Alle commemorazioni di Sant’Anna di Stazzema ha partecipato anche Marco De Paolis, il procuratore militare della Repubblica di Roma che rappresentò l’accusa al processo contro i tedeschi protagonisti dell’eccidio. Come riportato da Repubblica, De Paolis ha commentato: “Fu il primo processo che andò a buon fine – ricorda il magistrato – nel 2005 riuscimmo ad ottenere la condanna per dieci imputati, però con nostro rammarico le pene non furono eseguite, nè i mandati di cattura internazionali nè la loro esecuzione in Germania. Però il bilancio è parzialmente buono: dopo 60 anni abbiamo fatto giustizia e messo un punto fermo, il bicchiere è mezzo pieno e non era così scontato”. Ha poi sottolineato De Paolis: “essere riusciti a fare giustizia per quei morti e per la memoria è stato necessario, all’epoca abbiamo dovuto anche lottare contro un ambiente non così sensibile alla riapertura di quelle vicende, mentre nei territori sono ancora ferite aperte”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SASSOLI: “RAZZISMO NON E’ GOLIARDATA”
A margine della commemorazione per le vittime di Sant’Anna di Stazzema, sono arrivate anche le parole del vicepresidente del parlamento europeo, David Sassoli, che ha messo l’accento anche sul clima che si sta vivendo in Italia nelle ultime settimane, con la problematica del razzismo tornata prepotentemente in primo piano, mettendo in guardia sugli atteggiamenti che porterebbero a sottovalutare questo tipo di tematiche sociali. Ha spiegato Sassoli: “Il razzismo non è mai una goliardata. Chi avrebbe pensato agli inizi del Novecento, vivendo nella Belle Epoque, che da lì a poco si sarebbe scatenata una guerra provocando fra i 15 e 17 milioni di morti? Chi avrebbe creduto che uno scialbo pamphlet scritto da un caporale austriaco sarebbe diventata la nuova Bibbia per una generazione di tedeschi e non solo?” (agg. di Fabio Belli)
“MINISTRO FONTANA CHIEDA SCUSA”
Come vi abbiamo raccontato, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato il suo messaggio nel giorno dell’anniversario dell’eccidio nazista a Sant’Anna di Stazzema. E non sono mancate le polemiche, con il sindaco Maurizio Verona che si è scogliato contro il Governo guidato da Giuseppe Conte. Ecco le parole del primo cittadino nel corso della commemorazione: “Il ministro Lorenzo Fontana venga qui a dire che bisogna togliere le leggi che puniscono il reato contro i sostenitori di razzismo e violenze. Il ministro lo racconti a Enrico, Enio, Adele, Cesira, Mauro, Milena, Siria e a tutti i superstiti della strage, che hanno visto padri, madri, fratelli e sedere cadere accanto per colpa di nazisti e fascisti”. Maurizio Verona ha poi proseguito: “Il consiglio comunale lo scorso 7 agosto ha votato un ordine del giorno con cui si chiede conto a Lorenzo Fontana delle sue affermazioni sulla Legge Mancino, stiamo attendendo le sue scuse e le sue dimissioni”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“RISCOPRIAMO UNA CULTURA DI PACE”
Una lunga processione silenziosa di autorità, istituzioni, politici e cittadini per ricordare la strage nazifascista di Sant’Anna di Stazzema, con 560 persone uccise per rappresaglia durante la ritirata, tra cui molte donne e bambini. Il corteo si è concluso nell’altura destinata a sacrario, con monumento e grande lapide dedicata ai caduti. A 74 anni da quell’eccidio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha lodato «la fermezza e la dignità della popolazione nel ricostruire la comunità» e nel «trasmettere i valori che hanno consentito di accumulare tesori preziosi per il Paese e la sua cultura di pace». Il capo dello Stato parla a nome di «tutti gli italiani ed europei» che «considerano irrinunciabile quel patrimonio di libertà, di diritti, di solidarietà che, dopo la Liberazione, i nostri popoli sono riusciti a costruire e che siamo sempre chiamati a difendere da ogni minaccia». (agg. di Silvana Palazzo)
MATTARELLA RICORDA ECCIDIO A SANT’ANNA DI STAZZEMA
Sergio Mattarella ha ricordato il dolore e il significato dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema (Lucca), dove il 12 agosto 1944 si consumò uno dei più atroci crimini ai danni delle popolazioni civili nel secondo dopoguerra in Italia. Nel giro di poche ore centinaia di corpi furono trucidati e bruciati. Morirono 560 persone tra donne, bambini e anziani. La vittima più piccola, Anna Pardini, aveva venti giorni. «Sant’Anna di Stazzema è nel cuore degli italiani», ha dichiarato oggi il presidente della Repubblica. «Lo spaventoso eccidio nazifascista – ha proseguito il capo dello Stato – costituisce uno dei vertici di più sconvolgente disumanità che la guerra seppe toccare, destando orrore tra gli orrori». Mattarella ha quindi espresso il rinnovato dolore per le vittime innocenti e sentimenti di vicinanza ai familiari delle vittime, ai loro discenti e a tutti coloro che oggi partecipano alle celebrazioni di Sant’Anna di Stazzema. L’eccidio rappresenta «un monito che mai può essere cancellato».
“LA GUERRA TOCCÒ UN VERTICE DI SCONVOLGENTE DISUMANITÀ”
«Una spietata ferocia si accanì allora su bambini, donne, anziani inermi, spezzando sentimenti e speranze, oltraggiando i loro corpi, occultando ogni segno di umanità negli stessi aguzzini». Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato l’eccidio di Sant’Anna di Stazzema. Sulla strage è intervenuta anche il presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, con un messaggio in ricordo di quanto accaduto: «Rappresenta una delle pagine più feroci del nazifascismo in Italia». A distanza di 74 anni da quella strage il ricordo è ancora vivo nella memoria collettiva italiana. «La libertà e la democrazia sono un patrimonio da difendere con l’impegno quotidiano», ha aggiunto Casellati. Roberto Fico, presidente della Camera, ha invece scritto su Twitter: «Ricordare l’atroce eccidio nazifascista di Sant’Anna di Stazzema significa ricordare fin dove può spingersi la disumanità. Un pensiero alle 560 vittime innocenti e ai loro cari che hanno sofferto e lottato per la verità».