Dopo la “pausa estiva” di luglio tornano le Udienze generali di Papa Francesco in Aula Paolo VI in Vaticano: nel lungo incontro di questa mattina il Pontefice ha toccato diversi punti a partire dalla catechesi sul primo comandamento, ovvero quello che «vieta di fare idoli o immagini di ogni tipo di realtà. Noi cristiani possiamo chiederci: quale è veramente il mio Dio?», introduce Bergoglio davanti all’aula gremita. «È l’Amore Uno e Trino oppure è la mia immagine, il mio successo personale, magari all’interno della Chiesa?», ha chiesto Francesco ai fedeli, definendo l’idolatria «una costante tentazione della fede, che consiste nel divinizzare ciò che non è Dio. Che cos’è un ‘dio’ sul piano esistenziale, un Dio di tutti i giorni? È ciò che sta al centro della propria vita e da cui dipende quello che si fa e si pensa», attacca Papa Francesco in un discorso misto “braccio” e testo scritto. Secondo il Santo Padre, l’idolatria è una tendenza umana che non fa sconti a nessuno, atei o credenti: il punto è come potervi stare di fronte senza soccombervi, «la fama chiede l’immolazione di sé stessi, della propria innocenza e autenticità, o per la carriera – parlate con un arrampicatore – si sacrificano i figli, trascurandoli o semplicemente non generandoli».
L’ATTACCO AI TAROCCHI
Durissimo ma assai efficace l’attacco che il Papa fa al mondo dei tarocchi, delle carte, dell’astrologia in quanto “scrutare il futuro”: «ricordo una volta che ero andato in una parrocchia nell’altra diocesi (Buenos Aires, ndr) per fare una messa e poi dovevo fare le cresime ad un’altra parrocchia a distanza di un chilometro, sono andato camminando e ho attraversato un parco bello e lì c’erano più di cinquanta tavolini con due sedie e la gente seduta, uno davanti all’altro, e cosa si faceva? I tarocchi». Per il Papa, quegli argentini andavano lì a “pregare” l’idolo, invece di pregare Dio, provvidenza del futuro, andavano lì per vedere il futuro nelle carte. «Questa è un’idolatria dei nostri tempi. Quanti di voi siete andati a vedere le carte per vedere il futuro? Quanti di voi siete andati a farvi leggere le mani, invece di pregare il Signore?Il Signore è vivo, gli altri sono idoli, idolatrie, e non servono».
L’UDIENZA GENERALE DI PAPA FRANCESCO
Per amare davvero, spiega il Papa, «bisogna davvero essere liberi dagli idoli»: possono essere i tarocchi, l’oroscopo oppure qualcosa di cui tutti, ma proprio tutti, siamo diventati degli schiavi. «Di questa dinamica si serve, ad esempio, la pubblicità: non vedo l’oggetto in sé ma percepisco quell’automobile, quello smartphone, quel ruolo – o altre cose – come un mezzo per realizzarmi e rispondere ai miei bisogni essenziali. E lo cerco, parlo di quello, penso a quello; l’idea di possedere quell’oggetto o realizzare quel progetto, raggiungere quella posizione, sembra una via meravigliosa per la felicità». Il Papa consiglia invece di “buttare via” quell’idolo, di accantonare quanto più possibile quello che non serve al nostro percorso di libertà e felicità, al nostro desiderio di essere liberati dalle schiavitù moderne, «buttiamoli dalla finestra questi idoli!», rilancia il Papa prima di concludere con una riflessione, «L’attaccamento a un oggetto o a un’idea rende ciechi all’amore. Portate questo nel cuore: gli idoli ci rubano l’amore, gli idoli ci rendono ciechi all’amore e per amare davvero bisogna esseri liberi da ogni idolo».