Nonostante la richiesta da parte dei legali della difesa, resta dunque in carcere la 27enne mamma di Terni accusata dell’omicidio volontario del suo neonato, abbandonato lo scorso 2 agosto nei pressi di una aiuola accanto al supermercato EuroSpin di Borgo Riva: il gip ha deciso che la donna deve restare nella struttura carceraria di Capannelle, a Perugia, non potendo quindi beneficiare degli arresti domiciliari. E il giudice ha anche respinto l’istanza dello stesso legale di concedere la perizia psichiatrica: ad ogni modo, vi sono ancora diversi punti oscuri in questa vicenda e per questo gli inquirenti stanno continuando a scavare nel rapporto della 27enne col suo compagno, alla ricerca di dettagli o episodi di disagio anche per capire come abbia potuto portare avanti una gravidanza all’insaputa sua e degli altri familiari per così tanto tempo. Mentre intanto la Procura ha chiesto che venga sottoposta a delle visite ginecologiche, Il sospetto è che dietro la versione della donna vi sia dell’altro, dato che per sua stessa ammissione all’inizio del loro rapporto il compagno l’aveva colpita con un pugno: inoltre, cozza proprio con la sua versione dei fatti (ovvero il fatto che nessuno si fosse accorta che era incinta) il racconto che in famiglia i rapporti fossero idilliaci e che non ci fosse alcun problema. (agg. di R. G. Flore)



RESTA IN CARCERE LA MAMMA

Resta reclusa nel carcere di Perugia la giovane madre di 27 anni di Terni, la quale lo scorso 2 agosto aveva abbandonato il figlio appena nato in un parcheggio nei pressi di un supermercato alla periferia della città, poi trovato morto in una busta di plastica. La donna è stata arrestata nei giorni scorsi con l’accusa di omicidio volontario. A deciderlo, come riporta il quotidiano La Nazione nell’edizione online, è stato oggi il giudice per le indagini preliminari che ha così respinto la richiesta avanzata dalla difesa della 27enne relativa alla concessione degli arresti domiciliari. Con la sua decisione il giudice ha anche respinto una seconda istanza avanzata dal legale della madre arrestata che aveva chiesto una perizia psichiatrica a carico della sua assistita con la formula dell’incidente probatorio. Il legale della giovane, l’avvocato Alessio Pressi, aveva ritenuto di avanzare le sue richieste al termine dell’interrogatorio di garanzia. Lo stesso, dopo la decisione del gip, ha deciso di depositare il ricorso al Riesame al fine di ottenere i domiciliari.



SALMA NEONATO RICONSEGNATA ALLA FAMIGLIA

Non era sua intenzione uccidere: la giovane madre 27enne di Terni arrestata con l’accusa di omicidio volontario per aver abbandonato il figlio neonato poi trovato senza vita, lo ha ribadito nelle passate ore anche in occasione dell’interrogatorio di garanzia davanti al gip, lo stesso che oggi si è espresso sulle due istanze presentate dalla sua difesa. Secondo quanto rivelato dal suo legale e ripreso da La Nazione, la giovane aveva ricostruito la vicenda dal parto e fino all’abbandono del piccolo. Al termine dell’udienza, oltre a chiedere i domiciliari e la perizia psichiatrica con formula dell’incidente probatorio, l’avvocato Pressi aveva anche fatto sapere l’intenzione di presentare ricorso al tribunale del Riesame affinché venga derubricato il reato contestato dalla procura, l’omicidio volontario aggravato. Intanto, da ciò che si apprende la salma del neonato sarebbe stata restituita alla famiglia in attesa dei funerali in merito ai quali c’è il massimo riserbo.

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