“Bloccare i porti ai trafficanti non è un diritto ma un dovere. Chi la pensa diversamente è invitato a presentarsi alle elezioni e chiedere cosa ne pensano gli italiani.” E’ perentorio Matteo Salvini, deciso come Ministro dell’Interno ad andare avanti sulla sua strada e a rispondere in maniera perentoria al procuratore di Torino, Spataro, che si era detto preoccupato dell’ondata di comportamenti razzisti che si è fatta registrare in Italia nell’ultimo periodo. Per Salvini c’è in ballo la sicurezza nazionale e la chiusura dei porti non è un comportamento di bandiera, portato avanti esclusivamente per compiacere gli elettori, bensì il contrario: gli elettori hanno votato la Lega proprio per una stretta sull’immigrazione. Ma la polemica Salvini-Spataro sui migranti sembra destinata a vivere nuovi capitoli. (agg. di Fabio Belli)
LA RISPOSTA DI SALVINI
Dopo la presentazione delle “nuove direttive contro l’odio razziale” presentate oggi dal procuratore capo di Torino Armano Spataro, che hanno lo scopo di perseguire “un più efficace contrasto dei reati motivati da ragioni di odio e discriminazione etnico-religiosa” e “la più rapida trattazione degli affari dell’immigrazione, nel rispetto dei diritti fondamentali delle persone”, ecco arrivare a stretto giro la replica del ministro dell’Interno Matteo Salvini. Il titolare del Viminale sentendosi forse chiamato in causa da Spataro, che si è detto “malamente impressionato per i comportamenti odiosi che si sono manifestati in quest’ultimo periodo, che incitano all’odio razziale nei confronti di soggetti stranieri provenienti soprattutto dall’Africa e dal Medio Oriente”, come spesso gli succede ha risposto tramite Twitter. Queste le parole del ministro Salvini:”Forse il procuratore capo di Torino pensa che l’intera Africa possa essere ospitata in Italia? Idea bizzarra”. Arriverà una contro-replica di Spataro? (agg. di Dario D’Angelo)
MIGRANTI, SPATARO: “DIRETTIVE CONTRO ODIO RAZZIALE”
Dura presa di posizione con netto riferimento (anche se non esplicito) alla linea Salvini-Toninelli del Governo gialloverde da parte del procuratore capo di Torino, Armando Spataro. Nel pomeriggio sotto la Mole ha presentato assieme al pool della Procura torinese le nuove direttive «per un più efficace contrasto dei reati motivati da ragioni di odio e discriminazione etnico-religiosa e per la più rapida trattazione degli affari dell’immigrazione, nel rispetto dei diritti fondamentali delle persone». In piena discussione a distanza fra la magistratura e il Ministro degli Interni (per il caso dei Fondi alla Lega sequestrati dai pm di Genova), Spataro e i giudici torinesi “scendono in campo” sul fronte migranti attaccando, di fatto, il Governo e il clima sempre più esposto in Ue di respingimenti e irrigidimento dei confini. «Non si può respingere in mare gli immigrati e non vagliare la loro richiesta di status di rifugiato politico. Se per assurdo un barcone di immigrati attraccasse ai Murazzi sul Po, nessuno potrebbe vietare alle persone a bordo di scendere. Se accadesse, tale comportamento sarebbe oggetto di una nostra indagine», ha spiegato il procuratore Spataro parlando dal Palazzo di Giustizia di Torino.
MIGRANTI, PROCURATORE SALUZZO: “COMPORTAMENTI ODIOSI DALLA POLITICA”
Nello specifico, i reati commessi con finalità di discriminazione o odio etnico (nazionale, razziale o religioso) saranno trattati con “priorità” con anche «conseguente rapidità nell’effettuazione di tutte le indagini necessarie alla individuazione dei responsabili», ha spiegato ancora il procuratore capo. Di questi specifici reati sarà un pool di magistrati che eviteranno di richiedere l’archiviazione per particolare tenuità del fatto, potranno inoltre promuovere l’azione penale e svolgeranno personalmente le funzioni di pm in dibattimento», si legge nel documento ufficiale a firma Armando Spataro e Francesco Saluzzo (procuratore generale). È proprio quest’ultimo che lancia i toni più duri contro la politica e la gestione “razzismo”, senza mai citare Salvini ma facendosi ben comprendere: «Sono malamente impressionato per i comportamenti odiosi che si sono manifestati in quest’ultimo periodo, che incitano all’odio razziale nei confronti di soggetti stranieri provenienti soprattutto dall’Africa e dal Medio Oriente. Come se si dovesse comunicare alla gente che è arrivato il momento di passare al contrattacco. Questi comportamenti sono reati che devono essere perseguiti».