Durante l’Angelus del giorno di Ferragosto, Papa Francesco ha ospitato in piazza San Pietro più di 20 mila fedeli ai quali ha fatto una semplice ma profonda richiesta: «Mentre affido alla misericordia di Dio le persone che hanno perso la vita esprimo la mia spirituale vicinanza ai loro familiari, ai feriti, agli sfollati e a tutti coloro che soffrono a causa di questo drammatico evento. Vi invito ad unirvi a me nella preghiera, per le vittime e per i loro cari; recitiamo insieme l’Ave Maria». Il riferimento è ovviamente per le vittime del ponte crollato a Genova ieri mezzogiorno, evento che ha segnato e colpito non solo la città ligure ma l’intera nazione attonita davanti a quelle immagini devastanti del viadotto Morandi crollato. «Chiedo conforto, coraggio e serenità per tutti quanti provati dalla tragedia avvenuta ieri a Genova, che ha provocato vittime e smarrimento nella popolazione».
“MARIA CI RICORDI CHE SIAMO CHIAMATI A SERVIRE DIO”
Nel giorno della Festa di Maria Assunta, il Papa ha poi concentrato il senso dell’Angelus odierno sulla solennità della Madonna chiamata in cielo dal Dio Padre e dal Figlio Gesù: «la Sua esistenza è apparentemente simile a quella di tante donne del suo tempo. Ma Maria – sottolinea il Pontefice davanti alla Piazza gremita – ha compiuto ogni azione in unione totale con Gesù” e sul Calvario tale unione ha raggiunto l’apice». Per questo Dio, ripete ancora il Papa, ha donato alla Madonna «una partecipazione piena anche alla risurrezione di Gesù. Il corpo della Madre aggiunge è stato preservato dalla corruzione come quello del Figlio». Nella festa dell’Assunzione al Cielo, la Chiesa cattolica ricorda ai fedeli la centralità del mistero contemplato in questo 15 agosto: «esso ci mostra che Dio vuole salvare l’uomo intero, anima e corpo. La risurrezione della carne è un elemento proprio della rivelazione cristiana, un cardine della nostra fede». In conclusione, il Papa ha ricordato che la realtà stupenda dell’Assunzione di Maria «manifesta e conferma l’unità della persona umana e ci ricorda che siamo chiamati a servire e glorificare Dio con tutto il nostro essere, anima e corpo». Dalle vittime di Genova ai tanti sofferenti di tutto il mondo, il Santo Padre ha infine affidato a Maria Consolatrice degli afflitti «le angosce e i tormenti di coloro che, in tante parti del mondo, soffrono nel corpo e nello spirito. Ottenga la nostra Madre celeste per tutti conforto, coraggio e serenità».