Nel rilanciare su Twitter il proprio articolo-attacco a Salvini, lo scrittore partenopeo ha posto l’accento sulla prossima visita del Ministro degli Interni a San Luca in Calabria per l’ennesima tappa del lungo tour della Lega in ogni parte d’Italia. «Fa bene, Min. Salvini, ad andare a San Luca. E la prima parola che dovrà pronunciare è: Scusatemi. Chieda scusa in nome di un partito che ha governato nei territori settentrionali infiltrati dalle mafie senza mai chiudere le porte al potere criminale». Qualche ora prima, ancora Saviano con l’ennesimo appello-attacco all’odiato “nemico” legista dava a Salvini del “Ministro della Malavita”, lo stesso motivo tra l’altro per cui il vicepremier ha già querelato lo scrittore nelle scorse settimane: «È ammesso tutto sulle #spiaggesicure del Ministro della Mala Vita, anche ammazzare a sangue freddo tra i bagnanti. Ma per carità, niente abusivi, quelli sì che sono pericolosi. Solo nemici deboli e poveri, ma quale onore…». (agg. di Niccolò Magnani)



IL NUOVO ATTACCO DI SAVIANO A SALVINI

Nuovo attacco da parte del noto scrittore Roberto Saviano, attivista contro le mafie italiane, nei confronti del ministro dell’Interno, Matteo Salvini. L’autore campano si è rivolto al vice presidente del consiglio, chiedendo allo stesso di chiedere scusa a tutto il sud Italia per aver considerato la ‘ndrangheta calabrese, e la mafia in generale, come dei semplici “terroni incolti”. In realtà, stando a quanto scrive Saviano, lo stesso leader del carroccio non ha mai capito la realtà mafiosa del nostro stivale, capace di infiltrarsi in maniera importante al nord, in vari settori dell’economica. La “lettera” è stata pubblica dal quotidiano Repubblica, e giunge in vista delle visite di ferragosto di Salvini in Sicilia e in Calabria.



“CHIEDA SCUSA…”

Il titolo è “Ministro Salvini, ecco perché lei e la sua Lega non avete capito la ‘ndrangheta”, e nell’articolo si spiegano appunto i motivi che secondo Saviano hanno portato ad un’erronea considerazione della realtà del sud Italia. «Chieda scusa, ministro, in nome di un partito che ha governato nei territori settentrionali maggiormente infiltrati dalle mafie senza mai chiudere le porte al potere criminale nel Nord Italia – uno dei passaggi – lo faccia per tutti gli anni in cui il suo partito ha negato l’esistenza delle mafie al Nord, credendo fosse un fenomeno nato da terroni corrotti e incivili, circoscritto all’arretrato Meridione». Ora si attende la replica del diretto interessato, che siamo certi, risponderà nel giro delle prossime ore.

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