I casi sono due: o volevano far riferimento alla Madonna della serie tv “Il miracolo” di Niccolò Ammaniti in cui si racconta la storia ispirata a un caso reale di una statua di Maria che piange lacrime di sangue (ma allora non avrebbero lasciato intatto proprio il volto) oppure hanno deciso che anche la Madonna doveva aderire alla campagna delle magliette rosse contro il razzismo lanciata dal sacerdote attivista don Ciotti in questi giorni. In ogni caso un atto di vandalismo, ancor più assurdo se si pensa che è stato compiuto a quatta 2120 metri, nel punto esatto in cui si alza la vetta più alta dell’Appennino reggiano. Lì si trova una grande croce di metallo e una statuetta della Vergine in bronzo, segno della fede dei tanti che qui vi giungono, come su tutte le vette d’Italia (anche se c’è chi in nome dell’ateismo di stato vorrebbe togliere ogni simbolo cristiano da questi posti) che qualche vandalo ha dipinto completamente di rosso.
MADONNA VERNICIATA DI ROSSO: VANDALI SULL’APPENNINO REGGIANO
Se n’è accorta una persona che stava facendo trekking in zona e che ha avvertito la pro loco di Febbio. E’ stato usato dello spray e viene da domandarsi chi può partire per quota 2120 metri per fare una azione del genere: probabilmente qualche esaltato dalla campagna anti Salvini che ha pensato che anche la Madonnina ieri dovesse vestire di rosso. Mattia Casotti presidente della pro loco ha commentato alla Gazzetta di Reggio:” Si è trattato di un atto senza senso, di puro vandalismo. Non capisco perché sfregiare un simbolo che è di tutti e che è stato portato fin lassù con grande fatica, anche con l’aiuto degli uomini del Cai. Per noi, che amiamo questo territorio, è un riferimento, e l’offesa ci amareggia”. A proposito della campagna di don Ciotti, Casotti ha commentato: “Via la politica dalle nostre montagne”. La povera Madonnina è già stata vittima di vandali: due anni fa venne addirittura gettata giù dalla scarpata.