Il caso assurdo di Milano non è certo il primo ascrivibile all’ostinazione che alcuni mariti ultrareligiosi dimostrano in disparate occasioni contro le “proprie” donne: la matrice islamica della coppia protagonista dell’assurda lite a Porta Ticinese ieri sera è esattamente in quella stessa linea d’onda. Un principio e dettame del Corano che prevale sulla realtà contingente e “razionale”: la donna incinta e giovanissima stava male, e giustamente il marito ha chiamato l’ambulanza. Quello che non torna è come potesse pensare che a bordo ci potessero essere solo donne: non per un fatto di discriminazione ma per un mero dato di osservazione della realtà. Eppure l’arrestato ha dato su tutte le escandescenze pretendendo e minacciando di volere solo donne che potessero assistere la moglie: il tutto, ovviamente, tralasciando il vero fatto della questione, ovvero le condizioni della donna e del figlio di questo “bizzarro” 23enne con piccoli precedenti penali. (agg. di Niccolò Magnani)



L’ASSURDO CASO DI MILANO

Un giovane marocchino di 23 anni ma residente da tempo in Lombardia è stato arrestato nelle passate ore per una storia incredibile avvenuta a Milano. Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Messaggero, l’uomo e futuro padre avrebbe costretto la moglie incinta a non farsi soccorrere e trasportare in ospedale poiché in ambulanza i soccorritori “erano tutti uomini”. Per questo avrebbe dato di matto urlando e prendendo a calci il mezzo solo per via del sesso maschile del personale a bordo. “Non voglio che salga lì sopra, ci sono solo maschi! Chiamate qualcun altro”, le ragioni del marocchino. Il personale del 118, trovatosi di fronte all’assurda situazione non ha potuto fare altro se non chiamare le forze dell’ordine ma gli animi a quel punto si sarebbero scaldati ancora di più fino a costringere gli agenti a procedere con l’arresto del giovane 23enne, ora detenuto nel carcere milanese.



L’ARRIVO DEGLI AGENTI E L’ARRESTO

Secondo le prime ricostruzioni, il marocchino arrestato si trovava in compagnia della moglie la scorsa notte, in strada, quando la donna incinta ha accusato un malore. Prontamente è stata allertata l’ambulanza del 118 ma al suo arrivo sarebbe esploso il putiferio. Alla vista di soli soccorritori uomini a bordo del mezzo, infatti, il 23enne avrebbe impedito alla moglie di salire. Gli operatori del 118 hanno così allertato la polizia ma una volta sul posto l’uomo avrebbe aggredito gli agenti che tentavano di farlo ragionare e questi ultimi, a quel punto, non hanno potuto fare altro che arrestarlo con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e per il danneggiamento della volante. Una volta in questura, al momento delle comparazioni dattiloscopiche è emerso che a carico del ragazzo marocchino pendeva un ripristino della carcerazione avverso a una sospensione di pena in riferimento ad una condanna per spaccio. La moglie incinta è stata invece trasportata in ospedale e sottoposta a tutti gli accertamenti del caso.

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