, di intervenire su quei magistrati che hanno emesso quella sentenza. Questa è una rottura del patto democratico», attacca il fondatore di Italia dei Valori. Non solo, secondo Di Pietro, è lo stesso Mattarella ad aver sbagliato ad incontrare Salvini (seppure pare abbiano parlato di altro, almeno a fronte dei proclami ufficiali): «mi amareggia che abbia incontrato Salvini. E’ doveroso che il presidente della Repubblica riceva il Ministro dell’Interno, ma per i fatti inerenti al suo ministero. Se l’incontro avviene il giorno dopo che Salvini dice di voler essere ricevuto per parlare dei giudici” – continua l’ex magistrato – “non ci crede nessuno che il colloquio non verterà sui magistrati. Io mi sento un po’ preso in giro». Ne ha però anche con i Cinque Stelle, rei di essere rimasti in silenzio per questa vicenda: «sono omertosi. M5s, che per queste cose ha dato sempre battaglia, dalla manifestazione davanti alla casa di Berlusconi alle proteste davanti al Parlamento, oggi dica che si tratta di una sentenza politica». (agg. di Niccolò Magnani)
SPUNTA IL GIALLO DELL’INCONTRO CON PUTIN
Missione compiuta per Sergio Mattarella: il Presidente della Repubblica, tirato per la giacchetta da Matteo Salvini – che nei giorni scorsi ne aveva chiesto un intervento rispetto alla sentenza della Cassazione sui 49 milioni di euro scomparsi dai conti della Lega – è riuscito (almeno ufficialmente) a negare che al Quirinale si sia toccato l’argomento, preservando di fatto l’autonomia della magistratura. Intanto un piccolo giallo si sta sviluppando attorno ad una dichiarazione di Salvini, che nelle ultime ore ha annunciato la sua presenza in Russia in occasione della finale dei Mondiali. Una scusa, a suo dire, per incontrare il ministro degli Interni di Mosca e fare il punto sulla questione terrorismo, ma soprattutto per parlare di persona con Vladimir Putin. Peccato che intanto dalla Russia facciano sapere, come riportato da Il Corriere della Sera, che tra i due non è in programma alcun incontro, dal momento che l’inquilino del Cremlino in quelle ore sarà impegnato con altri capi di Stato e di governo. Per il momento, a dirla tutta, nemmeno è arrivata una richiesta formale d’incontro da parte dell’Italia. Non è da escludere che possa essere recapitata nelle prossime ore…(agg. di Dario D’Angelo)
INCONTRO MATTARELLA-SALVINI: DI COSA SI E’ PARLATO
Il caos-caso dei Fondi Lega resta fuori dal Quirinale: così almeno a livello ufficiale pare dalle prime dichiarazioni tanto di Salvini quanto del Colle dopo il vertice tra Mattarella e il Ministro degli Interni, che segue la grossa polemica sui conti sequestrati del Carroccio da parte dei pm di Genova. «Un incontro utile, positivo e costruttivo», ha commentato in breve Salvini prima di andare ad un altro vertice, quello con il Premier Conte e il Sottosegretario Giorgetti sul tema dell’immigrazione, lo stesso presente eccome nel dialogo stretto con il Capo dello Stato. «Incontro molto positivo e cordiale sui temi del ministero: immigrazione, confisca beni mafiosi, terrorismo e Libia», è la sottolineatura del Colle. Non si è parlato ufficialmente di magistratura ma è chiaro che i toni distensivi di Salvini e Mattarella ci raccontano di un tentativo di ricucire da parte della Lega con il Colle dopo gli strappi degli ultimi mesi, almeno a livello pubblico, per un importante partito di Governo della Repubblica. Al termine dell’incontro, il vicepremier ha annunciato che andrà a Mosca per la finale dei Mondiali e incontrerà il suo omologo Ministero degli Interni russo. (agg. di Niccolò Magnani)
CALDEROLI: “FONDI LEGA NON SONO SPARITI”
Ci siamo: Matteo Salvini in questi minuti è salito al Colle per incontrare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il ministro dell’Interno è arrivato al Quirinale varcando il portone a bordo di una automobile e senza rilasciare dichiarazioni ai cronisti presenti. Il tema dei fondi della Lega verrà trattato probabilmente, nonostante le smentite di rito e l’aver sottolineato che “i giudici non sono in discussione”, e sulla vicenda è intervenuto anche l’esponente del Carroccio Roberto Calderoli ai microfoni del Corriere della Sera: “Come si fa a dire che quei soldi sono spariti? È tutto certificato, pubblicato sul nostro sito. Non c’è un solo euro che non sia stato speso in politica. E’ una grande presa per il c… Noi siamo parte lesa”. Sottolinea poi Calderoli: “Io sono peggio di San Tommaso, quindi ho voluto verificare tutti gli estratti conto della Sparkasse di Bolzano. Vi assicuro che non c’è un euro in entrata o in uscita che non sia certificato e giustificato. Le uscite sono tutte fatturate a soggetti per noi storici. Sondaggi, stampa, manifesti, affissioni…”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“CARROCCIO PARALIZZATO SENZA SOLDI”
E’ in programma oggi, lunedì 9 luglio 2018 alle ore 12.00, l’atteso incontro tra il ministro dell’Interno Matteo Salvini e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Negli ultimi giorni, come vi abbiamo raccontato con dovizia di particolari, la Lega è finita al centro di un’inchiesta legata al caso dei 49 milioni di euro, ma dal Colle è filtrato che non si parlerà della vicenda. Ma difficilmente non ci sarà l’occasione per discutere a tal proposito, con il Carroccio paralizzato senza denaro a disposizione. Il Corriere della Sera sottolinea che non è da escludere la presenza del Sottosegretario Giancarlo Giorgetti. E da via Bellerio fanno filtrare che, se verranno sequestrati tutti i conti correnti, “In quel caso, non si potrebbe più comprare una penna, pagare gli stipendi dei dipendenti e gli affitti, organizzare le feste del partito…In pratica le attività politiche sarebbero azzerate…E questo problema non può essere eluso”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
FICO: “SENTENZE VANNO RISPETTATE”
Il Presidente della Camera si dimostra ancora una volta uno dei membri M5s meno disposto a “sconti” alla Lega nonostante sia compagna di governo assieme al Movimento 5 Stelle: il responsabile di Palazzo Montecitorio ha infatti spiegato ieri sera come «condiviso il pensiero del Ministro di Grazia e Giustizia, le sentenze vanno rispettate e quindi questa sentenza va rispettata, tutto qui», spiega Roberto Fico sullo scandalo dei fondi “nascosti” della Lega. Intanto è partita la caccia dei pm ai conti del Carroccio sparsi in Italia, in attesa che emergano eventuali novità in merito dal vertice di domani fra Salvini e Mattarella: «Conti correnti, libretti di risparmio, depositi, rapporti bancari di ogni genere. Gli uomini del Nucleo di polizia economica di Genova stanno cercando di districarsi nel complesso mondo finanziario della Lega, centrale e periferica», spiega il Corriere della Sera sui metodi e le ricerche effettuate dalla Procura di Genova. (agg. di Niccolò Magnani)
BORGHEZIO: “ECCO COSA MI DISSERO SUI SOLDI”
Fondi Lega, arrivano le parole dell’europarlamentare Mario Borghezio. Intervistato dal Corriere della Sera, l’esponente del Carroccio ha commentato: “Di fondi non so nulla. Ma chi ha sbagliato deve pagare, non può valere solo per Borghezio. Dopo aver versato 40 mila euro per gli insulti ai nomadi, sono stato condannato a pagarne sull’unghia altri 60 mila a madama Kyenge, per aver detto che al massimo poteva fare la casalinga”. Borghezio ha poi parlato dell’incontro tra Matteo Salvini e Sergio Mattarella: “Sono contento, perché sono parte in causa. Le correnti di sinistra della magistratura usano le sentenze a scopo politico. Questi signori si sentono protetti, infatti mi sono complimentato con Morrone, è un leghista con le palle e ha detto la verità”. E sottolinea: “Quando io avevo una rivistina andai a lamentarmi da Bossi perché non avevo i soldi e dovevo usare i fondi personali da parlamentare. Umberto mi disse “Mario, quanto ti serve?”. Io risposi che 20 o 30 mila euro potevano bastare. Mi disse “vai da Belsito che ti dà quel che ti serve”. Io andai dal tesoriere, lo guardai in faccia e uscii senza un soldo. Decisi che preferivo rimanere a piede libero e pulito. Non voglio dire che Bossi non fosse in condizione di capire cosa accadeva, ma era malmesso. Eravamo terrorizzati, aveva un elenco di pillole che sembrava un’enciclopedia”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
LA DENUNCIA DI STEFANO ALDOVISI
Fondi Lega, indagine su 100 conti in 40 banche: nuovi aggiornamenti sull’indagine della Procura sui milioni scomparsi. Gli uomini del Nucleo di polizia economica di Genova sono al lavoro per districarsi nel mondo finanziario del Carroccio: secondo quanto riporta il Corriere della Sera, sono stati aperti quasi cento cionti di varia natura in una quarantina di istituti di credito. Francesco Cozzi, procuratore capo, ha sottolineato che i movimenti di denaro possono essere leciti: in questo momento non ci sono indagati. Il fascicolo è stato aperto a partire dalla denuncia dell’ex revisore dei conti della Lega Stefano Aldovisi, che lo scorso 24 luglio 2017 è stato condannato nell’ambito del processo per i “rimborsi truffa” che ha portato sul banco degli imputati l’ex segretario federale Umberto Bossi e l’ex tesoriere Francesco Belsito. Lo scorso 4 settembre 2017 è stato sottoposto il sequestro preventivo di 49 milioni di euro, con gli investigatori che ne hanno trovati solo 3.
FONDI LEGA INDAGINE SU 100 CONTI IN 40 BANCHE
La Guardia di Finanzia continua la caccia al denaro e tenta di districarsi in un labirinto di bonifici, prelievi e giroconti. Avviate rogatorie internazionali, con la Procura che cerca di capire se vi è un legame economica tra la Vecchia Lega e l’odierno Carroccio guidato da Matteo Salvini, oggi ministro dell’Interno. E domani il segretario federale sarà ricevuto al Colle dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, anche se nelle ultime ore è arrivata la precisazione: “Sono, ovviamente, escluse dall’oggetto del colloquio valutazioni o considerazioni su decisioni della magistratura”, la nota dell’Ufficio stampa del Quirinale. Il Carroccio negli ultimi giorni è stato sul piede di guerra, con Matteo Salvini che ha parlato di “attacco alla democrazia”. Nelle ultime ore i toni sono stati smorzati, con lo stesso leader della Lega che ha sottolineato che con Mattarella parlerà “delle tante belle cose che stiamo facendo qua al Ministero”.