Dopo il terribile incendio dello scorso venerdì alla ditta Orim di Piediripa, in provincia di Macerata, specializzata nello smaltimento di rifiuti speciali, la stessa azienda era stata sottoposta a sequestro. La procura ha provveduto ad aprire un fascicolo per incendio colposo e diffusione di sostanze inquinanti, per via della grande nube nera che si era propagata dopo le fiamme. Mentre ci si domanda se ci sono dei rischi reali alla salute dei cittadini, in attesa dei risultati delle analisi dell’Arpam su aria e terreni, interviene l’imprenditore e titolare della Orim, Alfredo Mancini. Nella passate ore, infatti, era stata avanzata l’ipotesi dello spostamento della ditta, ma su questo aspetto Mancini non resta irremovibile, come spiega al quotidiano Il resto del Carlino: “Spostare l’azienda? Io sto benissimo dove sono, ho tutte le autorizzazioni. Negli ultimi anni ho provato ad andare altrove, ma mi hanno sempre messo i bastoni tra le ruote”. Il titolare, in modo provocatorio annuncia di essere disposto a spostare l’azienda a patto che gli venga pagato il trasloco. La sua priorità però, al momento resta un’altra, ovvero il dissequestro della Orim, “in modo da poter mettere in sicurezza la zona e tornare a lavorare”.
PRESENTATA ISTANZA DI DISSEQUESTRO
E’ previsto per questa mattina, secondo le dichiarazioni rese al medesimo quotidiano da Mancini, la presentazione in tribunale dell’istanza di dissequestro della Orim, o almeno di “una parte importante dell’immobile”. A detta dello stesso imprenditore, dei sei capannoni della ditta solo uno risulta agibile. “Chiederemo che ci permettano di pulire e mettere in sicurezza la zona: è un lavoro complesso, solo noi lo sappiamo fare. Peraltro se cominciasse a piovere potrebbero crearsi delle situazioni pericolose”, ha aggiunto. L’uomo spera di poter vedere il dissequestro della sua azienda sin da questa mattina o comunque nella giornata odierna. “Non è che se mi lasciano entrare vado a nascondere le prove, d’altra parte è chiaro che si è trattato di un incidente”, spiega. In merito all’esito dell’istanza che è stata annunciata da Mancini dipende anche il futuro lavorativo di oltre 50 dipendenti della Orim e proprio pensando a loro l’imprenditore ha commentato: “Sono il bene più prezioso che ho e farò carte false pur di tutelarli. Però è chiaro che se dovessi stare fermo a lungo, dovrei pensare alla cassa integrazione”.