Un medico di 47 anni di Valsolda, in provincia di Como, è stato arrestato questa mattina con la grave accusa di violenza sessuale a scapito di alcune sue pazienti. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri di Maneggio che hanno provveduto all’arresto, poi tramutato in domiciliari, il professionista era solito eseguire visite ginecologiche non necessarie ad almeno sette pazienti, tutte giovani donne di età compresa tra i 20 ed i 30 anni. Lo riporta Corriere.it che ripercorre le tappe dell’operazione chiamata “Hippocrates” e che ha visto nascere le indagini a carico del medico lo scorso novembre dopo la prima denuncia presentata da una paziente del 47enne. Ai militari la presunta vittima ha raccontato di essersi recata presso lo studio medico del professionista per un problema di salute che nulla aveva a che fare con le sue parti intime, sulle quali invece si sarebbero concentrate le visite del dottore. Il controllo si sarebbe trasformato in vera e propria violenza sessuale come emerso dalla testimonianza della vittima ma anche di un consulente a cui le forze dell’ordine si sono rivolti.
LE ACCUSE AL MEDICO 47ENNE
Sarebbero tre, al momento, i casi di violenza sessuale accertati dalle forze dell’ordine che indagano sul caso che vede protagonista un medico di 47 anni della provincia di Como, ora ai domiciliari. Gli episodi di violenza sarebbero tutti avvenuti presso lo studio medico di Valsolda nel quale lavora il medico accusato ma anche quelli di Porlezza e San Bartolomeo Val Cavargna dove il 47enne si è spesso recato per sostituire dei colleghi. Alla luce dei casi accertati, il pm Valentina Mondovì ha chiesto e ottenuto un’ordinanza di custodia cautelare per il medico che da questa mattina si trova agli arresti domiciliari presso la sua abitazione dove vive da solo. Fissato nei prossimi giorni l’interrogatorio di garanzia davanti al gip nel quale l’uomo potrà fornire la sua versione, ma il lavoro dei carabinieri non si ferma poiché il sospetto è che altre donne possano aver subito violenza durante la propria visita medica senza tuttavia presentare regolare denuncia.