Veniva soprannominato il “principe del Boario”, un cittadino iraniano di 46 anni, arrestato nelle passate ore con la gravissima accusa di violenza sessuale su una donna 30enne di orini romene. L’uomo, come spiega il quotidiano Corriere.it nell’edizione romana, era solito ostentare prepotenza ed incutere timore nei confronti degli altri occupanti del campo abusivo improvvisato in via del Campo Boario a Roma, alle spalle dell’ex Mattatoio comunale. La violenza era il suo piatto forte e lo sapeva bene una donna di 30 anni, una delle sue vittime preferite che, dopo aver subito varie aggressioni e stupri ha deciso di porre fine alle violenze contribuendo così al suo arresto. Forse neppure lui poteva immaginare di essere tradito, alla fine, proprio da una delle donne alla quale fino a quel momento aveva imposto i propri voler con la violenza, come accadeva per tutti gli altri abitanti delle baracche.



46ENNE IRANIANO INCASTRATO DALLA SUA VITTIMA

Le indagini condotte dai carabinieri della stazione Aventino hanno appurato le violenze subite per lungo tempo dalla giovane donna romena la quale era continuamente sottoposta alle violenze sessuali ed alle vessazioni del cosiddetto “principe del Boario”, il 46enne iraniano violento finito oggi in manette. Proprio l’ultima aggressione sessuale a scapito della vittima è costata cara all’uomo, tradito dalla stessa vittima che ha deciso di reagire allertando i carabinieri. Gli uomini dell’Arma sono così intervenuti arrestandolo. Il gip del tribunale di Roma ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare a carico dell’iraniano per le accuse di violenza sessuale, atti persecutori e lesioni personali. Termina così, per la giovane donna, un incubo iniziato lo scorso giugno quando la vittima, costretta ad abitare nel campo abusivo aveva confidato a due carabinieri le continue violenze e le aggressioni subite dall’uomo. Da qui l’inizio di una delicatissima indagine portata a termine con l’arresto del 47enne, ora detenuto nel carcere di Regina Coeli, mentre la vittima, madre di due bambine, è stata condotta in un centro anti violenza.

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