Il Ministro degli Interni Matteo Salvini, al termine di una giornata lunga e complessa sul fronte immigrazione – con più fuochi accesi su svariati fronti di discussione – ribadisce che sul tema migranti «il Governo ha una e una sola voce» unita per controbattere le opposizioni e seguire il mandato dato dagli elettori alle ultime elezioni. In questo modo si prova a chiudere la lite interna fra lo stesso Salvini e il Ministro della Difesa Trenta rispetto al caso dei porti aperti alle navi militari che trasportano migranti, come successo con il caso irlandese a Messina. Intanto Matteo Renzi, dopo aver attaccato Renzi e Toninelli, prova a fare “centro” anche con il rivale leghista e nella sua ultima enews scrive «L’atteggiamento del governo sull’immigrazione “va contro i nostri valori ma anche contro i nostri interessi: con la strategia di Salvini l’Italia torna a essere una provincia dell’Impero Austro Ungarico. Ci stiamo mettendo in trappola da soli, facendo l’alleanza coi nostri principali avversari. Chi dice ‘Prima gli italiani’ rischia di farci chiudere il Brennero (a proposito: ma le aziende del Nord Est si rendono conto di che cosa rischiano?)». (agg. di Niccolò Magnani)
RENZI: “DI MAIO-TONINELLI, O IGNORANTI O INCOMPETENTI”
Si allarga lo scontro politico dopo le dichiarazioni di Luigi Di Maio in tema di migranti, con il capo politico del M5s che in mattinata – intervenendo sulla polemica Eunavformed tra Salvini e Trenta – aveva accusato il governo Renzi di aver dato “la disponibilità di portare i migranti nei porti in cambio di punti di flessibilità usati per il bonus degli 80 euro”. A stretto giro è arrivata la replica del diretto interessato, con l’ex segretario del Pd che dalla sua pagina Facebook è passato al contrattacco:”Due ministri del Governo italiano, Di Maio e Toninelli, continuano a mentire anche oggi a proposito di flessibilità europea e immigrazione. Quei due o sono bugiardi o sono ignoranti, nel senso che ignorano i fatti. E mi spiace dirlo, trattandosi di membri del Governo del nostro Paese”.
Secondo Renzi, infatti, “la flessibilità – annunciata a Strasburgo il 13 gennaio 2015 – era parte integrante dell’accordo per eleggere Juncker. Non c’entra nulla con le politiche migratorie. Nulla. Era un accordo politico di risposta all’austerità del Fiscal Compact. Sono due dossier politici diversi”. L’ex premier specifica quindi che “l’accordo sulla missione Sophia, nel 2014, di cui parlano i due ministri, dava invece all’Italia il potere/dovere di scegliere in quali porti far attraccare le varie navi per evitare che tutte si dirigessero a Pozzallo (…) e non farle coordinare alle istituzioni europee: mi sembra logico e doveroso, trattandosi del nostro territorio”. Renzi rifila dunque un’altra stoccata al duo pentastellato:”Di Maio e Toninelli – e i troll che li rilanciano – ripetono come un ritornello una bugia, sperando che si trasformi in verità. Del resto c’è chi sostiene che l’importante non sia ciò che è vero, ma ciò che diventa virale, anche se è una bugia”. (agg. di Dario D’Angelo)
MIGRANTI, DI MAIO:”CAMBIARE REGOLE D’INGAGGIO MISSIONE UE”
Un colpo al cerchio e uno alla botte: Luigi Di Maio in versione diplomatico tra Matteo Salvini ed Elisabetta Trenta, che nella giornata di ieri si erano resi protagonisti di un botta e risposta preoccupante per l’equilibrio del governo rispetto all’arrivo di 106 migranti nel porto di Messina a bordo di una nave irlandese nell’ambito dell’operazione Sophia, anche conosciuta come Eunavformed. Intervenuto sulle frequenze di Radio Uno, come riporta l’Ansa, Di Maio ha dichiarato:”Finchè la missione Eunavformed rimane in piedi, gli unici porti sono quelli italiani ma l’obiettivo nostro è cambiare le regole di ingaggio della missione”. Il ministro del Lavoro e capo politico del M5s ha aggiunto:”Mi ricordo che un anno fa sono stato a parlare con Frontex e mi spiegarono che il governo Renzi diede la disponibilità di portare i migranti nei porti in cambio di punti di flessibilità usati per il bonus degli 80 euro. Noi chiederemo flessibilità senza barattarla in cambio dell’apertura dei porti”.
TRENTA REPLICA A SALVINI
Le dichiarazioni di Matteo Salvini dopo lo sbarco nel porto di Messina di 106 migranti a bordo della nave irlandese Eunavformed rischiano di creare un cortocircuito all’interno del governo M5s-Lega. Dopo che su Twitter il ministro dell’Interno aveva annunciato la volontà di portare giovedì “al tavolo europeo di Innsbruck la richiesta italiana di bloccare l’arrivo nei porti italiani delle navi delle missioni internazionali attualmente presenti nel Mediterraneo”, è arrivata infatti la replica del ministero della Difesa retto dalla pentastellata Elisabetta Trenta. In una nota che ha il compito di richiamare all’ordine il segretario leghista, dalla Difesa si sottolinea come “Eunavformed è una missione europea ai livelli Esteri e Difesa, non Interni. Quel che vanno cambiate sono le regole di ingaggio della missione e per farlo occorre farlo nelle sede competenti, non a Innsbruck”.
La replica alle parole di Salvini proveniente dalla Difesa, ha il sapore di una resa dei conti dopo le tante invasioni di campo messe in atto da Salvini in queste prime settimane di lavoro (dai vaccini alla giustizia, per citarne un paio). Il MoVimento 5 Stelle, a quanto pare, sembra aver deciso di porre un freno alle ingerenze leghista, tanto più che – precisano dal ministero guidato dalla Trenta – “l’azione deve essere coordinata a livello governativo, altrimenti l’Italia non ottiene nulla oltre a qualche titolo sui giornali, fermo restando che la guida italiana per noi è motivo di orgoglio”. (agg. di Dario D’Angelo)
MIGRANTI, 106 ARRIVI A MESSINA
L’operazione di salvataggio da parte della nave militare irlandese Samuel Beckett nei confronti dei 106 migranti in fuga dal Sud Sudan è stata particolarmente complessa. La Samuel Beckett ha dovuto infatti intervenire dopo il rifiuto da parte di un mercantile riguardo al salvataggio del gommone sul quale si trovavano in difficoltà i 106 migranti. Il mercantile aveva accostato l’imbarcazione per garantire un intervento solo in caso di estrema emergenza, ma aveva rifiutato di prendere a bordo i migranti per non ritrovarsi nella situazione dell’altra nave mercantile “Maersk”, rimasta bloccata in mare per diversi giorni a causa del rifiuto del permesso per l’attracco da parte dei porti italiani. La Samuel Beckett è intervenuta ed ha fatto tappa a Messina, scatenando però come si è visto l’ira del Ministro dell’Interno, Matteo Salvini. (agg. di Fabio Belli)
SALVINI: “LA MUSICA E’ CAMBIATA”
Dopo aver fermato le Ong, ministro dell’Interno, Matteo Salvini, è pronto ora a fermare anche le missioni internazionali. Nel mirino del vicepremier sono infatti finite le navi militari straniere, ree a suo dire di portare nel nostro Paese attraverso le missioni internazionali appunto, i migranti recuperati nelle acque del Mediterraneo. La decisione arriva dopo lo sbarco a Messina di 106 migranti giunti a bordo della nave militare irlandese Samuel Beckett e che ha visto in prima linea la Prefettura di Messina con la collaborazione della Capitaneria, delle Forze dell’Ordine, della Croce Rossa e delle associazioni di volontariato. Su Facebook Salvini ha così espresso la sua nuova linea: “Dopo aver fermato le navi delle Ong, giovedì porterò al tavolo europeo di Innsbruck la richiesta italiana di bloccare l’arrivo nei porti italiani delle navi delle missioni internazionali attualmente presenti nel Mediterraneo”. A finire nel mirino del ministro sono stati però i suoi predecessori, destinatari delle critiche: “Purtroppo i governi italiani degli ultimi 5 anni avevano firmato accordi (in cambio di cosa?) perché tutte queste navi scaricassero gli immigrati in Italia: col nostro governo la musica è cambiata e cambierà”, ha aggiunto.
DOMANI INCONTRO TRA SALVINI E CONTE
Il tema al centro dell’incontro in programma per la giornata di domani tra il ministro dell’Interno, Matteo Salvini e il premier Giuseppe Conte prenderà il via proprio dal nuovo sbarco di 106 migranti a Messina, dopo essere stati soccorsi in zona Sar libica da un pattugliatore irlandese della missione Eunavformed. Lo scopo è quello di riuscire a trovare una soluzione alternativa da presentare all’Europa sul tema migranti e soprattutto sulla questione legata al sistema di soccorso nel Mediterraneo che vede le navi militari di Paesi stranieri che salvano migranti non in zona Sar italiana – e non coordinati dalla sala operativa di Roma – poi sbarcare proprio in Italia. Una situazione che non è più tollerata dal governo e in particolare da Salvini il quale ha annunciato ora la sua soluzione definitiva al problema anticipando la chiusura dei porti italiani anche alle navi militari europee.