Rispetto all’ordigno rudimentale esploso oggi alle ore 13.55 in via Fontana 95 a Villorba (Treviso), all’altezza della storica sede della Lega, sono arrivati diversi messaggi di solidarietà bipartisan, a conferma del fatto che dinanzi ad intimidazioni di questo genere è bene che tutte le polemiche lascino spazio al buon senso ed evitino di fomentare le pericolose azioni di chi attenta alla sicurezza e all’ordine pubblico. E su quello che può essere definito a tutti gli effetti un attentato, ordito a quanto pare da un non meglio precisato gruppo di anarchici, è intervenuto su Facebook anche il direttore del TgLa7, Enrico Mentana:”Un bruttissimo campanello d’allarme l’ordigno davanti alla sede della Lega a Treviso. Delirante il comunicato che lo accompagnava. Solidarietà totale, che spero sia condivisa da tutti, perché nessun dissenso può lasciare il benché minimo appiglio a azioni simili”. (agg. di Dario D’Angelo)



MARA BIZZOTTO, “NON CI FERMERANNO!”

«Il pesantissimo e vile attentato di matrice anarchica contro la storica sede provinciale della Lega a Treviso è un attacco gravissimo contro la democrazia e la volontà popolare»: parla così la capogruppo della Lega al Parlamento Europeo, Mara Bizzotto, dopo che per fortuna le autorità hanno confermato che non vi sono feriti nelle 3 bombe ritrovate (una esplosa) a Treviso davanti alla sede della Lega e della Liga Veneta. «Sappiano questi sedicenti anarchici nazisti rossi, che le loro squallide bombe non ci fanno paura e non ci fermeranno! Noi andremo avanti con più forza e determinazione di prima, perché sappiamo di avere al nostro fianco il popolo veneto e italiano», conclude la Bizzotto, a cui fa seguito le parole dei diretti militanti della Lega a Treviso, su tutti il sindaco Mario Conte. «In una città pacifica qualcuno punta ad alzare il livello dello scontro, ma questa non è democrazia. E’ violenza pura», spiega il primo cittadino raggiunto dai media. In serata giunge il commento del Governatore del Veneto Luca Zaia: «Si sia trattato di un atto dimostrativo o della volontà di far del male, di ordigni ad alto potenziale oppure no, poco importa: si tratta comunque di un atto gravissimo, un bruttissimo segnale contro quella che non è soltanto la sede storica di un movimento e di un partito, ma anche un luogo dove i cittadini e i militanti si ritrovano per un confronto che deve sempre essere aperto, franco e democratico». (agg. di Niccolò Magnani)



SERRACCHIANI (PD): “NO A BOMBE IN POLITICA”

Si è trattato di un ordigno rudimentale, quello esploso alle ore 13.55 di oggi in via Fontana 95 a Treviso, all’altezza delle sede della Lega. Lo riferisce Agi.it che rivela come sul posto siano arrivati prontamente gli uomini dei vigili del Fuoco con il personale NBCR. Un secondo ordigno rimasto inesploso è stato fatto brillare. Fortunatamente non sono state registrate persone coinvolte e dalle prime notizie pare che i danni siano stati limitati al solo portone di ingresso della sede. “Una bomba rudimentale è esplosa di fronte alla sede della Lega di Villorba (Treviso), un’altra è stata trovata inesplosa”, ha precisato il vicepremier e ministro dell’interno (nonché leader leghista) Matteo Salvini su Facebook. Il fatto – già rivendicato – tuttavia non avrebbe spaventato Salvini e i leghisti. L’esplosione dell’ordigno ha fatto scendere in campo anche la deputata del Pd Debora Serracchiani, la quale ha commentato: “Inaccettabile che nella lotta politica tornino a comparire le bombe: si chiariscono al più presto le circostanze di questo fatto e siano assicurati alla giustizia i responsabili”. Per la Serracchiani, come spiega Askanews, “il ricorso alla violenza, che in altre circostanze non ha risparmiato nemmeno sedi del mio partito, va condannato senza esitazione, e va profuso un comune impegno per isolare chi mina letteralmente il pacifico dibattito politico”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



SALVINI “NON CI FANNO PAURA”

Dopo l’esplosione di uno dei due ordigni posti davanti alla sede della Lega di Villorba, in provincia di Treviso e già rivendicata da un presunto gruppo anarchico, non sono mancate le prime reazioni a caldo. Il primo a parlare, attraverso Twitter, è stato proprio il segretario federale della Lega, Matteo Salvini, che ha così commentato l’azione commessa contro il suo partito: “Cercano di fermarci, ma violenti e delinquenti non ci fanno paura. Andiamo avanti, più forti di prima”. Al suo messaggio ha fatto seguito l’hashtag #iononmollo. Ad intervenire è stato anche Luca Zaia, presidente della Regione Veneto e che proprio al K3, come veniva denominata la sede della Lega di Treviso, era molto conosciuto soprattutto perché luogo dei suoi numerosi festeggiamenti politici. “Esprimo la mia più ferma condanna per l’attentato alla sede della Lega di Treviso. Si sia trattato di un atto dimostrativo o della volontà di far del male, di ordigni ad alto potenziale oppure no, poco importa: si tratta comunque di un atto gravissimo, esecrabile, speriamo non il primo di una possibile inquietante spirale”, ha dichiarato. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

ESPLOSIONE BOMBA DAVANTI A SEDE DELLA LEGA

All’esterno della sede della Lega di Villorba, in provincia di Treviso, è stata registrata l’esplosione di una bomba. A darne notizia è il quotidiano Corriere del veneto nell’edizione online, che rivela come sarebbero stati due gli ordigni posti proprio davanti al locale che ospita il partito, noto in città con l’appellativo di K3. Dalle primissime e frammentarie informazioni che giungono dal posto, pare non ci siano fortunatamente vittime né feriti ma il lavoro degli artificieri chiaramente prosegue anche dopo il disinnesco del secondo ordigno. Solo una delle due bombe posizionate a pochi passi dall’edificio è esplosa. Sul posto sono prontamente giunti gli uomini della Polizia  insieme a vigili del fuoco e personale del 118 che stanno verificando le conseguenze dell’esplosione. Secondo le prime indiscrezioni sarebbe stato un volantino giunto in questura nel quale veniva invitata la polizia a recarsi presso la sede della Lega molto nota in Veneto in quanto luogo di festeggiamenti di tutti i successi politici di Zaia. Il volantino riportava la data del 12 agosto e non è ancora chiaro se l’esplosione sia stata di fatto registrata nel pomeriggio di oggi o nella giornata indicata. I dirigenti della Lega, ad ogni modo, sarebbero stati allertati solo oggi dalla Polizia.

RIVENDICATO L’ATTENTATO

Un’esplosione già rivendicata, dunque, quella che ha colpito l’esterno della sede della Lega di Villorba e che vanta la firma di una sigla anarchica sulla cui veridicità sono in corso le indagini della polizia. Non è chiara ancora la natura del secondo ordigno, se piazzato al fine di essere fatto esplodere con l’arrivo dei primi soccorritori. Secondo quanto spiegato da Il Gazzettino, l’ordigno sarebbe esploso la scorsa notte mentre il ritrovamento del secondo sarebbe avvenuto solo dopo le 13:00 di oggi. I presunti attentatori avrebbero rivendicato l’episodio sul sito roundrobin.info che ha riportato l’azione compiuta dal presunto gruppo anarchico. “Stanchi di tacere, stanchi di vedere ogni giorno violenze sistematica tramite il razzismo, il sessismo, il lavoro salariato che avvengono in questa società, i cui essenziali valori sono l’autorità e il profitto. Nauseati dallo sfruttamento vediamo come principali responsabili tutti i partiti politici i quali reprimono la libertà tramite l’apparato statale, riformatore e repressivo”, si legge all’inizio della rivendicazione. Con data del 12 agosto, poi, si annuncia l’esplosione di un ordigno davanti alla sede della Lega a Treviso: “rivendichiamo la collocazione contro politici, sbirri, e loro tirapiedi. A tutto questo non vogliamo essere complici, alla violenza indiscriminata degli Stati ci opporremo con la violenza discriminata contro i responsabili di tutto ciò”, si legge nella lunga rivendicazione firmata a nome della “Cellula Haris Hatzimihelakis/Internazionale nera”.