Veniva chiamato il “boss degli zingari” ed era pronto a fuggire in Germania. Luigi Abbruzzesse, il latitante a capo dell’omonima cosca egemone nella Sibaritide, arrestato oggi nel suo covo di Cassano allo Ionio, non è un criminale qualunque. A fronte dei suoi 29 anni d’età, Luigi Abbruzzese, è figlio di Franco Abbruzzese, alias “Dentuzzo”, ritenuto, almeno fino al 2009, il “capo” del locale di ‘ndrangheta. Come riportato dal Corriere di Calabria, quella della famiglia Abbruzzese è una storia che prende le mosse fin da Celestino, il capostipite degli zingari e nonno del latitante finito oggi in manette, primo boss del “Timpone Rosso”, ovvero il quartier generale della cosca, vero centro decisionale per gli affari che contano. Stando a quanto riferiscono gli inquirenti, il documento di identità contraffatto rinvenuto nel covo sarebbe servito ad Abbruzzese per lasciare l’Italia alla volta della Germania, dove il boss ha trascorso buona parte degli ultimi 4 anni. (agg. di Dario D’Angelo)
GRATTERI, “GIORNATA IMPORTANTE”
Per il magistrato e Procuratore della Repubblica a Catanzaro, Nicola Gratteri, l’arresto di Luigi Abbruzzese, boss della ‘Ndrangheta da poco rientrato in Italia e “beccato” a Cassano alla Ionio rappresenta “una giornata importante” dato che il diretto interessato non era solo uno degli esponenti di spicco dell’organizzazione criminale, ma anche uno dei nomi cerchiati in rosso nella lista degli individui più ricercati in Italia. “Non era un capo qualunque dato che a Cassano c’è una ‘Ndrangheta che si interfaccia con quella di Gioia Tauro, inoltre lui poteva intessere rapporti diretti coi trafficanti colombiani e afghani” ha spiegato Gratteri nel corso della conferenza stampa tenuta quest’oggi, ricordando che questa è stata anche una “indagine più faticosa del solito perché è stato difficile avvicinarsi a lui”, aggiungendo infine che è stato un sospiro di sollievo arrestarlo e sferrare un duro colpo alla ‘Ndrangheta calabrese. (agg. di R. G. Flore)
AL VAGLIO LA POSIZIONE DEI PARENTI
Sono 50 gli investigatori implicati nell’arresto di Luigi Abbruzzese, boss latitante a capo dell’omonima cosca ‘ndranghetista. Il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato ha fatto irruzione in un complesso di abitazioni di Cassano allo Ionio, dove l’Abruzzese è stato localizzato e prontamente catturato. L’alloggio gli è stato concesso da alcuni parenti acquisiti, la cui posizione è tuttora al vaglio dell’autorità Giudiziaria. All’interno dell’abitazione sono state rinvenute una 357 magnum e una Glock con relativo munizionamento, oltre a un’ingente somma di denaro contante e una carta di identità falsa. Il documento, in tutta probabilità, è stato utilizzato dal latitante nei tre anni trascorsi tra Italia e Germania. Il suo profilo era stato inserito in Eurosearch, un progetto operativo europeo coordinato da EUROPOL e dal Servizio Centrale Operativo. [agg. di Rossella Pastore]
L’ARRESTO
Duro colpo inferto alla ‘ndrangheta con l’arresto di Luigi Abbruzzese, il boss latitante a capo dell’omonima cosca finito oggi in manette a Cassano allo Ionio, in provincia di Cosenza, nell’ambito di un’operazione che ha visto impegnati gli investigatori dello Sco e delle Squadre Mobili di Cosenza e Catanzaro. Abbruzzese, a dispetto dei suoi 29 anni, era già stato inserito nella lista dei ricercati più pericolosi d’italia. Il latitante, come riportato dall’Ansa, al momento dell’arresto aveva 2 pistole, munizioni e un documento falso. Ad esultare per l’arresto del capoclan della cosca egemene nella Sibaritide è stato su Twitter il ministro dell’Interno, Matteo Salvini:”Oggi all’alba, in provincia di Cosenza, la Polizia ha arrestato il boss della ‘ndrangheta Luigi Abbruzzese, ricercato da anni. Orgoglioso delle nostre Forze dell’Ordine, sono sicuro che insieme a loro cacceremo i mafiosi paese per paese”. Il tutto condito dall’ormai consueto hashtag, #lamafiamifaschifo
LATITANTE DAL 2015
‘Ndrangheta, arrestato boss latitante Luigi Abbruzzese: blitz delle forze dell’ordine in Calabria per assicurare alla giustizia uno dei ricercati più pericolosi. Come sottolineato dai colleghi di Repubblica, gli investigatori dello Sco e delle Squadre Mobili di Cosenza e Catanzaro, con l’ausilio della Polizia Scientifica, hanno individuato e arrestato il latitante Luigi Abbruzzesse. Irreperibile dal 2015, il ventinovenne è stato bloccato e ammanettato a Cassano allo Ionio, in provincia di Cosenza: come sottolineato, era nell’elenco dei boss ricercati più pericolosi. Un arresto di prestigio per la Polizia, con Luigi Abbruzzese che è il capo dell’omonima cosca, egemone nella Sibaritide. L’uomo è stato condannato in appello a venti anni di reclusione per traffico di droga e, inoltre, è destinatario di una misura cautelare, nuovamente per droga.
ARRESTATO GIUSEPPE ABBRUZZESE
I dettagli dell’arresto, effettuato in quel di Cassano allo Ionio, verranno rivelati in una conferenza stampa in programma alle ore 10.00 di oggi, sabato 18 agosto 2018, presso la Questura di Cosenza. Un’altra vittoria delle forze dell’ordine, con il boss latitante che al momento della cattura aveva con sé due pistole, munizioni e anche un documento falso. La ‘ndrina, operante nel Cosentino, negli ultimi anni ha subito diversi duri colpi: nell’agosto del 2012 la squadra mobile e la direzione centrale Polizia anticrimine hanno arrestato a Cosenza il presunto capo del clan Franco Bruzzese, che era stato condannato a dodici anni di reclusione per associazione mafiosa e rapina. Nel 2015, invece, la Guardia di Finanza ha arrestato 33 persone in una maxi-operazione tra Puglia, Basilicata, Piemonte, Emilia-Romagna e Lombardia: coinvolti alcuni esponenti del clan calabrese.