I genitori delle due bambine di pertosse morte all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo vogliono vederci chiaro e sono pronte a valutare ogni tipo di azione, anche legale, nel caso in cui venisse fuori che le loro figlie sono morte per colpa di inadempienze da parte dei medici che le hanno prese in cura. Si spiega così, ad esempio, l’iniziativa dei genitori della piccola di Zanica deceduta a giugno, che hanno dato mandato all’avvocato Andrea Locatelli di Bergamo di acquisire la cartella clinica della bambina. Il legale. come riportato da L’Eco di Bergamo, affiderà tutto il materiale presentato dai genitori della bimba ad un consulente iperspecializzato, che eseguirà una perizia preliminare e prodromica ad eventuali azioni legali nei confronti delle due strutture che hanno avuto la neonata in cura, ovvero l’ospedale di Alzano e appunto il Papa Giovanni. (agg. di Dario D’Angelo)
REGIONE, “NESSUN FOCOLAIO DI PERTOSSE”
Dopo la morte di due neonate colpite dal virus della pertosse al Papa Giovanni XXIII di Bergamo il rischio che si sviluppi una sorta di “psicosi” soprattutto tra i genitori non è da sottovalutare. Ecco perché le autorità preposte, dopo che la notizia dei due decessi ha raggiunto ribalta nazionale, hanno subito provveduto a rassicurare le famiglie escludendo il rischio di un’epidemia. Come riportato da L’Eco di Bergamo, l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera, ha infatti assicurato che “non è in atto alcun focolaio nella bergamasca, così come conferma la distanza sia geografica che temporale dei due casi” avvenuti “a 40 giorni di distanza e in due località differenti, Seriate e Treviglio”. Gallera ha poi espresso vicinanza alle due famiglie colpite da questa tragedia immane oltre che a titolo personale anche “a nome del presidente Fontana quella dell’intera Giunta regionale”. (agg. di Dario D’Angelo)
MAMMA, “ERO VACCINATA. NON AVEVO FATTO RICHIAMO”
Due neonate morte dopo aver contratto la pertosse in provincia di Bergamo a poche settimane l’una dall’alta. Nessuna correlazione tra i due decessi, ma il minimo comune denominatore di queste vicende sembrava essere rappresentato dal fatto che entrambe le mamme delle bambine non erano vaccinate. Sembrava, appunto, perché come riportato da Il Corriere della Sera una delle due donne ha fatto sapere che invece da piccola era stata vaccinata. La mamma ha dichiarato:”Ero vaccinata, nessuno mi ha detto di fare il richiamo”. La bambina, nata a Treviglio, avrebbe iniziato a manifestare la tosse dopo un ricovero di nove giorni all’ospedale di Treviglio e i genitori sono convinti che l’abbia contratta proprio all’interno della struttura. Sia il padre che la madre risultano entrambi positivi alla malattia. Ma com’è stato possibile che nessuno avvisasse la donna in gravidanza della necessità di un richiamo del vaccino? (agg. di Dario D’Angelo)
BURIONI INVOCA IL VACCINO
Sono due le neonate decedute per la pertosse, le rispettive madri non erano state vaccinate per prevenirla. E si è scatenato nuovamente il dibattito relativo ai vaccini e alla loro necessarietà. Roberto Burioni ha sottolineato nelle ultime ore: “La pertosse nei bambini troppo piccoli per essere vaccinati è una malattia gravissima. Si previene vaccinando la madre in gravidanza ed ostacolando la circolazione del batterio che la causa con la vaccinazione di tutti. #medicalfacts”. Il ministro della Sanità Giulia Grillo non ha ancora fornito il suo commento, invocato sui social network da diversi esponenti del Pd. Tra questi Stefano Esposito: “In Italia nel 2018 si muore di pertosse e al governo abbiamo i #novax I vaccini devono essere obbligatori non facoltativi come prevede la legge voluta dal @pdnetwork Ministro @GiuliaGrilloM5S una parola su questo riuscirà a dirla?”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
VACCINO QUESTIONE DI VITA PER NEONATO
Battaglie politiche a parte, l’ignoranza che avvolge la problematica dei vaccini è comunque enorme. Lo dimostra quanto accaduto, due neonati morti dopo pochi giorni dalla nascita, tutti e due a Bergamo anche se non c’è correlazione tra di loro, a causa della pertosse. Il problema è stato che entrambe le partorienti non erano vaccinate contro questa malattia, mentre, consigliano tutti i medici, quando si è in gravidanza è obbligatoria che la madre si vaccini contro questa particolare sintomo che si trasmette al feto. I casi di pertosse sono tra l’altro in aumento, perché il vaccino stesso contro questa infezione è alquanto debole, ma per evitare ogni problema è necessario che la donna in gravidanza si vaccini e così venga fatto al neonato appena nato. E’ necessario infatti che la madre trasmetta al piccolo quanti più anticorpi possa. E’ da capire se le due donne fossero al corrente di tutto questo o non avessero mai saputo del problema della pertosse trasmettibile. Ci vuole senz’altro una maggior campagna di informazione su tutti i vaccini per evitare casi tragici come questi (Agg. Paolo Vites)
OBBLIGATORIO VACCINARE LA MADRE E IL NEONATO
Vi abbiamo raccontato i due tragici fatti di Bergamo, separati ma comunque correlati, delle due neonate morte per pertosse. Le madri non erano vaccinate e sulla vicenda si è espresso il medico Roberto Burioni, che da tempo porta avanti la battaglia: “Alcuni vaccini proteggono per sempre, altri forniscono un’immunità limitata nel tempo. Questo è il caso del vaccino contro la pertosse, dove addirittura la malattia stessa non fornisce una protezione permanente. Fino agli anni 90 contro la pertosse abbiamo usato un vaccino estremamente efficace che era però gravato di alcuni effetti collaterali rari, ma non trascurabili. Dopo quel momento siamo passati ad un vaccino detto “acellulare” che è sicurissimo, ma meno potente”. Continua Burioni: “Il vaccino acellulare (attualmente contenuto nell’esavalente) è efficace in quasi il 90% dei vaccinati, ma l’immunità tende a svanire con il tempo; quando questo accade si è comunque protetti dalla malattia in forma grave, ma si può ospitare il microrganismo nella propria gola ed essere una fonte di infezione per gli altri”. Il medico ha evidenziato che i casi di pertosse stanno aumentando ed è “pericolosissimo” per i bambini. Ma Burioni afferma poi: “Possiamo però proteggerli ugualmente: prima di tutto dobbiamo vaccinare la madre in gravidanza, affinché abbia anticorpi da trasmettere; poi dobbiamo vaccinare i bambini tempestivamente e senza ritardi, in modo che quanto prima possano difendersi da soli da questa minaccia”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
DUE NEONATE MORTE PER PERTOSSE
Bergamo, due neonate morte di pertosse: le madri non erano vaccinate. Questo quanto registrato nel capoluogo lombardo, due tragedie che si sono verificate nel giro di poche settimane di distanze l’una dall’altra: le due piccole sono state colpite dalla stessa patologia, la pertosse, e non ce l’hanno fatta nonostante i tentativi dei medici dell’ospedale Papa Giovanni. Come evidenziato dai colleghi de L’Eco di Bergamo, entrambe le madri hanno avuto una gravidanza priva di problemi e anche il parto non aveva riportato particolari complicazioni. Ma dopo pochi giorni le piccole hanno iniziato a registrare sintomi preoccupanti: dalla respirazione affannosa alla tosse persistente, passando per l’eccessivo catarro. Le madri si sono rivolte ai medici e, sebbene gli esami siano stati fatti in ospedali diversi, l’esito è stato il medesimo: la pertosse.
LE MADRI NON ERANO VACCINATE
Le due mamme, una giovane della Bassa Bergamasca e una giovane di origine rumena residente nel Cremasco, si sono rispettivamente rivolte all’ospedale di Treviglio e a quello di Alzano Lombardo: dopo aver individuato la causa dei preoccupanti sintomi i medici hanno avviato le procedure sanitarie del caso per curarle al meglio. I colleghi de L’Eco di Bergamo sottolineano che nessuna delle due donne era vaccinata per la pertosse e recentemente non avevano effettuato una profilassi protettiva contro questa malattia. Non è da escludere che entrambe le mamme erano malate senza saperlo, con la pertosse scambiata per una semplice bronchite. Le due neonate sono state trasferite all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo nel reparto di Terapia intensiva della Patologia neonatale ma purtroppo tutte le cure si sono rivelate inutili: la figlia della mamma romena è deceduta a fine giugno, l’altra a fine luglio. Ricordiamo che la pertosse è una malattia infettiva che è molto pericolosa per i neonati ed è una delle cause più frequenti di decesso nel primo anno di vita.