Dopo la toccante omelia di oggi, uno dei protagonisti di una giornata di lutto, segnata soprattutto dalle sue parole, è stato il Cardinale Giovanni Bagnasco che ha celebrato i solenni funerali di Stato di alcune delle vittime del crollo del ponte Morandi a Genova: il 75enne arcivescovo ha pronunciato alcune frasi che sono rimaste nella memoria dei presenti e di chi ha seguito il doloroso evento in diretta televisiva, parlando di “squarcio nel cuore” ma auspicando anche in questo caso una “giustizia doverosa” per tutti coloro che sono morti in una tragedia che non avrebbe dovuto avere luogo. E, dopo aver smorzato le polemiche a proposito dei fischi che alcune autorità politiche hanno ricevuto al loro arrivo nel luogo dove si celebravano le esequie, ha raccontato a margine ai cronisti che anche il Pontefice gli è stato vicino nelle ultime ore, ricevendo una chiamata di papa Francesco la sera prima e nella quale Bergoglio ha parlato di una “telefonata affettuosa” nella quale ha assicurato tutta la sua vicinanza e la sua preghiera. (agg. di R. G. Flore)



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PRESENTI ANCHE DELEGAZIONI DI GENOA E SAMP

C’erano anche Genoa e Sampdoria ai funerali di Stato per le 18 delle 41 vittime accertate dopo il drammatico crollo del ponte Morandi Genova. Presenti i presidenti delle due squadre Enrico Preziosi e Massimo Ferrero, gli allenatori Davide Ballardini e Marco Giampaolo, i capitani Domenico Criscito e Fabio Quagliarella. Genoa e Sampdoria accolte dunque da un lungo applauso, hanno presenziato alla cerimonia con gli organici al completo. Volti segnati dalla tragedia, commozione e silenzi. Tutti hanno preso parte alle esequie che si sono svolte alla Fiera di Genova questa mattina. Presente anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. (Aggiornamento Jacopo D’Antuono)



TERMINATI I FUNERALI IN UN CLIMA COMMOSSO

I funerali di Stato per 19 delle 41 vittime del crollo del ponte Morandi di Genova sono terminati da poco in un clima pervaso dalla commozione. Presenti in prima fila il presidente della Repubblica Mattarella e il premier Conte, così come non mancavano all’appello i vicepremier Salvini e Di Maio, e i Presidenti di Camera e Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico. Al padiglione Blu della Fiera di Genova hanno colto nel segno le parole dell’arcivescovo cardinale Bagnasco, secondo cui il crollo del ponte Morandi “ha provocato uno squarcio nel cuore di Genova. La ferita è profonda”, e “la giustizia doverosa non cancellerà la tragedia”, ma la città “non si arrende: l’anima del suo popolo continuerà a lottare’ e ‘sapremo trarre dal nostro cuore il meglio”. Come riportato dall’Ansa, anche il capo dello Stato, accolto da un lungo applauso al momento dell’arrivo ai funerali, ha rilasciato delle brevi dichiarazioni:”Genova è stata colpita. Tutti i genovesi e tutti coloro che si sono recati a Genova in questi anni sono passati su quel ponte, anche io l’ho percorso tante volte, anche di recente. E’ una tragedia che ha coinvolto tanti, tutto il nostro Paese. E’ una tragedia inaccettabile”. (agg. di Dario D’Angelo)



FUNERALI DI STATO, CARDINAL BAGNASCO: “GENOVA NON SI ARRENDE”

Si avviano verso la conclusione i funerali di stato per i morti nel crollo del ponte Morandi di Genova. Parole dense di significato e commozione quelle pronunciate dal cardinale Angelo Bagnasco, nell’omelia davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alle più alte autorità nazionali e locali. Bagnasco ha esordito dicendo: “Il crollo del ponte Morandi sul torrente Polcevera ha provocato uno squarcio nel cuore di Genova. La ferita è profonda, è fatta innanzitutto dallo sconfinato dolore per coloro che hanno perso la vita e per i dispersi, per i loro familiari, i feriti, i molti sfollati. Innumerevoli sono i segni di sgomento e di vicinanza giunti non solo dall’Italia, ma anche da molte parti del mondo”. Il cardinale ha poi aggiunto: “Il viadotto è crollato: non era solo un pezzo importante di autostrada, ma una via necessaria per la vita quotidiana di molti, un’arteria essenziale per lo sviluppo della Città. Genova però non si arrende”. Il padiglione blu della Fiera di Genova dove si svolgono le esequie è affollatissimo: Repubblica parla di 5000 persone e circa 400 uomini delle forze dell’ordine a presidiare l’area. (agg. di Dario D’Angelo)

APPLAUSI PER MATTARELLA E GOVERNO, FISCHI PER PD

Sono iniziati i funerali di stato per le vittime del crollo del ponte Morandi di Genova: 18 le famiglie che hanno accettato che le esequie dei loro cari ricevessero queste onorificenze davanti alle più alte cariche. Altre 20 hanno preferito una cerimonia privata per allontanare quella che hanno giudicato a più riprese come una farsa. Come riportato dall’Ansa, all’arrivo ai funerali il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è stato accolto da un lungo applauso. Lo stesso trattamento è stato riservato agli esponenti del governo Di Maio, Salvini e Toninelli, mentre alcuni parlamentari del Pd sono stati fischiati. Nel padiglione della Fiera di Genova dove il cardinale Bagnasco sta dicendo messa sono arrivati, camminando vicini, anche i giocatori di Genoa e Sampdoria, oltre che i presidenti Ferrero e Preziosi e gli allenatori Ballardini e Giampaolo. L’arrivo delle squadre è stato accolto da un lungo applauso. (agg. di Dario D’Angelo) 

MATTARELLA COMMOSSO

Ponte Morandi, oggi funerali di Stato e lutto nazionale per la tragedia di Genova. Nel capoluogo ligure è arrivato questa mattina il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha visitato attorno alle ore 10.00 le aree del disastro, incontrando i soccorritori. Le squadre dei vigili del fuoco e dell’Usar, sono state applaudite dai parenti delle vittime e del pubblico al momento del saluto ai sedici feretri allestiti alla Fiera del Mare. Bruno Frattasi dei vigili del fuoco ha raccontato ai microfoni de Il Secolo XIX: “Mattarella ha voluto omaggiare gli uomini del soccorso impegnati nel recupero delle persone e nell’attività di demolizione dei detriti. Era commosso ed emozionato, soprattutto quando ha visto i residui dell’auto Hiunday trovata stanotte”. Alle ore 11.30 il capo dello Stato parteciperà ai funerali, insieme ad altri rappresentanti delle istituzioni. Presenti anche i calciatori di Genoa e Sampdoria con i rispettivi presidenti. (Agg. di Massimo Balsamo)

RIVOLTA FAMILIARI

Poco prima dei funerali a Torre del Greco dei 4 ragazzi morti in quel dannato ponte genovese – Matteo Bertonati, Gerardo Esposito, Antonio Stanzione e Giovanni Battiloro – il padre di uno di loro si è rivolto a tutti i presenti, compresi i giornalisti, raccontando tutta la sua rabbia. «Lo Stato non ha tutelato i suoi cittadini. Da domani quella legata alla morte di mio figlio sarà una battaglia per trovare i colpevoli della morte di Giovanni, dei suoi amici e di tutti i morti che non possono essere solo un numero», ha lanciato come urlo di dolore Roberto Battiloro, padre disperato come tutti gli altri familiari dei 38 morti accertati, più 5 dispersi, questo il nuovo numero confermato dalla Protezione Civile che riduce sensibilmente l’ipotesi tremenda iniziale di almeno altri 20 corpi non ritrovati. Il papà di Battiloro al termine delle esequie private ha aggiunto in maniera ancora più pungente, «Mio figlio è stato ammazzato. Vittima di un destino beffardo ma anche di chi non ha pensato che su quel ponte potevano esserci dei figli di gente oggi disperata». 

STRISCIONE A TORRE DEL GRECO: “VITTIME INNOCENTI DI UNO STATO STRAFOTTENTE”

Un’atmosfera surreale caratterizza i funerali di Giovanni, Matteo, Gerardo e Antonio, le vittime del crollo del ponte Morandi originari di Torre del Greco, le cui famiglie si sono rifiutate di ottenere i funerali di Stato giudicandoli una farsa. Urla e applausi all’esterno della chiesa al momento dell’ingresso delle bare, ma anche e soprattutto la volontà di esprimere un rabbioso dissenso nei confronti di quello Stato considerato il vero colpevole della tragedia. E non è un caso che uno striscione, prima esposto e poi rimosso, recitasse:”di uno Stato strafottente vittime innocenti”. Non l’unico messaggio contro le istituzioni, se è vero che già la scorsa notte un’altro striscione era stato collocato per le strade di Torre del Greco e condiviso su moltissime bacheche social:”Antonio, Matteo, Giovanni e Gerardo…Non è stato il fato, ma lo Stato”. (agg. di Dario D’Angelo)

LE ESEQUIE DI ALBERTO FANFANI E MARTA DANISI A PISA

Si sono svolti questa mattina a Pisa i funerali in forma privata di Alberto Fanfani e Marta Danisi, due delle vittime del Morandi che venivano dalla Toscana: in una chiesa dei Santi Jacopo e Filippo gremita, la comunità ha salutato e pregato le salme arrivato ieri direttamente da Genova. In quella stessa parrocchia la bella e giovane infermiera cantava nel coro e proprio lì a maggio dell’anno prossimo avrebbe dovuto sposarsi con quell’anestesista conosciuto durante gli anni di lavoro all’Asl di Pisa (poi è stato trasferita ad Alessandria). Non accadrà niente di tutto questo visto che quel dannato ponte è crollato giù e le famiglie hanno deciso di accordasi a quelle “ribelli” contro i Funerali di Stato. L’assessore di Firenze, Massimo Fratini, ha però ricordato che «il “no” della famiglia Fanfani ai funerali di Stato non è in polemica con il governo, ma una scelta di riservatezza» per poter meglio salutare e pregare in un momento così delicato. Si continua invece ancora a scavare sotto il viadotto e per il momento non vi sono novità sostanziali sui tanti dispersi ancora sotto quel tremendo cumulo di macerie che nasconde, ancora, circa 20 corpi. Le speranze di trovarli vivi, come potete ben immaginare, sono ridotte al lumicino.. 

STRAPPO SUI FUNERALI DI STATO

Come se non bastasse la tragedia avvenuta lo scorso 14 agosto a Genova – con il crollo del Ponte Morandi in quel maledetto snodo centrale dell’intero traffico della Liguria – ora arrivano le polemiche e la divisione ulteriore tra i familiari delle vittime, già provati da giorni terribili che nessuno vorrebbe vivere. Nella vigilia dei primi Funerali di Stato per le vittime del Morandi, arriva lo “strappo” di ben 17 delle 38 famiglie coinvolte nel crollo del viadotto: domani alle 11.00 nel padiglione Jean Nouvel della Fiera di Genova l’Arcivescovo di Genova, Cardinal Angelo Bagnasco, celebrerà le solenni esequie di Stato alla presenza anche del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel giorno già istituto di lutto nazionale in tutto il Paese per quella tragedia immane. Il problema è che per alcuni familiari questa occasione di preghiera e lutto viene vista come una inutile passerella per politici, tutto il contrario di quello che invece sperano e desiderano nel giorno in cui dovranno dire addio ai loro amati. «Non vogliamo una cerimonia farsa», spiega il padre di uno dei 4 ragazzi morti di Torre del Greco. «Mio figlio non diventerà un numero nell’elenco dei morti causati dalle inadempienze italiane, farò in modo che ci sia giustizia per lui e per gli altri: non dobbiamo dimenticare. Non vogliamo un funerale farsa, ma una cerimonia a casa, nella nostra chiesa a Torre del Greco. E’ un dolore privato e non servono passerelle. Da oggi inizia la nostra guerra per la giustizia, per la verità: non deve più accadere», ha scritto su Facebook il padre di Giovanni Battiloro.

38 I MORTI ACCERTATI, 10-20 I DISPERSI

38 morti, 16 feriti e purtroppo ancora 10-20 dispersi: questo il conteggio delle vittime, finora, mentre ancora i Vigili del Fuoco proseguono nel terzo giorno di scavi e ricerche senza sosta. La polemica sui Funerali di Stato e le “passerelle” hanno visto però peggiorare ulteriormente il clima già triste e deprimente attorno a quel ponte-fantasma venuto giù in un tragico mezzogiorno pre-Ferragosto. Al posto delle 4 bare dei ragazzi di Torre del Greco ci saranno le loro fotografie, visto che i funerali effettivi si terranno oggi pomeriggio in forma privata, «Non è un no ai funerali di Stato, ma la necessità di condividere il proprio dolore con le famiglie» ha provato a smorzare i toni il sindaco di Torre del Greco, come riportato dalla Stampa. Hanno comunque preferito esegue private i familiari di 17 delle 38 vittime accertate del crollo: come scrive il Secolo XIX, «I famigliari di altre 7 vittime non hanno ancora sciolto la riserva sui funerali di Stato. E al cerimoniale della Prefettura di Genova non resta che gestire con diplomazia l’imbarazzo di una cerimonia dimezzata dalla rabbia e dalla sfiducia». La mamma di Gerardo Esposito, altra vittima del Morandi, è ancora più dura: «È lo Stato che ha causato questo, non si devono permettere di farsi vedere: la passerella di politici è stata vergognosa». Il clima è questo e Bagnasco domani avrà il difficile compito di invitare tutti alla calma, alla riflessione e soprattuto alla preghiera affinché tutte le vittime, senza distinzioni, possano riuscire ad affidare al Signore quei corpi martoriati da una tragedia inaccettabile.

I FUNERALI DELLE VITTIME DEL PONTE CROLLATO IN DIRETTA STREAMING VIDEO