Gli inquirenti di Latina ancora non possono riferire informazioni in merito agli spari di Aprilia per un semplice motivo: dopo aver fermato i tre giovanissimi responsabili dei piombini ad aria compressa dalla finestra del centro città, ancora non è chiaro se si tratti di una bravata “finita male” o se di un inquietante nuovo caso di razzismo che, nello stesso paese della ronda omicida di fine luglio, non sarebbe certo una novità. Pare che l’immigrato del Camerun sia stato ferito al piede ma che non versi in gravi condizioni: i tre ragazzi sono stati denunciati per lesioni aggravate, mentre il camerunense è stato curato dai medici dell’ospedale e dimesso con una prognosi di 5 giorni. È stato lo stesso ferito a ricostruire la vicenda e ha indicato l’area dalla quale sarebbe potuto partire il colpo: a quel punto i carabinieri hanno in poche ore individuato la finestra, prendendo così i responsabili del gesto che ancora non hanno spiegato nel nel dettaglio quanto avvenuto nel giorno di Ferragosto. 



APRILIA, SPARI DA FINESTRA: FERITO IMMIGRATO

Esplode, forse, un nuovo caso di razzismo ad Aprilia in provincia di Latina: un cittadino regolare camerunese è stato ferito ieri mattina mentre passeggiava tranquillamente nel centro di Aprilia, colpito da un piombino sparato da una finestra. Dopo le primissime perquisizioni dei carabinieri, come riporta Tg Com24, sono stati già individuati i responsabili del grave atto di intimidazione. Si tratta di tre giovani amici, un 19enne e due minorenni subito denunciati per lesioni aggravate: secondo la ricostruzione degli inquirenti, i tre si sarebbero “divertiti” provando dalla finestra un fucile ad aria compressa (di quelli venduti senza alcun obbligo di porto d’armi, in libera vendita) poi però qualcosa “è andato storto e sono partiti dei colpi”, hanno provato a difendersi subito i tre ragazzini. Ora sono denunciati per lesioni aggravati ma evidentemente la Procura di Latina dovrà verificare se si tratti di aggressione voluta e mirata o se una bravata è finita male e non vi era l’intenzione di ferire il 43enne immigrato.



NUOVO CASO DI RAZZISMO DOPO L’OMICIDIO DI HADY ZAITOUNI

Così visto dalle primissime informazioni raccolte, l’episodio di Aprilia si avvicina ad una serie di “bravate” compiute “per errore” e per “ingenuità”, ma è chiaro che il limite tra l’aggressione razzista e la “buona fede” è davvero esiguo. Purtroppo il caso di Aprilia potrebbe anche assomigliare a quanto avvenuto a fine luglio a Vicenza, dove un uomo sparò dal balcone contro un operaio immigrato (anche se in quel caso si trattava di uno squilibrato che diede in escandescenza e che avrebbe poi voluto sparare anche ad altri). Oppure, sempre a luglio, gli spari alla bimba rom di un anno ferita alla schiena da una pistola ad aria compressa (è in ospedale in gravi condizioni): ma il caso che salta subito all’occhio, anche fosse solo per il luogo, è proprio quanto avvenuto ad Aprilia il 28 luglio scorso. Un immigrato marocchino, Hady Zaitouni, è stato ucciso dopo un inseguimento in auto e il pestaggio da parte di due incensurati: la “folle ronda” fu giustamente pesantemente criticata da tutte le istituzioni e dalle opposizioni che accusavano Salvini e il Governo di «fomentare» un clima xenofobo e razzista. Oggi un nuovo caso, per fortuna minore, accade nello stesso paesino..

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