Secondo l’architetto Antonino Saggio – architetto e urbanista che insegna Progettazione Architettonica e Urbana all’Università La Sapienza di Roma – non si deve in alcun modo infangare la memoria dell’ingegnere innovatore Riccardo Morandi, nonostante il crollo del ponte di Genova: «Il viadotto Morandi è un’opera progettata e collaudata per sopportare carichi almeno 3-4 volte inferiori a quelli che sosteneva: all’epoca della costruzione, era impensabile uno sviluppo del traffico su gomma come quello che poi si è avuto», spiega il docente alla Sapienza ad Huffington Post. Lo stesso Saggio precisa in seguito che parlare di errore progettuale è «vergognoso e inaccettabile» e oltraggerebbe la memoria del Morandi: «voglio ricordare che l’uso del cemento armato e del cemento precompresso ed il brevetto Morandi permisero a un paese come l’Italia di costruire utilizzando molto meno acciaio, che aveva prezzi proibitivi. Qualunque struttura è soggetta a rottura, dipende dal carico che ci si mette sopra, in questo caso un carico che rimbalza creando continue sollecitazioni dinamiche». (agg. di Niccolò Magnani) FOCUS PONTE GENOVA: FUNERALI DI STATO – CONCESSIONI AUTOSTRADE



TOTI, “CASE ENTRO 8 SETTIMANE”

Mentre infiamma la polemica dopo il documento esclusivo di Morandi sull’allarme crollo già nel 1979, l’attualità di Genova verte sull’emergenza sfollati. Dopo la promessa fatta venerdì scorso, domani Bucci e Toti consegneranno le prime case alle famiglie rimaste senza tetto dopo la strage del Morandi: in particolare il Governatore ligure ribadisce che «Entro il 20 settembre daremo altre 40 case grazie al contributo di Cassa depositi e prestiti. Entro settembre saranno ristrutturati altri 100 appartamenti i cui lavori inizieranno già in settimana. E poi ne arriveranno altri 150. Entro otto settimane al massimo ci sarà una casa per tutti. Nessuno deve restare indietro». Il premier Conte ha fatto poi un punto sul fronte economico per i primi interventi economici delle prossime settimane: «Nell’immediatezza del crollo avevamo stanziato 5 milioni di euro per gestire lo stato di emergenza e ieri il Consiglio dei Ministri ha stanziato altri 28 milioni e 470 mila euro. Soldi che, come richiesto e quantificato dalla Regione Liguria, serviranno per realizzare gli interventi urgenti per la viabilità alternativa, per potenziare il sistema dei trasporti e per individuare sistemazioni abitative per i tanti nuclei familiari che hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni considerate a rischio. Il Governo ha messo a disposizione i fondi necessari, ma adesso pretendiamo che si faccia in fretta e che sia data una dimora a queste persone». (agg. di Niccolò Magnani)



ALLARME DI MORANDI NEL 1979: “PERICOLO CORROSIONE”

Nel 1979 Riccardo Morandi emise un allarme per la corrosione di un ponte da lui progettato un decennio prima: «Penso che prima o poi, e forse già tra pochi anni, sarà necessario ricorrere a un trattamento per la rimozione di ogni traccia di ruggine sui rinforzi esposti, con iniezioni di resine epossidiche dove necessario, per poi coprire tutto con elastomeri ad altissima resistenza chimica». Ecco, il ponte è quello crollato il 14 agosto scorso e Morandi ovviamente è il suo ideatore e costruttore: il quotidiano La Verità rivela oggi in prima pagina questa relazione datata dal titolo “Il comportamento a lungo termine dei viadotti sottoposti a traffico pesante situati in ambiente aggressivo: il viadotto sul Polcevera, a Genova”, dove l’ingegnare lanciava pubblicamente un allarme “corrosione” per il suo stesso ponte genovese. Secondo Morandi, «La struttura – scrive Morandi – viene aggredita dai venti marini (il mare dista un chilometro) che sono canalizzati nella valle attraversata dal viadotto. Si crea così un’atmosfera, ad alta salinità che per di più, sulla sua strada prima di raggiungere la struttura, si mescola con i fumi dei camini dell’acciaieria (il vecchio stabilimento Ilva, ndr) e si satura di vapori altamente nocivi».



In particolare, Morandi suggerisce di proteggere «la superficie in calcestruzzo, per accrescerne la resistenza chimica e meccanica all’abrasione», con impiego di resine e elastomeri sintetici. Inevitabile che queste parole “datate” rimetteranno al centro della discussione il ruolo di mancata manutenzione tanto dello Stato quanto di Autostrade, coinvolte in un braccio di ferro durissimo che andrà avanti per i prossimi mesi. Il premier Conte intanto torna a parlare su Facebook e annuncia: «Come abbiamo detto il Governo è con Genova e con i genovesi e non solo a parole, ma con gesti concreti», pronti dunque primi stanziamenti con 28,5 milioni decisi dal CdM, solo una prima tranche di un lungo processo di ricostruzione. (agg. di Niccolò Magnani) 

DOMANI PRIME CASE AGLI SFOLLATI

Il giorno i funerali di stato e la conta, ultima, delle vittime (43 vite spezzate da quel ponte crollato) emergono le nuove e conseguenti sfide per la città di Genova: in primis, gli sfollati di quelle case rimaste in piedi ma vicinissime ai tronconi del viadotto Morandi. Domani alle 16, è notizia di questi minuti, il sindaco genovese Marco Bucci e il Governatore della Regione Liguria Giovanni Toti consegneranno le prime case a circa 30 famiglie degli sfollati. Alla consegna parteciperanno anche gli assessori della Regione, Liguria Marco Scajola e Ilaria Cavo, e del Comune, Francesca Fassio: secondo un accordo raggiunto tra Comune e la Cooperativa Radio Taxi, le persone che motivi di sicurezza sono state costrette a lasciare le proprie case dopo il crollo «potranno usufruire gratis del trasporto taxi per recarsi presso le proprie case ogni volta che si debbano recuperare oggetti personali o di qualsiasi altro tipo». In una intervista al Corriere della Sera, è durissimo il procuratore di Genova Francesco Cozzi che attacca Autostrade ma anche lo Stato per l’intera gestione della vicenda nel passato: «Premesso che l’indagine è in una fase preliminare ed esiste comunque un segreto istruttorio, posso tuttavia fare un ragionamento più generale: io ho qualche difficoltà ad accettare l’idea che il tema della sicurezza pubblica stradale sia rimesso nelle mani dei privati. La filosofia del nostro sistema vede oggi uno Stato espropriato dei suoi poteri, una sorta di proprietario assenteista che ha abdicato al ruolo di garante della sicurezza. Come se avesse detto al privato, veditela tu». (agg. di Niccolò Magnani) 

GOVERNO STANZIA 28 MILIONI

Nel giorno della grande commozione per i funerali di Stato delle vittime del crollo del ponte Morandi di Genova arrivano anche i primi risultati del consiglio dei ministri organizzato in prefettura con l’obiettivo di stanziare dei contributi capaci di fronteggiare l’emergenza dopo i 5 milioni elargiti subito dopo la tragedia. Come riportato dall’Huffington Post, il ministro dell’Interno Matteo Salvini lasciando la riunione in corso ha annunciato che sono stati “decisi i contributi”, che si tradurranno in una spesa di 28 milioni di euro. Il governatore della regione Liguria, Giovanni Toti, a margine del Consiglio dei Ministri ha detto che il governo ha “sostanzialmente accolto le nostre richieste”, che si aggiravano intorno ai 30 milioni di euro, ma non ha risposto quando gli è stato domandato se fosse stato nominato un commissario straordinario. (agg. di Dario D’Angelo)

LA CONFERENZA STAMPA DEI VERTICI AUTOSTRADE

Nella giornata dei solenni funerali di Stato delle vittime del crollo del ponte Morandi di Genova, della morte di un ferito in ospedale e anche del ritrovamento del cadavere dell’ultima persona dispersa, il 30enne Mirko Vicini, che fa salire il bilancio complessivo a 43 morti, l’attenzione era puntata questo pomeriggio su una delle sale dell’NH Hotel del capoluogo ligure, dove era attesa la conferenza stampa dei vertici della società Autostrade per l’Italia, rappresentata dei suoi vertici: l’ad Giovanni Castellucci e il presidente, Fabio Cerchiai, hanno parlato dopo alcuni giorni e si sono concessi alle domande della stampa, parlando per la prima volta dopo che nei giorni scorsi si era espresso solo Stefano Marigliani, responsabile del Tronco Genovese). Prima di lasciare spazio ai cronisti presenti, Cerchiai e Castellucci hanno tenuto a far sapere che non avrebbero risposto ad alcuna domanda circa i rapporti di Atlantia e di Autostrade col Governo (ovvero in merito all’annosa questione della revoca della concessione), specificando che la loro priorità al momento era parlare di Genova e del supporto a chi era stato colpito dalla tragedia e che il ponte sarà ricostruito in circa otto mesi. “Chiediamo scusa ai famigliari, è un dato di fatto che siamo proprietari di quel tratto di strada” ha detto Castellucci ribadendo come tutte le relazioni sul ponte di cui era a conoscenza parlavano di uno stato di salute buono e che da parte loro ci sarà tutto il supporto alla magistratura ma che i precedenti rapporti saranno oggetto di verifiche e analisi. “Parlare di numeri rischia di essere arido, oggi quindi parliamo solo di supporto alla città e alla comunità” ha proseguito, rispondendo a chi chiedeva se fosse opportuno tenere la conferenza oggi nel giorno dei funerali: “Non era nostra intenzione urtare la suscettibilità di nessuno e se l’abbiamo fatto ce ne scusiamo”. (agg. di R. G. Flore)

TROVATO CORPO DELL’ULTIMO DISPERSO

Dopo che la scorsa notte era stata individuata l’auto su cui la famiglia viaggiava, nelle ultime ore erano stati recuperati i cadaveri dei componenti della famiglia Cecala (il papà Christian, la mamma Dawna e la loro figlia di 9 anni, Kristal) sotto le macerie del ponte Morandi, a Genova, frattanto che si celebravano i solenni funerali di Stato delle altre vittime, arrivano novità dal luogo del disastro: è notizia dell’ultim’ora he i Vigili del Fuoco sono giunti al ritrovamento di quello che, presumibilmente, dovrebbe essere l’ultimo disperso e che farebbe salire il bilancio totale della strage a 42 vittime. Si tratta infatti del 30enne Mirko Vicini che, al momento del crollo, era in servizio assieme al collega Bruno Casagrande nell’Amiu, l’azienda multiservizi travolta dalle stesse macerie del ponte: l’uomo è stato rinvenuto dai pompieri sotto dei grossi blocchi di cemento che appartenevano al pilone collassato. Giungono invece notizie rassicuranti circa l’ultimo presunto disperso, un cittadino tedesco che si temeva essere rimasto coinvolto dall’incidente e che invece al momento della tragedia non si trovava a Genova. (agg. di R. G. Flore)

INDIVIDUATA ANCHE FAMIGLIA ANCORA DISPERSA

Giungono nuovi, tristi, aggiornamenti da Genova e dal Ponte Morandi. I Vigili del Fuoco, nel corso delle ricerche della notte, hanno individuato sotto i resti del crollo la macchina su cui viaggiava una famiglia di tre persone: padre, madre e una bimba di nove anni. Le tre persone sono decedute e il numero delle vittime, non ufficiale in quanto i corpi devono ancora essere identificati, sale dunque ancora a 41. Come evidenziato da Repubblica, il veicolo è stato recuperato tra i resti del ponte ed era completamente schiacchiato: rinvenuto sotto un grosso blocco di cemento che faceva parte del pilone della struttura crollato nei pressi dell’argine sinistro del Polcevera. Il numero dei dispersi, dunque, scende a due. Ricordiamo che oggi sono in programma i Funerali di Stato, ma c’è ancora tanto da chiarire su una delle tragedie più grandi del nostro Paese nella storia recente. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

ANCORA 5 DISPERSI

Si continua a scavare e a cercare, perché la speranza di trovare qualcuno in vita dopo il crollo del ponte Morandi di Genova sarà pure ridotta al lumicino, ma ancora c’è. Nello specifico dovrebbero essere 5 le persone rimaste intrappolate al di sotto delle macerie del viadotto venuto giù martedì scorso, tra cui la famiglia Cecala di Oleggio (Novara), papà Cristian, mamma Dawna e la piccola Crystal, diretti verso un traghetto mai preso che avrebbe dovuto portarli in vacanza all’Isola d’Elba. Il timore è che i loro nomi possano andare ad aggiungersi alla lunga lista di morti, 38, che ha già reso il crollo del ponte Morandi una delle pagine più nere della cronaca italiana. E proprio oggi sarà giornata di lutto nazionale, con i funerali di Stato riservati alle vittime le cui famiglie hanno accettato questa soluzione. Davanti alle più alte cariche sfileranno solo 18 delle 38 vittime totali: più della metà hanno rifiutato le onorificenze che alcuni parenti hanno già definito “una farsa”. CLICCA QUI PER GLI AGGIORNAMENTI SUL PONTE MORANDI DI IERI, 17 AGOSTO

DI MAIO ALL’ATTACCO: “CROLLA COLPA DELLE MARCHETTE DEL PASSATO”

Ma di pari passo con la cronaca, la vicenda del ponte Morandi ha una connotazione tutta politica, con il governo che ha dato ufficialmente il via all’iter che dovrebbe portare alla revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia. Nella maggioranza tra i più agguerriti vi è senza dubbio Luigi Di Maio, il vicepremier che in una lettera inviata ai parlamentari M5S afferma che “il crollo del ponte Morandi è figlio di tutti i trattamenti privilegiati e delle marchette fatti ad Autostrade per l’Italia“. Secondo il capo politico del M5s, “molti dei personaggi politici che hanno permesso tutto questo, oggi o lavorano per Autostrade per l’Italia o sono loro consulenti. Uno su tutti Enrico Letta, ex presidente del Consiglio, passato per il Cda della società che gestisce le autostrade spagnole comprate dai Benetton con i soldi dei pedaggi degli italiani“.

ASPI PENSA A PIANO DI INTERVENTI

Dunque da una parte il racconto dei soccorsi e il bilancio del tragico crollo del ponte Morandi, il tutto mentre infiammano le polemiche politiche sulle responsabilità di quanto accaduto. C’è anche da pensare al “dopo”, però. A ciò che dovrà giocoforza accadere quando, tra un po’ di tempo, i riflettori su questa vicenda si spegneranno e bisognerà iniziare a parlare di ricostruzione, di sfollati che hanno bisogno di case in cui vivere, di collegamenti da ripristinare. In questo senso, come riportato dall’Ansa, Autostrade per l’Italia, Atlantia ed Edizione Holding, stanno pensando di realizzare un piano di interventi per la zona del crollo che interesserà sia le famiglie delle vittime e sia coloro che hanno subito danni alle proprie abitazioni. Di questo si è discusso nel corso di una riunione svoltasi ieri mattina cui hanno preso parte anche i rappresentanti di alcuni studi legali. Le tre società – fa sapere l’Ansa – hanno studiato tutti i possibili interventi da realizzare per far fronte all’emergenza scaturita dal crollo del ponte. Di questo si continuerà a discutere probabilmente anche in occasione dei consigli di amministrazione di Autostrade per l’Italia (21 agosto) e Atlantia (22 agosto).