La storia del bambino di 4 anni che ha rischiato di soffocare per un acino d’uva ha aperto diversi spunti di riflessione. Una situazione del genere poteva costare al piccolo non solo la morte per problemi respiratori, ma anche diversi altri disagi. Tra questi pareva che il rischio fosse legato al bolo inalato e pronto a passare nelle vie aeree. Ovviamente l’esofago bloccato rendeva impossibile il transito alimentare nonostante questo l’equipe di Endoscopia digestiva del Vito Fazzi ha dimostrato ancora una volta di essere all’avanguardia e soprattutto di grande talento nella gestione delle situazioni di emergenza. Per fortuna il bimbo è poi tornato a casa con i suoi genitori senza riportare nessun tipo di problema fisico permanente. Una brutta storia che la famiglia potrà raccontare a lungo, tirando un grosso sospiro di sollievo. (agg. di Matteo Fantozzi)



IL PRECEDENTE DEI DUE EURO

La stessa equipe che ha operato il bimbo di 4 anni che rischiava di soffocare per un acino d’uva aveva compiuto un altro “miracolo”. Il team di Endoscopia digestiva del pronto soccorso del Vito Fazzi infatti appena qualche giorno fa era riuscito a estrarre una moneta di due euro dalla gola di un altro bambino di Latiano che se l’era inghiottita mentre stava giocando col suo fratelino. Di certo questi due interventi hanno dimostrato come il team sia davvero molto bravo in regime di emergenza e in grado di superare anche situazioni molto più pericolose di queste. La moneta di 2 euro spaventa ancor di più del chicco d’uva anche considerando la solidità e l’impossibilità a rompersi per riportare il paziente in una situazione stabile. Non è da escludere che la stessa equipe sia chiamata per completare studi importanti proprio sull’endoscopia e sull’intervento in spazi angusti che di solito obbligano a brutte aperture in grado di creare ulteriori complicazioni. (agg. di Matteo Fantozzi)



OPERATO, NESSUNA COMPLICAZIONE

Un bambino di soli quattro anni ha rischiato di soffocare dopo aver ingoiato un acino d’uva. E’ accaduto a Lecce dove il piccolo è stato operato e salvato dal personale medico dell’ospedale Vito Fazzi della provincia. Il bambino, figlio di una coppia salentina residente all’estero, ma rientrata in Puglia per le vacanze, ha cominciato ad avere problemi respiratori dopo aver ingoiato l’acino d’uva. I genitori, allarmati, hanno portato il bambino al pronto soccorso del “Vito Fazzi” dove è stato prima affidato al reparto di Chirurgia pediatrica e poi, come spiega Salute Salento, portale specializzato nella sanità in provincia di Lecce, al personale esperto di Endoscopia digestiva e operativa. Il piccolo è stato così operato e salvato evitando che si ripetesse una nuova tragedia dopo quella di Lizzano, in provincia di Taranto, dove una bambina di appena due anni è morta per soffocamento da acino d’uva.



LE PAROLE DEL DOTTORE CHE HA SALVATO LA VITA AL BAMBINO

Il bambino è stato operato dal professor Roberto Leone che, dopo il delicato intervento chirurgico, ha dichiarato: “Il bambino aveva già subito la ricostruzione dell’esofago a causa di patologie congenite e viene seguito da un Centro specialistico. Quindi abbiamo sbloccato l’esofago e asportato il bolo alimentare per via endoscopica, senza praticare alcun taglio, senza alcuna complicanza”. Dopo poche ore, il bambino è tornato a casa con i genitori. Ora sta bene e ha già ricominciato a giocare e mangiare. Una vicenda che, fortunatamente, si è conclusa nel migliore dei modi e che ha portato nuovamente in alto la professionalità dell’equipe di Endoscopia digestiva dell’ospedale Fazzi, abituata ad operazione del genere.