Se Oliviero Toscani difende i Benetton da un “popolo italiano incattivito”, quest’ultimo continua ad essere infuriato. Tweet, commenti e una pioggia di parole sui social fanno eco alla rabbia per il crollo del Ponte Morandi a Genova, che ha portato alla morte di 39 persone. E tra tanti commenti negativi verso i Benetton, spicca: “Fanno propaganda immigrazionista – si legge in un post – si preoccupano dei migranti e mostrano il loro volto buonista ma sono gli stessi che lasciano crollare ponti e morire il nostro popolo. Nazionalizzare le autostrade, basta speculazione”. Anche Luigi Di Maio, ai microfoni di RaiNews, ha fatto sapere la sua: “Per la prima volta c’è un governo che non ha preso soldi da Benetton, e siamo qui a dirvi che revochiamo i contratti e ci saranno multe per 150 milioni di euro. Autostrade ha poi la sede finanziaria in Lussemburgo, quindi manco pagano le tasse. Se il ponte era pericolante dovevano dire che andava chiuso”. (Aggiornamento di Anna Montesano)



“IL POPOLO ITALIANO SI È INCATTIVITO”

“Cos’è questa cattiveria, questo livore?”. A chiederlo è stato Oliviero Toscani che, in un’intervista al Corriere della Sera, si è schierato dalla parte dei Benetton per quanto riguarda le loro responsabilità per il crollo del Ponte Morandi di Genova. “Non sono un tecnico, ma ho sempre sentito che era seguito con dei parametri molto più ampi della media europea” ha continuato Toscani, che ha definito gli italiani un popolo di “incattiviti” proprio per questi motivi. L’attacco arriva fino ai Cinque Stelle, sui quali Oliviero Toscani dichiara: “Parlano i grillini che ne hanno fatte di tutti i colori, che sono contro tutto, contro la Gronda? – così aggiunge – Siamo un Paese che deve andare dallo psicanalista. Ma ha visto la mia foto che gira” ha concluso. (Aggiornamento di Anna Montesano)



BOTTA E RISPOSTA SALVINI – BENETTON

Inevitabilmente, il crollo del ponte Morandi a Genova è oggetto di discussione della politica e delle autorità competenti. Sotto i riflettori Autostrade per l’Italia, quindi la famiglia Benetton, finita nel mirino social da giorni. Ad accendere gli animi il botta risposta tra Salvini e Benetton, con in mezzo le dichiarazioni di Toscani al Corriere della Sera: “Siamo un paese che deve andare dallo psicanalista, il popolo italiano è frustrato e infelice. Cos’è questa cattiveria, questo livore? Siamo un popolo di infelici, incattiviti. Ce l’abbiamo con la nostra condizione, secondo me è per una colpa nostra. Ma allora prendiamoci a sberle per strada, sarebbe più sano a questo punto. Che popolo cattivo… E non dico solo quello italiano, l’umanità. Ce l’abbiamo con tutti…”. Parole che hanno fatto aizzare il ministro dell’Interno Matteo Salvini che sul proprio profilo Twitter non gliele ha mandate a dire: “Il silenzio è d’oro caro mio, e chi ha sbagliato stavolta pagherà”. Quanto andrà avanti questa polemica? (Aggiornamento Jacopo D’Antuono)



“IL SILENZIO E’ D’ORO”

Matteo Salvini è tornato a parlare della tragedia che ha sconvolto Genova, con il crollo del Ponte Morandi. Proprio in queste ore, le polemiche avanzano costantemente e così, da perfetto comunicatore quale è, Salvini ha deciso di rispondere al messaggio lanciato da Oliviero Toscani. Durante una intervista rilasciata al Corriere, il fotografo ha preso pubblicamente le difese della famiglia Benetton, anche per via di una lunga collaborazione per molti anni:  “Sì, sono sempre stati seri, hanno sempre fatto le cose al massimo.. e lo dico io che ci ho lavorato insieme”. Poi Toscani è stato molto critico nei confronti dell’attuale governo, affondando: “Siamo un popolo di infelici, incattiviti”. Di seguito, Salvini ha risposto su Twitter, social network che usa di frequente: “Il popolo italiano è frustrato e infelice” dice il fotografo sinistro Oliviero Toscani, che difende i Benetton, azionisti di Autostrade, e parla di “sciacallaggio”. Il silenzio è d’oro caro mio, e chi ha sbagliato stavolta pagherà”. La polemica, anche questa volta, non accenna a spegnersi. (Aggiornamento di Valentina Gambino)

“TROPPE BUGIE”

Difficile se non impossibile per Oliviero Toscani parlare della terribile tragedia e della morte scampata e nascondere il dolore. “Sono dispiaciuto. Soprattutto per il destino e l’ingiustizia. Sì, il destino e l’ingiustizia. E per tutte le bugie che la gente racconta” ha dichiarato Toscani, così come riportato da Liberoquotidiano. Eppure, il suo dispiacere sembra essere più per le accuse ai Benetton che per le vittime della tragedia di Genova. Infatti, secondo Toscani, gli attacchi ai Benetton sono stati eccessivi e davvero troppo forti: “Come se uno volesse speculare sulla vita degli altri. – dichiara – Ma se loro sono persone serissime. Sì, sono sempre seri, hanno sempre fatto le cose al massimo… e lo dico io che ci ho lavorato insieme” tiene a chiarire. (Aggiornamento di Anna Montesano)

CENTINAIA DI COMMENTI SU TWITTER

Sarebbe impossibile leggerli tutti; i commenti su Twitter che riguardano Oliviero Toscani sono centinaia. Lui, il fotografo storico delle campagne pubblicitarie Benetton è stato preso di mira dopo il crollo del ponte Morandi a Genova. “Un’idea per la prossima campagna: non costruite muri, costruite pon.. Ah no, meglio di no. Danneggia l’immagine”, “Il solito sfacciato difende a spada tratta la famiglia Benetton e la concessionaria che doveva monitorare il ponte Morandi e accusa tutti gli italiani di essere un popolo triste e incattivito”, “Il classico leccac**o”, scrivono alcuni utenti. Ma il fotografo non ci sta e si schiera contro chi ha realizzato quell’immagine che lo vede rappresentato con un quadro in mano. Un quadro che raffigura proprio quel ponte crollato. (Agg. Camilla Catalano)

https://twitter.com/GiorgioBagnoli/status/1029709274082160640/photo/1

DIFENDE BENETTON E ATTACCA I 5 STELLE

“Non sono un tecnico, ma ho sempre sentito che era seguito con dei parametri molto più ampi della media europea”. Sul crollo del ponte Morandi, Oliviero Toscani non usa giri di parole: “Parlano i grillini che ne hanno fatte di tutti i colori, che sono contro tutto, contro la Gronda? Siamo un Paese che deve andare dallo psicanalista”. Parole diverse per Benetton: “Sono sempre stati seri, hanno sempre fatto le cose al massimo, e lo dico io che ci ho lavorato insieme”. Sul ponte Morandi si dice “dispiaciuto” (“per tutte le bugie che la gente racconta”). Ma il popolo italiano è “frustrato” e “infelice”: “Da fotografo e da uomo immagine  aggiunge posso dire proprio questo: siamo un popolo di infelici, incattiviti. Ce l’abbiamo con la nostra condizione, secondo me è per una colpa nostra. Ma allora prendiamoci a sberle per strada, sarebbe più sano a questo punto. Che popolo cattivo… E non dico solo quello italiano, l’umanità. Ce l’abbiamo con tutti…”. [agg. di Rossella Pastore]

LE DICHIARAZIONI

Colui che ha creato tra gli anni Ottanta e Novanta quello definito lo “shockadvertising”, ora sta subendo una vera e propria “shitstorm”, uno dei fenomeni più dannosi che può nascere sui social network. Al centro della vicenda c’è Oliviero Toscani, fotografo avanguardista, che ha scattato le fotografie più famose per le campagne pubblicitarie Benetton. E siccome proprio la famiglia Benetton è stata presa di mira, essendo azionista di maggioranza di Atlantia, anche Toscani ha ricevuto lo stesso trattamento. Sotto la sua ultima fotografia, pubblicata attraverso il profilo Instagram del suo studio, si sono scatenati numerosi commenti in merito al crollo del ponte Morandi. “Vediamo un po’. Come lo vai a spiegare alle persone che hanno perso i loro cari, a chi ha perso casa, a chi è sfollato, tutto questo casino? Con una delle tue campagne fotografiche del c****?”, “Quelli di Genova non li riconoscete né tu né i Benetton, vero? Sempre bravi a pavoneggiarvi ma sulla pelle degli altri”.

“IL POPOLO ITALIANO È FRUSTRATO E INFELICE”

“Prendersela con i Benetton. Come se uno volesse speculare sulla vita degli altri. Ma se loro sono delle persone serissime. sì, sono sempre stati seri, hanno sempre fatto le cose al massimo. E lo dico io che ci ho lavorato insieme”, così Oliviero Toscani ha commentato la tragedia al Corriere della Sera. “Il popolo italiano è un popolo frustrato e infelice”, continua il fotografo che spiega, dal suo punto di vista, che il web e i giornali fanno di tutto pur di avere numeri più alti, anche speculare sulle tragedie. “Un quotidiano, l’altro giorno, ha creato una foto con me che reggo un quadro con la foto del ponte crollato. È tutto sciacallaggio per vendere”, ha continuato. Al Corriere della Sera, Toscani ha inoltre raccontato che anche lui sarebbe dovuto essere su quel ponte: “Martedì mattina stavo andando in Francia in moto con mio figlio e per fortuna, mentre stavo partendo mi ha chiamato un tecnico che doveva raggiungermi a casa. Ho dovuto aspettarlo. Grazie a quel ritardo sono partito un’ora e mezza dopo, se no sarei stato su quel ponte. Poi mi hanno chiamato quando ero a Ferrara: ‘Oliviero guarda che è crollato tutto. Ed era la strada che dovevo fare’”.