Un ragazzo di 19 anni è morto all’isola d’Elba durante un’immersione. Si trovava nella zona del Remaiolo, a sud del promontorio di Monte Calamita, quando un malore è sopraggiunto. Il primo a soccorrerlo è stato il compagno della madre, che quando è risalito sul gommone non lo ha più visto. Ha seguito la cima del pallone da sub e ha trovato sul fondale Michele Maccianti, originario di Follonica, ad una profondità di 10 metri. L’uomo – come riportato dal Messaggero – ha recuperato il ragazzo, che era in arresto cardiaco, e ha fatto scattare la macchina dei soccorsi, coordinata dalla capitaneria di porto. Erano le 14.30 quando i bagnini della spiaggia di Capoliveri (Livorno) hanno cominciato le prime manovre di rianimazione, poi proseguite dal medico accorso sul posto. C’è stato anche un trasporto in emergenza ad un campo sportivo vicino, dove lo attendeva l’elisoccorso del 118 ma il medico ha constatato la morte del giovane e l’elicottero è ripartito. La morte è stata dichiarata verso le 17.30. Sono intervenuti anche i carabinieri ed è stato informato il magistrato di turno della procura di Livorno.
ISOLA D’ELBA, 19ENNE MORTO DURANTE IMMERSIONE
Michele Maccianti era uscito in mare con il gommone insieme alla madre, il compagno di quest’ultima e la sorellina piccola, per fare immersioni in apnea. Il gruppo aveva pescato la mattina, poi nel primo pomeriggio il compagno della madre, risalendo a bordo del gommone, ha notato il pallone galleggiante rosso senza veder risalire il ragazzo in superficie. L’uomo si è tuffato subito, senza pinne, e ha trovato il 19enne sul fondale. Ha sganciato i pesi che servivano per andare a fondo e lo ha portato in superficie. Un’altra imbarcazione transitava da quelle parti ed è intervenuta in aiuto. La giovane che era a bordo ha cominciato le manovre di rianimazione mentre venivano allertati i soccorsi. Come riportato dal Messaggero, il medico legale ha constatato che non vi erano segni di ferite o lesioni sul corpo del 19enne. Il giovane è stata vittima di un malore? È stata anche avanzata l’ipotesi di una sincope che, in casi specifici, può insorgere proprio facendo immersioni in apnea. Anche in base a queste valutazioni il pm di turno ha deciso di liberare la salma.