È un ricorso storico. Uno di quelli che fanno paura, uno di quelli che non si vorrebbe rivivere. La terra è tornata a tremare dopo ferragosto, come aveva già fatto nel 2016. Un forte terremoto ieri sera, alle 20.19, ha avuto come epicentro Montecilfone, un piccolo paese della provincia di Campobasso. Magnitudo che l’Ingv ha abbassato con il passare dei minuti, ma che ha superato abbondantemente i 5 gradi. Paura per i residenti delle aree interne del Molise, ma il terremoto si è sentito in tutto il Centro-Sud Italia. Soprattutto in Abruzzo, nei paesi già duramente colpiti negli anni scorsi. Un terremoto che è stato replica più forte di un’altra scossa avvenuta 48 ore prima, il 14 agosto. Tanta paura, soprattutto avvertita da quei turisti che erano in vacanza al mare, tra Termoli e i paesi della costa abruzzese. Così, mentre nella notte tra il 14 e il 15 agosto in tanti avevano scelto di trascorrere le ore in riva al mare tra falò e feste, ieri in molti hanno preferito rimanere in spiaggia a dormire sopra un asciugamano, un luogo sicuramente considerato più sicuro.



L’Ingv ha indicato una magnitudo di 5.2. L’epicentro a Montecilfone (comuni vicini Palata, Larino e Guglionesi) in provincia di Campobasso, a una profondità di 9 chilometri. Il sisma è stato avvertito in Abruzzo, Molise, Marche, Puglia e persino a Roma, Napoli e in provincia di Salerno. La scossa, molto lunga, ha spaventato residenti e turisti soprattutto sulla costa di Molise e Abruzzo, mentre è stata avvertita di meno nell’Aquilano il cui territorio insiste su una dorsale diversa. Numerose repliche: alle 20.30 sisma di grado 3.0 con epicentro Larino. E poi ancora alle 21.29 di magnitudo 3.1 a Palata. Alle 22.30 un’altra scossa di quasi 5 gradi di magnitudo. 



Rispetto a martedì notte, la scossa ha spaventato molto di più perché ha sorpreso a tavola per cena la maggior parte delle persone, mentre 48 ore fa in molti stavano dormendo: paura anche nei piani delle abitazioni. Tanta gente si è  riversata in strada, fortunatamente non si sono registrati feriti, diverse le lesioni a case e chiese. Molte persone sono state invitate a lasciare le case e concentrarsi nella piazze o dentro i campi sportivi hanno allestito campi all’aperto. A Campomarino Lido diverse ambulanze sono transitate probabilmente per persone che hanno accusato malori. Dal comando provinciale dei vigili del fuoco di Campobasso, dove i centralini sono impazziti per le telefonate in arrivo, non sono state segnalate persone ferite ma molte richieste di interventi per verifiche strutturali a immobili localizzati soprattutto nella zona dell’epicentro tra Guglionesi, Montecilfone e Palata.



La protezione civile ha disposto controlli alla diga del Liscione e del viadotto del Liscione: controlli obbligatori con un sisma superiore alla magnitudo 4. La diga forma il vasto lago di Guardialfiera. A Montecilfone il sindaco ha aperto la scuola elementare, resa antisismica pochi mesi fa, dove quasi l’intero paese ha trovato rifugio per la notte.

La notte fa paura, paura per lo sciame che non si ferma, per le repliche che si susseguono, molte intense. Non si dorme, con l’ansia che arrivi una botta ancora più forte. Cosa che nessuno, nemmeno l’Ingv si sente di escludere.