Nel comune di Monfalcone, provincia di Gorizia (Friuli Venezia Giulia), il centro per l’impiego ha deciso di apporre un cartello, come comunicazione in risposta ad alcuni episodi di intolleranza nei confronti delle operatrici che lavorano nello stesso. «Qui vige la regola universale e inderogabile dell’educazione e del rispetto reciproco», inizia così quanto affisso nel comune goriziano, su iniziativa della regione ed in particolare dell’assessore al Lavoro Alessia Rosolen. Alcuni stranieri, come riferisce TgCom24.it, si sarebbero resi protagonisti di episodi di discriminazione sessuale nei confronti delle operatrici del Centro.



“O CAMBIATE ABITUDINI O CAMBIATE PAESE”

In poche parole, si sarebbero rifiutati di parlare con loro per il semplice fatto di essere donne. «Se la disponibilità e la professionalità degli operatori sono requisiti indispensabili – spiega ancora l’assessore Rosolen – è parimenti doveroso che tutti i cittadini si comportino in modo civile e rispettoso. Se qualche retaggio culturale induce una persona a oltraggiare le donne, o a comportarsi in modo maleducato con gli operatori, ci sono due possibilità: o cambia abitudini, o cambia Paese. Qui la sopraffazione non è ammessa». Il cartello riprendere l’articolo 3 della nostra costituzione, secondo cui tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, indipendentemente da sesso, razza, lingua e quant’altro.

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