Matteo Salvini vs Aquarius: atto secondo. Dopo l’odissea in mare aperto dello scorso giugno, con 630 migranti costretti ad aspettare per giorni prima che la Spagna decidesse di farsi carico della loro accoglienza, il ministro dell’Interno non cambia strategia neanche dopo il salvataggio a largo della Libia di 142 persone da parte dell’imbarcazione in utilizzo alla Ong SOS Mediterranee e con a bordo volontari di Medici Senza Frontiere. Come riportato da Fanpage, i migranti sono stati tratti in salvo in due diverse operazioni: nella prima avvenuta due giorni fa, sono state soccorse 25 persone (tra cui 6 donne) nelle acque territoriali libiche, a 26 miglia dalla costa. Nella seconda, risalente a ieri e avvenuta in acque internazionali, sono state salvate 116 persone a bordo di una chiatta di legno, tra cui 67 minorenni. (agg. di Dario D’Angelo)



IL COMPORTAMENTO DELLA GUARDIA COSTIERA LIBICA

«Stiamo monitorando tutto con le forze dell’ordine». Così Matteo Salvini in merito all’arrivo della settantina di migranti sulla spiaggia di Capo Bruzzano, in Calabria. Al ministro dell’Interno ha indirettamente replicato MSF in merito anche al secondo intervento. «È terribile pensare che se non fossimo stati lì, quelle persone sarebbero facilmente annegate, aggiungendo un numero già inaccettabile di persone che sono morte quest’anno nel Mediterraneo», il messaggio su Twitter. Nel corso di entrambe le operazioni, avviate dopo avvistamenti da parte del team della nave, Aquarius ha informato tutte le autorità della zona: Roma, il JMRCC (Joint Maritime Rescue Coordination Center) di Tripoli, Malta, la Tunisia e Eunavformed. «Mi dispiace, non parlo inglese. Arabo», questa la risposta della guardia costiera libica nel corso del secondo soccorso, con la necessità dell’intervento di uno dei mediatori culturali di Medici senza Frontiere a bordo di Aquarius. (agg. di Silvana Palazzo)



SALVINI: “NON VEDRÀ MAI PORTI ITALIANI”

La nave Aquarius della Ong Medici senza Frontiere, non attraccherà in Italia. Se qualcuno aveva ancora dei dubbi, a spazzarli via è stato il ministro dell’interno, Matteo Salvini, intervenuto recentemente sulla questione. Interpellato dai microfoni di Radio Rai il vice-presidente del consiglio ha infatti ribadito per l’ennesima volta il proprio pensiero e quello del governo italiano: «La nave Aquarius non vedrà mai un porto italiano – dice il leader del carroccio – quella nave è di proprietà di un armatore tedesco e batte bandiera di Gibilterra». Dal Viminale è partita più volte la comunicazione circa il fatto che nessuna nave straniera con migranti a bordo verrà accolta nei porti italiani, e di conseguenza i moli siciliani e calabresi non saranno aperti all’imbarcazione in questione. Non è la prima volta che l’Aquarius viene “rimbalzata” dal nostro esecutivo: già lo scorso giugno l’imbarcazione con a bordo 630 profughi fu costretta ad un lunghissimo viaggio fino a Valencia. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



IN QUALE PORTO SBARCHERA’?

Aquarius, nave gestita da Sos Mediterranee e Medici Senza Frontiere, dal primo agosto è nuovamente operativa nella acque del Mediterraneo. Sono state due le operazioni di salvataggio effettuate nelle ultime ore per un totale di 141 persone accolte a bordo. Il trasbordo è avvenuto quando l’imbarcazione si trovava a 26 miglia dalle coste libiche, ovvero sole 6 miglia al di fuori delle acque territoriali di Tripoli. La ong ha precisato che le operazioni di soccorso non si fermeranno e che la nave poi resterà in zona per aiutare eventuali altre imbarcazioni in difficoltà. Nel frattempo, resta da capire quale sarà il porto nel quale la nave deciderà di attraccare. In passato, Aquarius era sta protagonista di una lunga odissea, mentre aveva a bordo centinaia di migranti: dopo un lungo braccio di ferro con il Ministero dell’Interno, la ong aveva deciso di dirigersi verso la Spagna in quello che era stato definito ‘un porto sicuro’. [Agg. di Dorigo Annalisa]

NUOVO SBARCO IN CALABRIA

Ennesimo sbarco in Calabria di una nave con 72 migranti. Questi sono attraccati su una spiaggia del reggino con una barca a vela che portava settantadue persone, tra cui dodici minori e venti donne. L’imbarcazione ha preso la rotta turca e hanno diverse nazionalità tra cui curdi, iracheni e afghani. E’ arrivato il sequestro della barca a vela che è stata condotta successivamente nel porto di Roccella Ionica. Pare che fosse partita una settimana fa dalla Turchia. Va specificato come i trentatré migranti sono stati accolti in una struttura di Bianco, invece gli altri trentanove sono stati ospitati nel centro di prima accoglienza proprio a Roccella Ionica. Non dovrebbero esserci feriti, con al momento nessuna vera e propria emergenza a livello medico-sanitario. Nelle prossime ore potrebbero arrivare ulteriori informazioni in merito.

DECISIVO L’INTERVENTO DI AQUARIUS

La nave Aquarius è stata decisiva ancora una volta nel Mediterraneo dove è tornata ad operare. Sostenuta da Sos Mediterranée e Msf ha soccorso ben 141 persone nello stesso giorno in due operazioni che sono da considerasi mastodontiche. Le due Ong hanno raccontato quanto accaduto tramite un breve comunicato sulla loro pagina ufficiale di Twitter. Sono state avvisate sia il Centro di Coordinamento libico (Jrcc) che tutte le autorità marine di competenza. Il primo soccorso è arrivato a una piccola imbarcazione di legno che portava con sé 25 persone di cui 6 donne e che viaggiava a circa 26 miglia dalla costa della Libia a nord di Zuwarah. Poi è stata fermata una barca sempre di legno ma stavolta con 116 uomini donne e bambini principalmente di Eritrea e Somalia. Le operazioni sono avvenute in acque prettamente internazionali.