Emilia De Angelis è una volontaria della Protezione Civile di Montecilfone e il terremoto ieri notte l’ha sentito assai bene: «ringraziando il cielo è tutto sotto controllo, ci sono stati soltanto alcuni danni ai cornicioni e una interruzione della corrente elettrica che ha interessato alcune zone del paese. Ma i tecnici dell’Enel sono già intervenuti risolvendo tutto nella notte passata», spiega nella breve intervista a Termoli Online. Ha poi raccontato che nelle zone c’è stato, ancora una volta, molto spavento nonostante l’abitudine ormai alle scosse sismiche dell’area: «ci siamo svegliati di soprassalto, la scossa è stata fortissima», conclude la volontaria. Intanto a preoccupare le autorità molisane sono le dighe – in particolare quella del Liscione messa subito sotto monitoraggio dalla Regione – e i gasdotti. Secondo Augusto De Sanctis (Forum H2O) per il Coordinamento No Hub del Gas, «le aree collinari del Molise, cosi’ come quelle abruzzesi, sono interessate da diversi progetti per nuove opere o ampliamento di quelle esistenti, tutti tasselli della perversa strategia di trasformare il fragile Belpaese in un Hub del Gas europeo. Tutte opere che appesantiscono la pressione antropica su un territorio assai vulnerabile per rischio sismico e idrogeologico». (agg. di Niccolò Magnani) QUI LE ULTIME NOTIZIE SULLA NUOVA SCOSSA DEL 16 AGOSTO



VERIFICHE SU TUTTO IL TERRITORIO

Secondo quanto riportato dal centro nazionale INGV, già il 25 aprile 2018 in quest’area si era verificato un altro evento sismico di magnitudo Mw 4.3 nei pressi di Montecilfone ad una profondità di 29 Km. In questo caso invece la più alta superficialità della scossa ha comportato una maggiore “sensazione” di tremolio e di lievi danni per i tanti cittadini da Termoli fino a Napoli, dall’Abruzzo fino alla Puglia. Ancora l’INGV nella nota stampa, «L’evento è stato localizzato in un’area a pericolosità medio-alta così come mostrato nella mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale con accelerazione attese comprese tra 0.150 e 0.175 di g. Il Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani (versione 2015) mostra subito a sud dell’area epicentrale di questo terremoto i 2 eventi del 31 ottobre e 1 novembre della sequenza sismica del 2002 che colpì duramente il comune di San Giuliano di Puglia». Nel frattempo i Vigili del Fuoco e la Protezione Civile di Campobasso stanno effettuando numerose verifiche su tutto il territorio colpito dalla scossa notturna per eliminare ogni possibile dubbio o timore nei luoghi colpiti. (agg. di Niccolò Magnani)



“MASSIMA ALLERTA“

Un panico crescente che per tutta la notta ha tenuto in allerta molti cittadini dal Molise fino alla Campagnia, comprese Puglia e Abruzzo: secondo il Governatore molisano appena eletto, Donato Toma, dopo la scossa di terremoto vicina a Montecilfone «Non si segnalano danni ma stiamo comunque controllando la diga del Liscione». Al netto del sospiro di sollievo per la mancanza di feriti o vittime, vi è comunque «massima allerta in Regione per la gran paura che la scossa ha generato: gente in strada anche a Campobasso oltre che a Termoli, le testimonianze raccontano di un boato poco che la terra tremasse». Indetti i vertici e i tavoli regionali e provinciali in Molise per fare un punto sulla situazione attuale, per fortuna però senza l’ansia e la “fretta” di un’ennesima tragedia sismica in quel Centro Italia funestato di continuo dalle allerta idrogeologiche. (agg. di Niccolò Magnani)



AVVERTITO ANCHE IN PUGLIA

Tanta paura questa notte in Molise, a seguito di una scossa di magnitudo di 4.7 gradi sulla scala Richter. Molti i residenti che hanno passato la nottata in auto, proprio perché terrorizzati da quanto accaduto. La scossa è stata percepita non soltanto nella regione molisana, ma anche a Campobasso, in Abruzzo, in Puglia, e infine a Caserta, Avellino e Napoli. Fortunatamente non si sono registrati feriti, mentre si sono verificati alcuni cedimenti strutturali di lieve entità, come riferito dal sindaco di Montecilfone, Franco Pallotta: «Da una prima ricognizione – le sue parole rilasciate ai microfoni dell’agenzia Ansa, nelle scorse ore – sono stati riscontrati lievi danni ad alcuni cornicioni. Ci sono dei danni. Per ora non sembrano gravi ma l’oscurità non ci ha permesso di controllare in maniera approfondita. Già dall’alba stiamo facendo un sopralluogo più accurato». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

SCOSSA DI TERREMOTO IN MOLISE

Forte scossa di terremoto avvertita in Molise, alle ore 23.48 di martedì 14 agosto 2018. E’ stata rilevata una magnitudo di 4.7, con l’epicentro del sisma individuato a 6 chilometri a Sud da Montecilfone, in provincia di Campobasso, ad una profondità di 19,3 km. Iniziano ad arrivare prime notizie sulla scossa che è stata avvertita nitidamente in diverse zone del Sud Italia, ed è stata avvertita anche a Napoli e in buona parte della Costa Adriatica. Altre segnalazioni sul terremoto sono arrivate dalla provincia di Avellino e da Pescara, segno che il sisma si è avvertito in un raggio di territorio molto esteso, ma i particolari ancora non sono giunti né si ha notizia di possibili danni. La magnitudo fa pensare a un terremoto di potenza considerevole, pur essendo inferiore a quello di Amatrice, Accumoli e del Centro Italia che due anni fa raggiunge una magnitudo di 6.0.

PRIME TESTIMONIANZE SUI SOCIAL

Come ormai spesso avviene in questi casi, sono i social e in particolare Twitter a portare le prime notizie e i primi particolari sulla scossa di terremoto. Si moltiplicano ad esempio le testimonianze da Napoli, in cui gran parte della popolazione ha avvertito distintamente il movimento tellurico. Fortunatamente però, secondo una prima testimonianza della Croce Rossa raccolta da Repubblica.it, non ci sarebbero almeno per il momento notizie riguardanti feriti né tantomeno vittime nella zona di Campobasso e di Termoli, le più vicine all’epicentro del terremoto. Sempre su Twitter arrivano testimonianze riguardo il terremoto avvertito a Bari e a Canosa di Puglia, mentre, seppur “impercettibilmente”, qualche utente ha avvertito la scossa anche a Perugia.