Domenico Gatti, 59 anni, ex poliziotto dell’aeroporto di Caselle da un paio d’anni in pensione, è morto per un rimprovero “di troppo”: quello fatto al figliastro Christian Clemente, che ha scaricato sul patrigno 8 colpi da una pistola rubata prima di essere arrestato dai carabinieri. Un omicidio cruento, quello avvenuto in un alloggio di via Fantina a Settimo Torinese davanti agli occhi della moglie del poliziotto nonché madre del killer, la stessa che ha avvisato i carabinieri dell’accaduto. Come riportato da Quotidiano Canavese, Christian Clemente aveva già dei precedenti penali e c’è chi lo descrive come un ragazzo dalla personalità “disturbata”. Stando a quanto filtra da ambienti investigativi la vittima, colpita due volte al torace (un bossolo è stato trovato conficcato nel muro), avrebbe tentato di reagire, forse per disarmare il figliatro, che a quel punto avrebbe esploso altri 6 colpi freddando il patrigno. (agg. di Dario D’Angelo)



FIGLIASTRO ERA “DISTURBATO”

Settimo Torinese sotto choc dopo l’omicidio di Domenico Gatti, 59 anni, poliziotto in pensione ucciso a colpi di pistola dal figliastro Christian Clemente al termine di una banale lite in famiglia. Come riportato da La Stampa, il giovane autore dell’uccisione, 26 anni ancora da compiere stato fermato dai carabinieri nella notte, rintracciato in strada dopo che lui stesso aveva telefonato al 112. La pistola utilizzata dal killer, che a quanto pare soffrirebbe di disturbi della personalità ed è stato associato alla Casa Circondariale di Ivrea, con le accuse di omicidio aggravato, ricettazione, e porto abusivo di arma, è stata ritrovata in un campo vicino a via Fantina e risulta rubata. Dovrà essere proprio il ragazzo con ogni probabilità ad indicare come e dove l’abbia reperita, ma soprattutto da chi. (agg. di Dario D’Angelo)  



UNA BANALE LITE IN FAMIGLIA

Omicidio aggravato, ricettazione e porto abusivo di armi: queste le accuse delle quali dovrà rispondere Christian Clemente, il classe 1992 che ha ucciso ieri sera il patrigno Domenico Gatti con otto colpi di pistola a Settimo Torinese. Come evidenziato dal Tg5, l’ennesima lite tra i due è sfociata nel sangue: da diverso tempo il cinquantanovenne rimproverava il ventiseienne, reo di non impegnarsi nella ricerca di un lavoro e di frequentare brutte compagnie. Dopo l’alterco di ieri, il ragazzo ha deciso di uscire di casa per cercare una pistola, la Calibro 22 risultata rubata, ed ha aperto il fuoco contro l’ex poliziotto della polaria di Caselle. Attualmente Christian Clemente è stato associato al carcere di Ivrea, dopo essere stato bloccato dai carabinieri della compagni di Chivasso, contattati dallo stesso figliastro. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



RITROVATA L’ARMA DEL DELITTO

Giungono nuovi aggiornamenti sulla tragedia di Settimo Torinese, dove ieri un ventiseienne ha ucciso a colpi di pistola il patrigno al termine di una furiosa lite. L’omicida è Christian Clemente che, come sottolineato da Obiettivo News, è stato portato al Carcere di Ivrea. Le forze dell’ordine sono al lavoro per ricostruire la dinamica dell’omicidio, con gli agenti che hanno trovato l’arma del delitto: rinvenuta una Beretta calibro 22 sportiva in una area verde di via Tinivella. La pistola risulta rubata, il ventiseienne l’aveva gettata quando è fuggito dal luogo del delitto. Ricordiamo che l’aggressore soffre di disturbi della personalità ed è stato in un primo momento condotto all’ospedale di Chivasso. La madre del ragazzo, la prima a dare l’allarme, è stata sentita dalle forze dell’ordine. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

UCCIDE PATRIGNO AL TERMINE DI UNA LITE

Settimo Torinese, 26enne uccide patrigno a colpi di pistola: tragedia nella notte di oggi, domenica 19 agosto 2018, in provincia di Torino. La vittima è Domenico Gatti, ex poliziotto di 59 anni ora in pensione: l’uomo è stato ammazzato dal figliastro ventiseienne, C.C., al culmine di una violenta lite. Secondo quanto riportato dai colleghi di Repubblica, l’ex agente della Polaria è stato freddato da alcuni colpi d’arma da fuoco nel suo appartamento, sito in via Fantina 47 di Settimo Torinese. Emerge una prima ricostruzione della tragica vicenda: nel corso della classica cena in famiglia, dove era presente anche la madre, è iniziata una banale discussione e il ragazzo è andato via ad un certo punto. Dopo circa trenta minuti, il ventiseienne è tornato nell’appartamento con una pistola ed ha sparato contro il patrigno.

ARRESTATO OMICIDA: SOFFRE DI DISTURBI PSICHICI

C.C. ha fatto ritorno nell’abitazione di via Fantina 47 munito di una calibro 22: due colpi hanno raggiunto Domenico Gatti al torace, mentre un terzo proiettile ha terminato la sua corsa contro il muro della cucina. L’ex poliziotto ha provato a reagire, ma il figliastro lo ha finito con altri sei colpi, sottolinea Repubblica. L’allarme è stato dato dalla madre del 26enne, compagna del Gatti: i carabinieri della compagnia di Chivasso, coordinati dalla Procura di Ivrea, hanno arrestato il giovane nel corso della notte, rintracciato in strada dopo che lui stesso aveva contattato il 112. Secondo le prime indiscrezioni, riportate da La Stampa, l’omicida soffrirebbe di disturbi della personalità: in questo momento si trova in stato di fermo, piantonato dalle forze dell’ordine all’ospedale di Chivasso. L’inchiesta è coordinata dal pubblico ministero Chiara Molinari della procura di Ivrea.