Per tutto il 2018-2019 resterà in vigore la circolare Miur-ministero della Salute che richiede alle famiglie l’autocertificazione dell’avvenuta vaccinazione. La circolare nelle migliori intenzioni dei due ministri interessati, Bussetti e Grillo, fa leva su tre valori di alto profilo civile e morale: l’interesse dei genitori per il bene-salute dei figli; la loro partecipazione al bene comune (ciò che fa bene a mio figlio fa bene anche agli altri); la lealtà istituzionale, intesa come rispetto per le norme, senza aggirarle o falsificarle. Tre valori assolutamente auspicabili, ma ahimè! troppo spesso assenti nella vita pubblica degli italiani, per i quali lo stesso bene dei figli è spesso subordinato ad un’estenuante trattativa con loro, anche quando sono molto piccoli, e cede davanti ad una loro opposizione, se la richiesta appare troppo onerosa.
Non era facile immaginare che nel secolo dei diritti si potesse creare un così forte conflitto tra diritti fondamentali, entrambi di rango costituzionale, come ad esempio il diritto all’istruzione e il diritto alla salute. Il dilemma di amletica memoria: essere o non essere; vaccinarsi o non vaccinarsi; ammettere a scuola o non ammettere, ha assunto contorni del tutto nuovi ed è diventato uno di quei problemi inediti in cui il bio-diritto e la bioetica stentano ad offrire soluzioni efficaci per i problemi della bio-politica.
I vaccini in effetti nell’ultimo anno sono diventati per il nostro Ssn la madre di tutte le battaglie, soprattutto sul piano politico, perché sul piano scientifico il problema non esiste proprio. Vaccinarsi fa bene non perché lo affermi questa o quella parte politica — cosa che sarebbe del tutto irrilevante — ma perché sono infinite le conferme che vengono dalla stessa storia della medicina negli ultimi 100 anni. Con ogni vaccino messo a sistema si sono fermate le epidemie relative a quella patologia; non solo non ci sono stati più morti, ma nemmeno gli esiti relativi a quella malattia. Basta ricordare l’epidemia di poliomielite alla fine degli anni Cinquanta e tutti coloro, e sono ancora molti, che una volta sopravvissuti all’attacco della malattia ne riportano ancora oggi le conseguenze. Ogni donna in gravidanza teme una malattia apparentemente innocua come la rosolia, perché se fosse contratta durante i primi mesi, potrebbe provocare gravi danni al bambino. La vaccinazione da papilloma virus, una tra le ultime introdotte, inizialmente riservata alle bambine e poi estesa anche ai maschi, previene diverse forme tumorali e contribuisce a preservare la loro fertilità. Si è detto che 10-11-12… vaccini sono troppi; ma non si è sottolineato abbastanza come ognuno di questi vaccini nella sua specificità costituisce un gigantesco muro di protezione per la persona che si vaccina e per tutti coloro che le stanno vicini.
Ma ciò nonostante si è creato questo pasticciaccio brutto dei vaccini, in cui l’ideologia di una libertà senza limiti, all’insegna di discutibili diritti individuali dal forte sapore egoistico, oltre che autoreferenziale, ha creato un cambio di paradigma pericolosissimo, soprattutto se fosse legittimato da chi sta al governo e si dovesse estendere ad altri aspetti della vita pubblica. Per costoro la domanda chiave non riguarda la qualità dei vaccini e quindi la responsabilità di vaccinarsi a tutela della propria e altrui salute. La domanda è di tutt’altro tenore: chi sei tu per dire a me ciò che debbo fare; e ancora chi sei tu per dire che questa cosa fa bene o, peggio ancora, che questa cosa “mi” fa bene. Chi ti autorizza ad entrare nella mia sfera personale per dare non consigli ma ordini non richiesti, non accettati, non eseguiti… Salta agli occhi l’assoluta incommensurabilità dei due paradigmi e quindi la diffusa sensazione che si tratti di un dialogo tra sordi.
Tra circolari, nuovi disegni di legge, esternazioni della Taverna, vicepresidente del Senato, emendamenti al Decreto Milleproroghe è evidente che gli atti e le mosse della maggioranza di Governo giallo-verde non hanno convinto. Il ministro Giulia Grillo è stata giustamente travolta da polemiche su polemiche che non è riuscita a smorzare neppure arrampicandosi sugli specchi e mettendo in pole position il suo personale impegno a vaccinare il figlio che nascerà nel prossimo autunno. Ha utilizzato tutta la gamma delle emozioni disponibili su di un registro emotivo esteso: disponibilità ad empatizzare con le madri; rabbia per le incomprensioni della stampa nei suoi confronti; vittimismo per l’ostilità compatta di tutto il mondo scientifico; insofferenza per le diverse prese di posizioni di alcuni colleghi del suo partito. Ha cercato l’appoggio della Lorenzin, offrendo un’interpretazione ambigua delle sue stesse dichiarazioni; ha poi scaricato su di lei tutte le colpe di una operazione che — a suo avviso — ha violentato la coscienza e il libero arbitrio dei genitori. Ha detto, contraddetto, ridetto e confuso fino allo spasimo la pubblica opinione, che fortunatamente resta convinta che vaccinarsi faccia bene e per questo pretende che tutti i bambini entrino in classe vaccinati e accompagnati da una documentazione adeguata. Dal Miur, il ministro Bussetti cerca in tutti i modi di garantire un inizio delle lezioni sereno, limitandosi a chiedere un controllo più accurato delle autocertificazioni, dopo che è esploso il caso delle falsificazioni. Il suo vero problema sono gli insegnanti: il loro numero, il rapporto con gli studenti, e la loro stabilizzazione, nella speranza che l’anno inizi con un corpo docente sufficientemente motivato.
C’è da dire che la compagine No-Vax, sempre più piccola, ma sempre più agguerrita, ha lanciato strali di morte di tale violenza contro i suoi nemici, che sta generando un fastidio diffuso nella popolazione. E’ evidente la sua faziosità, la povertà degli argomenti e l’assoluta sproporzione dei mezzi con cui li difende, augurando la morte non solo ai potenziali colpevoli, ma a tutta la loro discendenza. Tanta gratuita cattiveria dipinge la controparte in modo così netto da riverberarsi sotto forma di consenso diffuso su tutti i sostenitori dei vaccini.
La domanda quindi è: cosa succederà a settembre all’inizio dell’anno scolastico 2018-2019? Allo stato attuale delle cose, e per tutto l’anno scolastico 2018-2019, gli unici scenari possibili, data la tempistica parlamentare necessaria per mettere a fuoco la nuova legge M5s e la tempistica ministeriale, con le attuali circolari Miur-Ms in uso, sono questi:
a) I genitori responsabili e pro-Vax consegneranno in auto-certificazione tutta la documentazione relativa alla vaccinazione dei figli, a cominciare da un ordinatissimo libretto vaccinale, come strumento ad alto impatto sul piano politico-culturale. E speriamo che siano non la maggioranza ma la totalità!
b) I genitori, che per qualsiasi motivo non intendono vaccinare i propri figli, sia pure per ragioni assolutamente corrette come la condizione di immunodepressione, presenteranno la loro autocertificazione, spiegando perché non hanno vaccinato i bambini;
c) Incominceranno da un lato i controlli incrociati, con tutta l’elaborazione statistica necessaria, e dall’altro la valutazione di casi singoli riguardanti il benessere dei bambini più fragili e bisognosi di maggiori tutele; in questa fase di controllo speriamo che non emergano dichiarazioni false, brogli e qualsiasi altro tipo di mistificazione…
d) Se, nel corso di questi accertamenti, come è possibile, in alcuni casi non si raggiungeranno le coperture richieste allora scatterà l’obbligo di vaccinarsi, teoricamente per quei territori che saranno trovati complessivamente inadempienti… come prevede il nuovo ddl sulle vaccinazioni a 5 Stelle, proposto dal ministro Grillo. Attenzione però: non è stato ancora depositato, e quindi non è stato assegnato a nessuna commissione e dovrà comunque passare il doppio controllo di Camera e Senato prima di diventare davvero legge. Ma l’obbligatorietà a macchia di leopardo sarà una soluzione altrettanto insoddisfacente, perché verrà percepita come discriminante e incentiverà quelle soluzioni alternative in cui il rischio della falsificazione del dato è sempre in agguato.
e) …